Global warming
Il termine derivato dalla letteratura scientifica inglese significa letteralmente riscaldamento globale ma si traduce in italiano in surriscaldamento globale. L’espressione riscaldamento globale, nella letteratura scientifica nazionale, si riferisce al lessico climatologico e designa tutte le fasi di innalzamento della temperatura media terrestre imputabili ad eventi naturali, che appartengono ai normali corsi e ricorsi della storia climatica del pianeta.
Il termine global warming fa riferimento alla teoria che vede nel fattore antropico la causa dell’innalzamento della temperatura media dell’atmosfera attualmente in corso e lo sfociare di questa in entità in esiti imprevedibili. Esso consta nell’incremento della temperatura superficiale globale del pianeta di 0,74 ± 0,18 °C durante gli ultimi 100-150 anni.
Secondo gli scienziati delle Nazioni Unite (riuniti nel comitato IPCC Intergovernmental Panel On Climate Change tale riscaldamento in atto oggi e da 150 anni non è giustificabile ascrivendolo alle normali fluttuazioni del clima ma soltanto a mezzo dell’individuazione dell’aumento di CO2 come la causa prima.

La concentrazione di anidride carbonica, che funge come gas serra in quanto permeabile ai raggi luminosi e poco permeabile agli infrarossi, agisce impedendo al calore emanato dalla crosta terrestre e dalle masse oceaniche, di essere ri-disperso nello spazio, e ha subito negli ultimi anni un incremento del 10%. In due secoli il valore della concentrazione è passato da 280 ppm a 380 ppm, il valore più alto da 650.000 anni a questa parte. Tale incremento è legato all’uso di idrocarburi come combustibili fossili. Idrocarburi derivanti dalle biomasse vegetali che nel carbonifero avevano fissato la CO2 presente nell’atmosfera stoccandola in forma di tessuti vegetali divenuti poi petrolio o carbone.
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