Cambiamenti climatici: ecco come risponde l’evoluzione

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orso polare

Le temperature globali continueranno ad aumentare, così gli scienziati hanno cercato di affrontare la complessa sfida di capire come le specie possono rispondere e adattarsi a tali cambiamenti. In un articolo pubblicato su Insect Conservation and Diversity, il dottor Francisco Rodriguez-Trelles e il dottor Miguel Rodriguez valutano questa sfida.

Il riscaldamento globale del ventesimo secolo è di circa 0,6˚ C, ed ha già colpito il biota della Terra (l’insieme della vita vegetale e animale), e ora la grande sfida per ecologi e biologi evoluzionisti è quello di prevedere come gli impatti biologici dei cambiamenti climatici accadranno in risposta ad ulteriori aumenti di temperatura previsti fino ad un massimo di 6˚ C entro il 2100.

Questo livello relativamente mite di aumento termico ha già causato spostamenti in diverse categorie di specie, soprattutto alle alte latitudini, e verso i poli. Comprendere le risposte biologiche al riscaldamento climatico globale, può essere scoraggiante e complesso, ma soprattutto richiede un’attenta quantificazione dei tassi di variazione temporale

ha spiegato Rodriguez-Trelles. La valutazione della traiettoria dei processi biologici ai sensi del riscaldamento globale inizia dall’ottenere stime precise di questi processi e il loro collegamento ai documenti storici. Questo rivela se i cambiamenti nelle specie sono in realtà risposte a lungo termine, piuttosto che il comportamento a breve termine che cambia regolarmente con il succedersi delle stagioni.

Tuttavia, aggiornare i record storici si sta dimostrando essere molto meno semplice di quanto si potrebbe supporre. Ciò è dovuto alla complessità del riscaldamento globale, che in concomitanza con l’aumento della temperatura della Terra sta causando un’espansione della lunghezza della stagione calda. Questo presenta un problema per gli scienziati per quanto riguarda la precisione con cui i sistemi di calcolo del clima nel corso del riscaldamento globale possono apportare modifiche al sistema Terra, e portare a risultati fortemente alterati. Gli studi a lungo termine sulle tendenze fenologiche mostrano che trascurare il ritardo crescente tra il clima stagionale e le date di calendario può portare a confondere gli effetti diretti e indiretti del riscaldamento globale.

Le prove delle risposte della vita sulla Terra al fenomeno del riscaldamento globale sono schiaccianti. Tuttavia un approccio diffuso a quantificare gli effetti biologici del riscaldamento globale si basa sul confronto storico con record presenti di variabili biologiche. In questo lavoro abbiamo individuato diversi motivi per cui questa strategia può portare ad una grave distorsione delle stime degli effetti biologici del riscaldamento globale, così come modi in cui potrebbero essere trattati in studi futuri

ha concluso Rodriguez-Trelles.

Fonte: [Sciencedaily]

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