Tricastin atto terzo, si sospetta un nuovo incidente

Incidente numero tre alla centrale di Tricastin. Ma stavolta sembra un pesce d’aprile fuori stagione. In questo caso le possibilità sono due, o il responsabile della sicurezza della centrale francese ha molto senso dell’umorismo, oppure quella centrale dev’essere immediatamente chiusa per evitare guai ben peggiori. Ma andiamo a vedere cosa è successo stavolta.

Ieri mattina, nonostante tutti i guai che sta passando quella centrale, oltre un centinaio di persone erano al lavoro come un normale giorno feriale. Ad un certo punto suona l’allarme, e i 120 impiegati presenti sgomberano l’edificio in pochissimo tempo, probabilmente già preparati ad un’eventualità simile.

Incidenti nucleari in Francia: l’Italia di Scajola minimizza

Nucleare o non nucleare? Questo è il problema. Da quando il nuovo governo Berlusconi ha risollevato l’ipotesi per l’Italia di ritornare al nucleare, l’attenzione degli italiani e non è tutta rivolta ai possibili sviluppi della questione. Il nucleare è la soluzione giusta? Quali sono i costi e i tempi per costruire nuovi impianti? Le centrali sono sicure? Mentre l’Italia si interroga su tutte queste problematiche, nel mondo c’è chi si trova a pagare il conto, a volte salatissimo, di una decisione già presa.

Gli ultimi, come ha spiegato Marco Mancini, sono gli oltre cento operai contagiati, nei giorni scorsi, dalla fuoriuscita di materiale radioattivo in seguito ad alcuni incidenti verificatesi in due centrali nucleari della Francia, quella di Tricastin e quella di Saint Alban. Le autorità locali hanno rassicurato sulla non pericolosità dell’incidente e l’Italia, dal canto suo, minimizza l’accaduto.

Quarto incidente nucleare in Francia, di uno nessuno ne sapeva niente

Anche a costo di sembrare ripetitivi, non ci stancheremo mai di riportarvi notizie su quanto accade nel mondo del nucleare. Purtroppo, per la seconda volta in due settimane, la centrale di Tricastin si ripete, e stavolta va anche peggio.

97 uomini sono stati contagiati dalla fuoriuscita di un elemento pericoloso, il cobalto 58, un metallo bianco con proprietà atomiche elevatissime ed in grado di prendere fuoco istantaneamente, creando danni immani. Le autorità si sono subito precipitate a ribadire il concetto che non c’è nessun pericolo e che le persone sono state solo “leggermente” contaminate. Leggermente o no, chissà come avrebbero reagito se ad essere contaminati fossero stati loro. E non è tutto, perchè solo oggi si viene a sapere che altri 15 operai hanno subito un incidente simile solo pochi giorni fa nella centrale di Saint Alban.

Oltre 130 incidenti nucleari in 50 anni, ecco tutti i disastri che non vi hanno raccontato

I due incidenti nucleari francesi di questi giorni e quello sloveno di qualche settimana fa hanno riaperto, se mai ce ne fosse bisogno, il dibattito sulle centrali nucleari. In Francia, dopo aver sfiorato per due volte la tragedia (anche se in Italia ve ne è stata raccontata una sola, quella di Tricastin, e con una settimana di ritardo), si sono finalmente svegliati, e hanno cominciato a controllarle. Si, controllarle nel vero senso della parola, perchè solo ora si sono accorti che le centrali erano vecchie e potevano esserci danni ben più gravi degli sversamenti dei giorni scorsi.
Così facendo un giro in rete ho trovato l’elenco di tutti gli incidenti nucleari avvenuti dal 1952 al 2007, e non potevo crederci quando ho visto che la lista non terminava mai. Alla fine sono riuscito a contare 137 incidenti in 55 anni. Voi di quanti ne eravate a conoscenza? Molto spesso si parla di Cernobyl, riferendosi all’unico incidente nucleare della storia. Sicuramente è stato il più tragico, ma purtroppo, non è stato l’unico.

Il simbolo della politica nucleare francese sulla Torre Eiffel

Secondo il più recente dei rapporti sulle risorse nucleari realizzato dalla Ianea-Nea l’uranio rimanente ammonterebbe a 3,3 milioni di tonnellate.
Il consumo attuale assorbito dalle centrali di tutto il mondo è oggi di circa 70 mila tonnellate.
Risultato: con questo andamento le riserve si esauriranno in molto meno di settant’anni.

Un problemino semplice semplice che potrebbe risolvere persino un bambino delle scuole elementari e che invece proprio non riescono a risolvere i cari grandi (di che?) otto della Terra, che hanno deciso che è giusto costruirne altri mille di reattori nucleari. Forse per accelerare la fine delle provviste, in previsione di un lungo lunghissimo inverno terrestre senza energia alcuna?

Nuovo incidente in una centrale nucleare, stavolta in Svezia

Non abbiamo fatto nemmeno in tempo a descrivervi l’incidente alla centrale nucleare di Tricastin, in Francia, che già dobbiamo darvi notizia di un altro incidente, stavolta avvenuto nell’efficientissima Svezia. Presso la centrale di Ringhals, 60 km da Goteborg, un incendio ha distrutto il tetto di una turbina della più potente centrale nucleare svedese, che produce da sola 24TWh di elettricità, pari al 20% del fabbisogno di tutta la nazione.

Subito le autorità si sono impegnate per limitare i danni attivando i servizi di sicurezza, riportando subito la situazione sotto controllo. Molto meglio (per ora) di quanto invece è successo in Francia, dove lo sversamento di migliaia di litri di acqua contaminata hanno invaso due fiumi nel nord del Paese.

Incidente nucleare in Francia: fuga di 30.000 litri di liquido radioattivo da una centrale

Ancora un incidente nucleare a preoccupare i cittadini del mondo. E stavolta non è avvenuto nel lontano Giappone, ma nella vicinissima Francia. Ormai non si contano più gli incidenti che continuano a susseguirsi, e questo forse un po’ ce lo siamo anche chiamati. Infatti i sostenitori del ritorno al nucleare gridavano all’ingiustizia perché se l’incidente nucleare doveva capitare, poteva anche succedere ai nostri vicini di casa. Ed eccolo arrivato.

Siamo andati vicini “solo” al disastro ambientale stavolta, ma poteva essere molto più grave di ciò che è avvenuto. Mentre il Presidente Sarkozy spingeva per la costruzione del secondo reattore nucleare all’EPR (European Pressured Reactor di Flamanville, in Bassa Normandia, nel Nord della Francia) di cui vi avevamo già parlato, infischiandosene dei divieti per la pericolosità dell’impianto, una nuova doccia fredda arriva dalla centrale di Tricastin, da cui martedì pomeriggio si sono dispersi 30.000 litri di liquido radioattivo altamente pericoloso.

La Corea del Nord distrugge torre nucleare: l’ennesima beffa in mondovisione

Finalmente una buona notizia: la Corea del Nord ieri ha fatto esplodere in diretta televisiva su ben 5 reti, tra cui la Cnn, la torre di raffreddamento del reattore nucleare di Yongbyon.
Un passo importante che distende i rapporti con i Paesi confinanti riguardo al disarmo nucleare e che lascia ben sperare nella continuazione del processo anti-bellico.

La demolizione della torre ha valore simbolico, dal momento che rappresentava la prova più evidente della produzione coreana di plutonio.
L’abbattimento è avvenuto alla presenza di 16 giornalisti di tutto il mondo, autorizzati ed espressamente invitati dal regime a documentare l’evento.

Greenpeace blocca l’EPR, il nuovo cantiere nucleare in Francia: non è sicuro

Il principale problema quando si parla di nucleare è quello della sicurezza delle centrali.
Gli impianti di nuova generazione non presentano particolari rischi, se, e ribadiamo se, tutte le norme venissero rispettate.
La polemica che oggi sorge intorno all’atomo deriva proprio da questo: nessuno è contro questo tipo di energia a priori, ma in molti sono consapevoli degli interessi economici che stanno dietro alla costruzione delle centrali.

Un esempio: le barre per lo spegnimento di Chernobyl erano state costruite in grafite e mancavano inoltre i coperchi (canali di contenimento), malgrado si sapesse il pericolo di una simile mancanza. Tutto per un risparmio del 30% sui costi. Si, ma quanta gente è morta e continua a morire? Risparmiare sul denaro e pagare con la vita degli innocenti, questo è l’uomo.
Anzi, se questo è un uomo, come diceva Primo Levi.
A proposito di sicurezza delle centrali nucleari, gli attivisti di Greenpeace stanno attuando una protesta in Francia, bloccando il neo-cantiere dell’EPR (European Pressured Reactor) di Flamanville, dal momento che non sarebbe affatto a norma.

Rifkin e le terza rivoluzione energetica: ne avevamo già parlato, ma ora lo fa Grillo…

Delle idee di Rifkin sul nucleare avevamo già parlato in un articolo di qualche settimana fa.
Ora, però, torniamo sull’argomento sulla scia del grande successo mediatico ottenuto dall’intervista di Grillo a Rifkin, e pubblicata sul suo ormai celeberrimo e seguitissimo blog.

Non possiamo che rallegrarci che il comico usi il suo successo per sensibilizzare l’opinione pubblica su temi così importanti, ahimè solo e soprattutto il pubblico della rete perchè in tivù viene costantemente censurato (credo nei tg nazionali sia vietato fare il suo nome, è una sorta di parola tabù, più o meno come dire Rifkin al ministro Scajola!).
Ma veniamo alla tanto discussa intervista.
Tema principale è ovviamente il problema dell’energia oggi, nell’era del picco del petrolio.
Secondo il famoso economista e scrittore americano, l’oro nero finirà molto prima di quanto si creda, probabilmente già nel 2010.

Petizione contro il nucleare: 1200 scienziati hanno aderito alla raccolta firme contro il nucleare. Perchè?

petizione-contro-il-nucleare-1200-scienziati-hanno-aderito-alla-raccolta-firme-contro-il-nucleare-perche-foto.jpg

Il comitato del no al nucleare ha visto l’adesione di ben 1200 scienziati, contrari ad un ritorno all’atomo e pronti a sostenere a gran voce il loro dissenso alla costruzione di centrali nucleari in territorio italiano.
Il comitato di studiosi, coordinato da Vincenzo Balzani, docente di chimica dell’università di Bologna, ha avviato una raccolta di firme che ha già visto l’adesione di 1200 scienziati e 4000 cittadini.

L’appello degli studiosi va contro il nuovo e tanto discusso orientamento della politica energetica italiana.
Gli scienziati invitano i cittadini contrari ad un ritorno al nucleare a firmare sul sito www.energiaperilfuturo.it, per far sentire distintamente, nero su bianco, anche il coro dei no, non soltanto gli entusiastici pareri che vedono nell’atomo la soluzione di tutti i mali e ottimistici scenari per il futuro, senza incidenti di percorso e gravi pericoli.

Disastri nucleari sfiorati, e siamo a due. A quando il prossimo?

18japan600.jpg

Dopo l’incidente della centrale nucleare slovena che la settimana scorsa mise in grossa difficoltà sia il governo locale che quello italiano, eccoci di fronte ad un nuovo pericolo dovuto ad una centrale nucleare.

Nella zona di Fukushima, periferia di Tokyo, a causa di un forte terremoto di grado 7,2 della scala Richter, verificatosi all’1:43 di ieri (ora italiana), una centrale nucleare ha subito una rottura nell’impianto di raffreddamento del reattore nucleare numero due, portando alla perdita di circa 15 litri di liquido radioattivo che è finito in un corso d’acqua sottostante.

Nuova frontiera dell’energia eolica: la centrale ad aquiloni, produce quanto una nucleare

kite_sunset.jpg

Chi di noi non ha mai fatto volare un aquilone. Penso nessuno. Tutti sanno come funziona, ma forse non tutti sanno che gli aquiloni giocattolo sono fatti apposta in maniera poco efficiente, perchè se fatti con le tecniche giuste rischierebbero di librarsi in volo….con il bambino attaccato.

Partendo da questo principio, cioè dalla forza capace di sprigionare un aquilone, la KiteGen ha avuto una grande idea: legare 200 aquiloni su un anello rotante in grado di arrivare ad un picco di produzione elettrica di mille megawatt, quanto quella di una centrale nucleare.

Il nucleare? Tutta fatica sprecata, parola di Jeremy Rifkin

rifkin.jpg

“Vi immaginate uno scenario tipo Napoli, ma dove i rifiuti fossero radioattivi?”

Questa la provocazione di Jeremy Rifkin, economista e scrittore statunitense, molto attento ai problemi che riguardano l’ambiente e i diritti dell’uomo. “Una fatica inutile“. E’ così che comincia la sua intervista a Repubblica, a proposito delle centrali nucleari.

E’ un fiume in piena Rifkin che si schiera con forza contro il nucleare, e spera che in Italia ci ripensino, prima che sia troppo tardi. Prima di fare ipotesi azzardate o accuse senza senso, leggete le sue parole che ora seguono.