5 antichi lavori che nessuno sapeva fossero ecologici

di Redazione 4

tassista

Quando si pensa di ai posti di lavoro ecologici, cosa vi viene in mente? Installatore di pannelli solari, produttore di turbine eoliche, consulente per l’efficienza energetica, specialista per il ripristino degli ecosistemi, e tanti altri nuovi lavori dei cosiddetti “colletti verdi“. Queste sono tutte parti della futura green economy, ma è importante notare che molti posti di lavoro che già esistono da decenni, quando non da secoli, anche se non sono stati pensati per essere ecologici. Essi hanno permesso fino ad oggi un’economia sostenibile, e forse meriterebbero maggiore rispetto. Vediamo di quali lavori si tratta.

1) Sarto. Cotone biologico prodotto in modo sostenibile e altri tessuti naturali o riciclati sono solo una parte dell’eco-abbigliamento. Prima di arrivare al prodotto finito, le materie prime vengono spedite da una parte all’altra del mondo tra le varie fabbriche. Ma se c’è un modo veramente sostenibile per produrre abbigliamento, l’unico è il lavoro del sarto. Si conosce la provenienza sia dei tessuti che della lavorazione, ed anche se il loro costo è mediamente più elevato, sappiamo che indossando un vestito fatto in questo modo, si fa del bene all’ambiente, ed anche a sè stessi perché si sa cosa si indossa.

spazzino

2) Tassista. Si sarebbe tentati di sottolineare che usare l’auto per lavoro è un mestiere piuttosto inquinante. In parte è vero. Ma se pensiamo a quante persone i taxi trasportano ogni giorno, abbiamo un’idea di quante macchine tolgono dalla strada. Se poi a questo vi aggiungiamo che stanno diventando sempre di più i taxi ibridi, il risparmio in quanto ad emissioni diventa incalcolabile.

3) Ristoratore. Un ambientalista cerca sempre di vivere in spazi più piccoli (meno consumo di energia meno sprechi) e fornire un prezioso servizio sociale (una maggiore interazione con la comunità) permette alle persone di non spostarsi per raggiungere un pub/ristorante/pizzeria o quant’altro, ma di avere un punto di ritrovo vicino casa dove trascorrere il proprio tempo libero. Se poi il proprietario del locale decidesse di acquistare i propri prodotti tramite il commercio equo e solidale, magari facendo la raccolta differenziata ed utilizzando materiali riciclati, allora sì che diventerebbe uno dei migliori lavori ecologici.

4) Fruttivendolo. Gli agricoltori diretti che decidono di vendere i propri prodotti, o che lo fanno fare a dei rivenditori locali che si approvigionano di merci biologiche e naturali, e non di merci provenienti da chissà dove e con chissà quali trattamenti, fanno un favore all’ambiente, ma soprattutto alla comunità che li ospita. In questo caso oltre a guadagnarci lui, ne risente molto la salute dei cittadini che, nel caso italiano, evitano di comprare un ortaggio proveniente dalla Cina, avendo un produttore biologico a 10 km da casa.

A questo va anche aggiunto che c’è un risparmio nell’inquinamento, perché nessun tir dovrà trasportare la frutta da una parte all’altra del mondo, ma anche di elettricità e acqua, nonché di prodotti per “allungare” la conservazione.

5) Operatore ecologico. Nessuno dice che tutti dobbiamo correre a fare questo lavoro che da molti è visto in cattiva luce. Sapendo però che c’è qualcuno che raccoglie i nostri rifiuti e magari li ricicla, bisognerebbe considerare questo lavoro in una luce più “verde”. Indipendentemente dalla motivazione, essi hanno il grande merito, oltre che di farci vivere in città pulite, anche di ridurre la quantità di rifiuti che finiscono in discarica, sollevando la comunità da un altro peso.

Fonte: [Treehugger]

Commenti (4)

  1. A me onestamente sembra una forzatura bella e buona. Non capisco perchè il tassista dovrebbe essere ecologico alla fine sposta una persona da un posto all’altro. La logica ecologica varrebbe per il Bus che sposta più persone da un posto all’altro. Se usi il rapporto un auto un uomo allora capisci l’inghippo.

    Anche su tutti gli altri punti non sono particolarmente convinto. Sono tutti se e tutti ma e con questa logica anche altri lavori possono fregiarsi dello stesso titolo.

  2. sull’autobus ti posso dare ragione, ma devi anche considerare che molto spesso le persone “borghesi” non vogliono prendere i mezzi pubblici per spostarsi, e dunque preferiscono la macchina. Nel caso non ci sia la possibilità di prendere l’auto, prendono il taxi, e si tratta quindi di un’auto in meno. Dire che il guidatore di autobus o tram era un lavoro ecologico, bè era alquanto scontato.

    per quanto riguarda gli altri punti, non ci sono se e ma, ma sono dati di fatto. I se che ho aggiunto indicano ulteriori miglioramenti di questi mestieri, ma anche senza di essi, indirettamente permettono di risparmiare molte emissioni.

  3. Marco Mancini dice:

    sull’autobus ti posso dare ragione, ma devi anche considerare che molto spesso le persone “borghesi” non vogliono prendere i mezzi pubblici per spostarsi, e dunque preferiscono la macchina. Nel caso non ci sia la possibilità di prendere l’auto, prendono il taxi, e si tratta quindi di un’auto in meno. Dire che il guidatore di autobus o tram era un lavoro ecologico, bè era alquanto scontato.

    Permettimi di dissentire: se una persona prende il Taxi non è un auto in meno. Il linea teorica se prendessi la macchina non prenderei il taxi quindi Taxi fermo e Macchina mia in movimento, nel caso inverso vale la stessa logica. Comunque una macchina resta in circolazione.

    Resto inoltre perplesso sul ristoratore e fruttivendolo. Concordo, invece, con l’operatore ecologico anche se non capisco come fanno a “ridurre la quantità di rifiuti che finiscono in discarica”.

  4. fanno la raccolta differenziata. Non tutti ovviamente, ma mi è capitato spesso di vedere gli operatori ecologici che vanno in giro con quei contenitori dove mettono i rifiuti, i quali al loro interno sono divisi in carta, vetro, plastica, ecc.
    in Italia qualcuno c’è, credo che in altri Paesi sia la regola

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