Onu: “riscaldamento globale inarrestabile”, climatologi “ci stiamo raffreddando”. Chi ha ragione?

di Redazione 4

Due notizie contrastanti, che avranno come conseguenza quella di aumentare lo sconcerto e la confusione nella popolazione mondiale, giungono oggi nel campo dei cambiamenti climatici. Da una parte c’è l’Onu, che con il suo gruppo di scienziati spiega che, nonostante gli sforzi delle nazioni Occidentali per ridurre le emissioni, le temperature cresceranno e supereranno i due gradi di media, considerati il punto di non ritorno.

Dall’altra c’è Roberto Madrigali, climatologo, che come molti suoi colleghi sostiene che la Terra stia attraversando un fenomeno opposto: ci stiamo avvicinando ad una nuova Era Glaciale. Nella confusione generale, cerchiamo di fare chiarezza.

Tesi Onu: secondo il nuovo rapporto del Programma Onu per l’Ambiente (Unep) realizzato da 30 scienziati internazionali e che sarà presentato in occasione della conferenza di Cancun, al massimo degli sforzi dei Paesi Occidentali, si riuscirà a tagliare soltanto il 60% dei gas serra necessari ad evitare l’incremento dei 2° C. Le conseguenze ventilate (siccità, disastri naturali, estinzione di specie a rischio, ecc.) non saranno evitabili. I pericoli in questo caso provengono dai Paesi in via di sviluppo, in particolar modo Cina e India, che dovendo allargare la propria economia rischiano di aumentare di una media del 3% le emissioni di gas ad effetto serra a livello mondiale, andando anche a contrastare gli sforzi di Europa e America. A questo si aggiunge che alcuni Paesi, come l’Italia, non stanno seguendo le indicazioni di Copenaghen. Il nostro Paese è a metà tra i buoni (Germania, Paesi scandinavi, ecc.) che si stanno prodigando per le tematiche ambientali, e cattivi che stanno facendo poco o nulla. Il comparto delle rinnovabili italiane va alla grande, ma sul taglio delle emissioni siamo ancora indietro. Conclusione: o i Paesi Occidentali triplicheranno i loro sforzi, e quelli Orientali si dovranno adeguare, o dal 2020 in poi la soglia di agenti inquinanti non sarà più recuperabile.

Tesi Madrigali: a dir la verità questa tesi non è sostenuta solo da lui, ma anche da molti suoi colleghi, e si chiama global cooling, la quale si oppone al global warming. In breve, le condizioni climatiche estreme a cui stiamo assistendo negli ultimi tempi (alluvioni, neve imprevista, venti forti, ecc.) sono i primi segnali di un raffreddamento globale, ciclico nella storia della Terra, e che la porterà in una nuova Era glaciale.

L’onda di Rossby e l’espansione del Vortice Polare, stanno favorendo e continueranno a incentivare, piogge estese e persistenti, con venti intensi e mari agitati, con abbondante neve in arrivo sulle Alpi ed a seguire, sulle cime dell’Appennino. I ghiacci stanno subendo una logica frenata di arretramento e stanno iniziando una nuova espansione progressiva, resa palese dalle condizioni peggiorative oramai diventate una regola e non più un’eccezione.

Insomma, il global warming non solo non ci deve preoccupare, ma non è nemmeno causato dall’uomo, il quale, secondo Madrigali, può avere una piccola responsabilità ristretta ad aree limitate, e non a tutto il pianeta.

Stiamo attraversando la parte finale dei circa 12.000 anni che caratterizzano la durata di un’era interglaciale. Al punto in cui siamo giunti, ogni nuovo intervallo verso il freddo potrebbe essere quello scatenante l’avvio di una nuova era glaciale, causando l’innesco del “punto di non ritorno”.

Una teoria che senza dubbio ha il suo fascino. Chi avrà ragione? Lo scopriremo solo tra qualche decina di anni.

[Fonti: Virgilio; Ansa]

Commenti (4)

  1. guardi che Madrigali non è certo un climatologo
    è un meteorologo autodidatta che parla a vanvera senza sapere cosa dice

    Roberto Madrigali è Nato a Piombino(Li) il 5 sett 1958, vive da tempo a Grosseto, dove ha iniziato a portare avanti la sua passione per la meteorologia e la climatologia. Un interesse per il settore meteorologico iniziato da adolescente, che è proseguito con sempre più interesse e applicazione nel corso del tempo. Non essendo ancora presente, in quel periodo, la laurea specifica del settore, segue la meteorologia da autodidatta ma si specializza nel settore con il servizio di leva nell’Aereonautica Militare, conseguendo un corso meteoclimatico presso “l’aereonautica Militare di Roma” il 5 settembre 1979, con attestato finale e votazione di “91,67 centesimi”, poco prima del servizio di leva. Diplomato (elettrotecnico) + diploma progettista pannelli solari.

    1. dici? Sarà anche così ma non è l’unico a sostenere questa tesi… ormai è una vera e propria guerra di dati sui due fronti contrapposti…

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