L’auto ecologica targa Enel-Renault

di Redazione 1

veicoli ecologici RenaultParola d’ordine: mobilità elettrica. Questo il principale obiettivo del protocollo d’intesa firmato nei giorni scorsi alla sede del Ministero dell’Economia a Parigi da Enel e Renault. Sviluppare soluzioni integrate per il settore del trasporto sostenibile, creando l’auto del futuro, rigorosamente elettrica, l’intesa su cui lavoreranno le due grandi aziende. Negli anni a venire Enel e Renault si impegneranno infatti a realizzare veicoli elettrici targati Renault che potranno avvalersi di infrastrutture di ricarica con il marchio Enel. L’accordo prevede inoltre

l’elaborazione di offerte integrate di prodotti e servizi per la mobilità sostenibile, oltre che uno studio del ciclo di vita completo della batteria e la valutazione congiunta di possibili progetti pilota in Italia, Spagna e America Latina.

L’amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, alla sottoscrizione della firma ha parlato delle sfide che affronterranno nei prossimi anni per perseguire un obiettivo così ambizioso e del grande impegno richiesto:

Lavoreremo con grande impegno insieme a Renault in Italia, in Spagna e potenzialmente in altri mercati per realizzare un sistema all’avanguardia, che fornisca ai consumatori un veicolo elettrico efficiente, che sfrutti con efficacia l’energia elettrica. Una fonte che é la risposta per un futuro sostenibile.

La Renault ci mette l’auto, l’Enel l’elettricità e soprattutto le reti di distribuzione, infrastrutture ahinoi ancora carenti nella mobilità ecologica, che frenano il mercato dei veicoli elettrici. Alla firma a Parigi erano presenti, oltre a Fulvio Conti e al direttore generale del gruppo Renault Patrick Pelata, anche il nostro ministro degli Esteri Franco Frattini ed il ministro dell’Economia francese Christine Lagarde, che stabilisce le linee di una collaborazione tra Enel-Endesa e l’alleanza Renault-Nissan nel settore. Un accordo che potremmo definire storico per l’auto elettrica e che fa ben sperare in un decollo del settore, finora ostacolato proprio dalla carenza di intese tra distributori di servizi energetici e aziende automobilistiche in svolta eco.

[Fonte: Ansa.it]

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