UE contro Berlusconi, atto secondo: scende in campo Napolitano

di Redazione 1

“Le esigenze di sostenere l’economia non devono sopravanzare il rispetto e la tutela dell’ambiente”

Così il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha fatto sentire la sua voce sulla questione che sta mettendo in ridicolo l’Italia di fronte all’Unione Europea. La questione ambientale, che vi avevamo riportato ieri, ha visto venerdì un nuovo round, con la risposta del Commissario europeo all’ambiente Stavros Dimas, che ha parlato di “numeri sbagliati” dati dall’Italia per far fronte ai provvedimenti imposti dall’Unione sull’ormai famoso pacchetto del 20-20-20.

Secondo Dimas infatti l’Italia sarebbe il Paese che all’interno dell’Unione Europea ci guadagnerebbe di più se si dovessero adottare le politiche previste, e il costo da sostenere sarebbe di gran lunga inferiore di quello raccontato da Berlusconi (circa la metà).

In effetti un pò di confusione nel Governo di Roma c’è. Solo mercoledì scorso il Presidente del Consiglio parlò di ipotesi inaccettabile perchè il costo per adeguarsi ai parametri sarebbe stato di circa 25 miliardi di euro, che in un periodo di crisi così imponente che sta passando tutto il mondo non poteva nemmeno essere presa in considerazione. Due giorni dopo la somma è scesa a 18 miliardi. I calcoli dell’Unione Europea invece sono diversi. Parlano infatti di 9,5 miliardi mediamente, che potrebbero diventare al massimo 12,3, sperando che nel frattempo la cifra non lieviti perchè una parte di essa prenda un’altra strada come troppo spesso accade in Italia. Il peso sul Prodotto Interno Lordo del pacchetto ambientale secondo Berlusconi sarebbe dell’1,14%, mentre secondo Dimas sarebbe dello 0,51%, o al massimo dello 0,66%.

“l’Italia è uno dei Paesi che probabilmente farà l’affare migliore, i numeri dati dal Governo sono completamente al di fuori di ogni proporzione”

ha dichiarato il Commissario Dimas, che parla di un incremento dell’occupazione italiana dello 0,3% nel caso in cui si adottassero queste normative sull’ambiente, una manna per la situazione occupazionale del nostro Paese, una delle peggiori in tutta Europa. Senza poi contare che nel pacchetto sono incluse le energie rinnovabili, e in quanto a sole e vento l’Italia non è seconda a nessuno. Ma forse convengono a tutti tranne che, come al solito, al Governo, che deve accontentare la lobby del nucleare, e quindi soffocare tutte le iniziative diverse.

Per fortuna che ogni tanto si fa vivo anche il Presidente Napolitano che ha dichiarato che in questa situazione così difficile dell’economia mondiale, non bisogna mai abbandonare la strada dell’ecologia, e soprattutto il “patrimonio ambientale del pianeta”. Inoltre il Presidente ha ribadito il concetto che economia ed ecologia non si escludono l’un l’altro, ma viaggiano insieme, perchè senza una non può esistere l’altra, un particolare che il Governo si è dimenticato. Vedremo se stavolta Berlusconi lo ascolterà come ha fatto quando gli approvava le leggi, o farà orecchie da mercante come quando Napolitano gli era contro.

Commenti (1)

  1. se facciamo ministro dell’ambiente un’esponente dell’imprenditoria industriale, che possiamo aspettarci (oltre alle solite figuracce in europa)? privilegiare il nucleare sarebbe una scelta contraria non solo alle politiche dell’unione europea, ma anche controproducente per l’economia interna che adesso troverebbe il migliore terreno per lo sviluppo delle energie rinnovabili. basterebbe che per una volta ci mobilitassimo, invece di subire passivamente.

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