Car sharing

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Car sharing

Car sharing, letteralmente automobile condivisa, è un servizio che mette a disposizione dei clienti automobili per periodi variabili (ore, giorni, settimane) pagando proporzionalmente al tempo di utilizzo del veicolo stesso. In genere trattasi di un servizio commerciale erogato da aziende specializzate o dalle aziende di trasporti urbani, spesso appoggiate dalle associazioni ambientaliste, dagli enti locali e dalle amministrazioni cittadine. L’azienda dispone di una flotta di auto di varie dimensioni dislocate in parcheggi il più possibile capillarmente diffusi nella città. L’utente prenota date ed orari di prelievo e di riconsegna del veicolo presso il parcheggio più comodo (che, pagando un extra possono anche non coincidere) e ne usufruisce liberamente.

Il prelievo del mezzo è concesso solo ad utenti iscritti al servizio. L’iscrizione consta di una quota annuale fissa, mentre gli altri costi saranno proporzionali all’uso del bene (quote a consumo) stimato in termini di tempo complessivo durante il quale si è avuto il possesso dell’auto ed effettivi chilometri percorsi. La società di servizio, dal suo canto, si assume la responsabilità della gestione del mezzo (assicurazione, manutenzione, carburante).

Pur non prevedendo di ridurre gli impatti economici ed ambientali degli spostamenti a mezzo del pieno carico dei passeggeri nei veicoli (come si ha per il carpooling) rientra a far parte delle forme di mobilità sostenibile inquanto favorisce il passaggio dal possesso all’uso del veicolo disincentivandone gli usi superflui e spostandone la collocazione dall’universo dei beni di consumo a quello dei servizi.

Il possesso dell’auto induce il proprietario a considerare solo i costi vivi di carburante, parcheggi, pedaggi e quelli di manutenzione (trascurando quelli di acquisto, svalutazione furto, danni, assicurazione) da qui risulta una sottovalutazione dell’effettivo costo di utilizzo del mezzo che incentiva all’abuso del veicolo privato. La condivisione dell’auto divide i costi fissi tra gli utenti minimizzandoli evidenziando invece i costi imputabili all’uso effettivo ed i relativi risparmi che derivano dal non utilizzo. Questo, unito alla necessità di prenotazione del mezzo induce a razionalizzare l’uso della macchina evitando gli eccessi e riducendo l’inquinamento.

I vantaggi per la collettività e per i singoli utenti sono molteplici:

  • riduzione delle macchine in circolazione e parcheggiate in strada;
  • minor traffico;
  • maggior disponibilità di parcheggi;
  • rinnovazione del parco macchine più frequente con i vantaggi che derivano dall’uso di veicoli di ultima generazione sempre meno inquinanti;
  • utilizzo intensivo di ogni singolo veicolo corrispondente ad una minor produzione di auto a parità di soddisfacimento dell’utenza;
  • possibilità di circolazione in ztl e nei periodi di limitazione del traffico.

Gli svantaggi sono quelli imputabili alla necessità di prenotazione del mezzo ed alla necessità di riconsegna opo ogni utilizzo.

I servizi di car sharing sono consorziati a livello nazionale dall’Iniziativa Car Sharing (ICS), organo del Ministero dell’Ambiente, che garantisce l’omogeneità delle apparecchiature e l’interoperabilità dei servizi. Ogni abbonato iscritto in una città potrà noleggiare auto in tutta la rete nazionale.

Le città aderenti al circuito di ICS sono: Alessandria, Bari, Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Livorno, Mantova, Milano, Modena, Novara, Padova, Palermo, Parma, Perugia, Pescara, Reggio Emilia, Roma, Scandicci, Sesto Fiorentino, Taranto, Torino, Venezia, Viareggio.

In italia il car sharing si sta evolvendo verso un uso prevalente di auto elettriche, nel senso di una maggior comodità legata all’alienazione del vincolo di deposito del mezzo presso i parcheggi convenzionati, ed in quello dell’integrazione del car sharing in un sistema di mobilità sostenibile composto da metro, bus, tram e bike sharing.

Tra le iniziative più interessanti a livello internazionale si segnalano:

Progetto Car2go. Il metodo è stato testato ad Ulm (Germania), successivamente è stato sperimentato e reso operativo a Tel Aviv (Israele), ed ora varca il confine degli Stati Uniti, culturalmente affezionatissimi all’auto di proprietà, per essere testato ad Austin.

L’innovazione fondamentale consta nel superamento del vincolo di prelievo e riconsegna delle auto in un punto preciso. Gli iscritti possono prenotare on-line un’automobile, ritirarla nel punto della città più vicino e riportarla in un qualsiasi altro parcheggio pubblico presente nel territorio coperto dal servizio. Si supera quindi uno dei principali problemi del car-sharing, e cioè quello di essere vincolati a restituire l’auto nello stesso punto in cui la si è presa. L’altra “marcia in più” che Car2go offre sta nella disponibilità di un addetto al rifornimento di benzina che raggiungerà l’auto “a secco” in ogni punto della città. Oltre al pieno, l’addetto si occuperà anche del lavaggio del veicolo e del ripristino di eventuali danni. Il pogetto pilota ad Ulm ha dato luogo a risultati eccezionali: in poco più di tre mesi (a partire da marzo 2009) si sono raggiunti 10.000 clienti (in pratica il 10% di tutti gli abitanti provvisti di patente) con punte di utilizzo di 15 noleggi ad auto per giorno.

Progetto Autolib, tra poco a disposizione a Parigi prevede una flotta di 4000 auto elettriche da disseminare capillarmente in 1000 piccoli parcheggi (di superficie e sotterranei) collocati in tutta la città dai quali le macchine potranno essere prelevate e lasciate liberamente secondo disponibilità 24 ore su 24. Non sarà necessaria la prenotazione e potranno fruire del servizio anche i turisti. L’iscrizione al servizio costerà tra i 15 ed i 25 euro mensili più le quote relative ai noleggi.

Per approfondire:

[Fonti: iniziativa car sharing; ics.it]

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