Volkswagen scandalo emissioni in 10 punti

di Redazione Commenta

Lo scandalo emissioni delle auto a diesel che riguarda la casa automobilistica Volkswagen sta crescendo sempre di più e nessuno, al momento, può sapere come andrà a finire. Quello che è certo e che la Volkswagen ha perso gran parte della credibilità di cui godeva.

Volkswagen

Per cercare di capire cosa è successo e come andranno le cose, proviamo a riassumere in dieci punti il percorso che ha portato a questo punto. La storia parte dal 2009, per passare poi ad alcuni sospetti nel 2013, confermati nel 2014 e poi fino a lunedì 21 settembre 2015 quando la questione è divenuta di dominio pubblico.

Teniamo presente che le indagini sono partite negli Stati Uniti d’America ma poi si è venuto a sapere che riguardano veicoli della Volkswagen venduti praticamente in tutto il mondo.

  1. Il problema. Dal 2009 la Volkswagen ha modificato il codice delle centraline dei propri veicoli in modo che potesse rilevare i movimenti di pedali e sterzo effettuati da chi effettua i test per le emissioni: il software individua la sequenza e il sistema riduce le prestazioni del motore come anche altri parametri in modo che le emissioni risultino in linea con quanto previsto dalla legge.
  2. I primi sospetti. Nel 2013 l’International Council on Clean Transportation – Icct (non-profit che si occupa di migliorare le performance ambientali e l’efficienza energetica nei trasporti) ha portato avanti una serie di ricerche per capire come mai i test di laboratorio su alcuni veicoli diesel della Volkswagen fossero così diversi dalle prove su strada.
  3. L’intervento della West Virginia University. Insospettita, l’Icct pubblicò un bando per trovare un partner con cui testare le vetture diesel e la West Virginia University decise di partecipare che confermò i dubbi.
  4. Interviene lo stato della California. Il California air resources board (Carb), agenzia della California preposta a fissare standard sulle emissioni, venuta a conoscenza dei test decide di prendere parte alle analisi e confronta i dati analizzati dall’Icct e dalla West Virginia University e vengono a scoprire che i veicoli della Volkswagen emettevano diossido di azoto tra le 30 e 40 volte più alte di quelle previste dalla legge.
  5. La richiesta dell’EPA. A maggio 2014 l’agenzia federale statunitense per la protezione dell’ambiente (EPA) chiese alla VW di indagare e risolvere il problema. La casa automobilistica accettò di buon grado e comunicò a sua volta di aver messo mano alla questione e averla risolta.
  6. I test continuano. Il California air resources board continuò comunque a effettuare i test su strada e scoprì che gli standard delle emissioni venivano sistematicamente violati. Così comunicò tutto all’EPA.
  7. La minaccia dell’agenzia federale statunitense per la protezione dell’ambiente. L’EPA a quel punto prese la palla al balzo e minacciò la VW: o risolveva la questione o non ci sarebbe stato il via libera ai modelli del 2016. A questo punto la VW si vide costretta ad ammettere la truffa.
  8. Il comunicato della Volkswagen. Lunedì 21 settembre 2015 la VW ha rilasciato un comunicato in cui si scusava per aver tradito la fiducia dei suoi clienti e annunciava di lavorare con l’EPA per risolvere il problema. Nel frattempo l’EPA però precisava che la VW aveva ammesso di aver manomesso le centraline dei motori per superare i controlli sulle emissioni.
  9. Non solo negli USA. Sempre lunedì 21 settembre si è saputo che il problema non riguarda soltanto il mezzo milione di veicoli diesel presenti negli USA, ma anche circa undici milioni di automobili in tutto il mondo, soprattutto in Europa. Il titolo della VW in borsa ha perso circa un quinto del suo valore in un solo giorno.
  10. Cosa succederà ora? La VW ha annunciato il ritiro di 500mila automobili dagli USA e ha già messo da parte 6,5 miliari di euro per far fronte al problema. L’EPA potrebbe decidere di multare la Volkswagen con una multa fino a 37.500 dollari per veicolo, il che significherebbe un danno di circa 18 miliardi di dollari (lo scorso anno il fatturato di VW è stato di 12 miliardi di dollari). A tutto questo si potrebbero aggiungere le azioni legali da parte dei clienti. Sembra che il dipartimento di Giustizia degli USA stia valutando se aprire un’indagine penale nei confronti della casa automobilistica tedesca.

Via | RepubblicaIl Post
Foto | By Photo: Andreas Praefcke (Self-published work by AndreasPraefcke) [CC BY 3.0 or GFDL], via Wikimedia Commons

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