La buona notizia: fotovoltaico +80% nel mondo nel 2008

grande impianto fotovoltaico

La crisi economica ha dato un colpo terribile all’economia? Il settore dell’energia pulita sembra non averne risentito. Anzi, a differenza di molti altri settori, ha incrementato la sua quota di mercato. E’ quanto emerge dallo studio della Commissione Europea, pubblicato dall’istituto per l’Energia del Joint Research Centre, una Direzione Generale della Commissione, il quale ha individuato nell’80% l’incremento dell’energia fotovoltaica prodotta nello scorso anno solare in tutto il mondo.

Si tratta di un dato doppiamente positivo. In primo luogo, si tratta di un calcio alla crisi, visto che un incremento così esorbitante è arrivato proprio mentre i dati di tutti gli altri settori registravano il segno meno; e poi perché l’aumento è addirittura maggiore rispetto agli anni precedenti. Secondo la commissione europea infatti, dal 1999 al 2007 in media si era registrato sempre un incremento nel settore del 50%. Il 2008 ha fatto invece registrare un aumento fino all’80%, che si pensa possa essere ulteriormente incrementato nel 2009, visto che nel primo trimestre gli indici parlavano di un segno meno, ma nel secondo si è registrato un +83% molto incoraggiante.

Siti di stoccaggio delle scorie radioattive: il Governo agisce nell’ombra e le regioni non ci stanno

fusto radioattivo

Lo sapete dove verranno stoccate le scorie radioattive che arriveranno una volta ultimate le centrali nucleari? Certo che no, perché nessuna fonte istituzionale annuncia quali cittadini il Governo ha scelto di far morire di cancro. Un’idea ci viene dal Quotidiano della Calabria, il quale ha reso noto che quella regione, insieme alla Liguria, potrebbe essere tra le scelte del Governo.

Solo che i governi regionali non ci stanno. L’assessore all’Ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco, ha annunciato ieri che impugnerà davanti alla Corte Costituzionale la legge 99 del 23 luglio 2009, la quale impone i siti dove stoccare i rifiuti radioattivi. La Calabria infatti ha già tanti problemi con i rifiuti, specialmente quelli tossici, visto che nei giorni scorsi sono state rilevate più navi affondate vicino le coste del cosentino e del reggino, le famose “Navi dei Veleni” annunciate dal pentito di ‘ndrangheta Francesco Fonti. Dunque un ulteriore discarica (e chissà, forse più di una) contribuirebbe ad affondare ancora di più una popolazione che sta presentando un numero sempre maggiore di casi di cancro, apparentemente inspiegabili.

Ford converte uno stabilimento ad energia pulita e annuncia la sua prima auto elettrica

stabilimento ford di wixom

L’industria delle automobili da qualche tempo si è convertita all’ecologia. Ma se finora erano le auto ecologiche a contraddistinguere chi era più “verde”, ancora nessuno aveva pensato a rendere ecologico lo stabilimento che produce le auto stesse. Questo sì che significa riduzione delle emissioni. Ci ha pensato per primo Ford.

Una fabbrica di automobili del colosso americano è stata recentemente convertita ad energie rinnovabili. La struttura in Wixom, nel Michigan, che al culmine della produzione dava lavoro a circa 5.000 persone, aveva chiuso nel 2007, evidentemente alle prime avvisaglie della crisi. Il sito sarà ora convertito in un parco di attività per una serie di società che si occupano di energie rinnovabili, e secondo i promotori potrebbe generare circa 4.000 posti di lavoro.

Presentato in Kenya il primo cellulare solare africano

cellulare solare

Delle volte vien da chiedersi se effettivamente è l’Occidente ad essere più avanti rispetto ai Paesi del Terzo Mondo o il contrario. No perché se così fosse, non si spiega come mai nei Paesi in cui la tecnologia va avanti di giorno in giorno, i cellulari vengono ricaricati tramite presa elettrica, collegata ad una centrale che nella maggior parte dei casi è inquinante, mentre in Africa i cellulari si ricaricano con la luce solare.

La più grande società di telefonia mobile del Kenya, la Safaricom Ltd., ha appena lanciato il primo telefono ad energia solare del Paese. Il cellulare è dotato di un regolare caricatore e di un pannello solare che ricarica il telefono usando i raggi del sole. La vendita al dettaglio ha un prezzo di circa 35 dollari (circa 24 euro), e la produzione la si deve all’azienda cinese ZTE Corp. Safaricom prevede di effettuare una vendita iniziale di 100.000 telefoni.

Tre studenti risalgono l’Hudson a bordo di una nave ad idrogeno, un futuro senza inquinamento è possibile anche nel trasporto marino

nave ad idrogeno

Un gruppo di studenti ambiziosi del Rensselaer presto risalirà il fiume Hudson, con un motore non inquinante con celle a combustibile a idrogeno. Sicuramente la più chiara visione per un mondo più pulito. La loro barca, la 6 metri New Clermont, è in grado con un paio di celle di carburante da 2,2 kilowatt di trasportare l’equipaggio di tre persone, risalendo l’intero fiume Hudson, il fiume più famoso di New York, in 4 giorni.

Il gruppo sta progettando di fare più fermate lungo il percorso, in modo da mettere in mostra la loro nave, parlare con la gente interessata, ed illustrare i molti potenziali benefici ambientali ed economici della costruzione di un’economia basata sull’idrogeno.

Greenpeace: 8 milioni di posti di lavoro grazie alle energie rinnovabili

installatore pannelli solari

450 mila sono gli attuali impiegati nel settore delle rinnovabili in tutta Europa. 8 milioni potrebbero esserlo tra 20 anni. E’ questa l’estrema sintesi del nuovo rapporto sullo stato delle rinnovabili stilato da Greenpeace, il quale dimostra come sia possibile sfruttare questo campo in continua espansione e soprattutto sempre più redditizio.

Infatti, nonostante nel Vecchio Continente siamo solo all’inizio nell’applicazione delle energie rinnovabili, il fatturato complessivo è già di 40 miliardi di euro. Immaginate quanto potrà essere nel momento in cui l’energia pulita diventerà la più usata. Uno degli aspetti principali dell’idea di Greenpeace è che tale risultato, insieme a quello del taglio netto delle emissioni di CO2, potrà essere raggiunto anche senza ricorrere al nucleare.

California: un terzo dell’energia totale proverrà da fonti rinnovabili entro il 2030

governatore-arnold-schwarzenegger

Circa una settimana fa, il Senato della California ha approvato un ambizioso progetto di legge sull’energia, tra i più ambiziosi al mondo: ottenere il 33% della sua energia elettrica da fonti rinnovabili entro il 2020. Peccato che il governatore Schwarzenegger ha dichiarato che avrebbe posto il veto. Ora, il governatore ha firmato un mandato esecutivo che ancora una volta, impegna la California a raggiungere un livello di energia rinnovabile di un terzo da fonti rinnovabili entro il 2030. E speriamo che questa volta l’obiettivo sia stabilito una volta per tutte.

Il Governatore non ha mai avuto problemi con un tale ambizioso obiettivo di energia rinnovabile. Un disegno di legge che, insieme con un certo numero di piccole imprese energetiche pulite, ha ritenuto che avrebbe minacciato i progetti più piccoli, e che le regole complesse potessero ostacolare la loro crescita. Egli ha inoltre ritenuto che una clausola che limita la quantità di energia rinnovabile che potrebbe essere acquistata fuori dello Stato è una norma protezionistica. Così, ha aggirato il problema con la firma di un ordine altrettanto ambizioso.

Monaco di Baviera ha detto stop al nucleare, 100% energia ecologica entro il 2015

rinnovabili

Fino a questo momento le città che nel mondo avevano deciso di diventare “carbon-free” erano di solito piccole comunità, città da qualche decina di migliaio di persone o addirittura solo quartieri di grandi città (come avvenuto a Londra). Ma mai era capitato che una metropoli decidesse di abbattere definitivamente le sue emissioni e darsi completamente all’energia rinnovabile.

Ci proverà Monaco di Baviera, a rappresentanza della nazione che più di tutte le altre, in Europa, sta facendo per i salti mortali per l’ambiente. La città tedesca, sede di colossi come Siemens e Bmw, ha deciso di affidarsi alla Stadtwerke Muenchen (SWM), l’azienda elettrica cittadina, dopo che la cancelliera Angela Merkel ha deciso, stando al piano di rientro dal nucleare, che la megacentrale che dà energia ad un quarto della città dovrà essere chiusa entro il 2020.

Greenjob, aperte le iscrizioni al corso di formazione Manager energia del vento

manager-vento-green-job-anevLa crisi dilaga in molti settori dell’economia, ma non sembra conoscere battute d’arresto il neo-arrivato nel campo delle opportunità lavorative: il settore dei greenjobs. In rapida ascesa dovuta in gran parte alle sempre più diffuse preoccupazioni intorno al cambiamento climatico e ad una maggiore attenzione di capitali e investimenti pubblici e privati nelle energie rinnovabili.
Mancano a tutt’oggi figure professionali adeguate a supportare la crescente richiesta di un mercato in espansione.
A questo proposito l’Anev (Associazione nazionale energia del vento), in collaborazione con l’Uil, apre le iscrizioni al  corso di formazione sull’energia eolica, di cui vi avevamo già  accennato  qualche mese fa. Ma è solo dal primo settembre scorso che è diventato accessibile on-line il modulo di partecipazione  alla quattro giorni di formazione (28 settembre/1 ottobre 2009) che si svolgerà a Roma, presso la Fiera Eolica Expo.

Il top dell’energia ecologica: elettricità dagli alberi

elettricità dagli alberi

Inserire gli elettrodi nei tronchi d’albero per raccogliere l’energia può sembrare fantascienza, ma l’idea è reale e attira sempre più interesse. Se davvero dovesse funzionare, le foreste potrebbero dare elettricità ad una rete di sensori per monitorare la salute degli ecosistemi o per segnalare immediatamente gli incendi boschivi.

I primi esperimenti sono stati effettuati su una “batteria di patate” perché il materiale vegetale può essere una fonte di elettricità. In questo caso, l’energia proviene da reazioni di ossidazione e riduzione negli elettrodi, che sono fatti di due metalli diversi, di solito in rame e zinco. Lo stesso effetto si pensava si celasse nei tronchi d’albero che si pensava potessero fornire di corrente la terra vicina. Ma l’anno scorso la squadra di Andreas Mershin all’MIT ha dimostrato che usando elettrodi fatti dello stesso metallo si riesce a produrre corrente in maniera diversa. Mershin pensa che l’elettricità derivi da una differenza di pH tra l’albero e il suolo, uno squilibrio chimico gestito dai processi metabolici dell’albero.

Depurare le acque con l’energia solare, ci pensano gli Ufo

UFO Solar Water Filters fotoArrivano gli Ufo, non alieni invasori della Terra, bensì depuratori delle acque eco-energetici che provvederanno a ripulire i fiumi ed i canali utilizzando l’energia solare. Il nome di questi complessi apparecchi deriva dalla caratteristica forma che ricorda quella di una navicella spaziale. La denominazione completa dei nuovi ritrovati dell’eco-tecnologia è UFO Solar Water Filters.

A idearli è stata la Tokyo’s NTT Facilities. E i primi due depuratori solari sono già sbarcati in Giappone, nel corso di una manifestazione cittadina, l‘Osaka Aqua Metropolis 2009 Festival. Ma prima che gli Ufo siano in vendita bisognerà aspettare ancora qualche tempo. Per il momento, infatti, i due macchinari che sono stati installati nelle acque di due canali di Osaka in Giappone sono semplici prototipi.

La sola energia eolica entro 20 anni potrebbe dare elettricità a tutta la Cina

eolico cinese

Un team di scienziati ambientali delle Università di Harvard e Tsinghua ha dimostrato l’enorme potenziale dell’energia eolica in Cina. Utilizzando un’ampia serie di dati metereologici e integrando l’offerta del governo cinese di energia e le restrizioni finanziarie per la fornitura di energia eolica, i ricercatori stimano che il vento da solo ha il potenziale per soddisfare le richieste di elettricità del Paese previste per il 2030.

Il passaggio dal carbone e altri combustibili fossili all’energia eolica potrebbe anche ridurre le emissioni di CO2, riducendo l’inquinamento. La relazione è stata pubblicata su Science.

Il mondo è alle prese con la questione di come si fa a fare il passaggio dai combustibili fossili a qualcosa di carbon-free

ha spiegato l’autore Michael B. McElroy, Professore di Studi Ambientali alla Harvard’s School of Engineering and Applied Sciences ( SEAS). La Cina è diventata seconda solo agli Stati Uniti, nella sua capacità di generazione elettrica nazionale da 792,5 gigawatt all’anno, con un atteso futuro incremento annuo del 10% che lo fa essere il maggiore inquinatore mondiale. Quindi, ha aggiunto McElroy:

il vero problema per il mondo è: Quali alternative ci sono per la Cina?

Google investe nell’energia solare per abbattere i costi del 60%

bill weihl

Google sta sviluppando alcune nuove tecnologie solari, che ridurranno il costo da 18 centesimi a Kw-h a poco meno di 5. O almeno, questa è la speranza. Come tutti gli altri, Google è deluso dalla mancanza di innovazione nel settore delle rinnovabili, e così ha deciso semplicemente di fare da sé. Almeno questo è quello che il boss Bill Weihl ha spiegato oggi al Global Climate and Alternative Energy Summit organizzato dalla Reuters a San Francisco.

Alla fine il dato non è nemmeno troppo sorprendente. Google costruisce i propri server, in quanto quelli commerciali sono troppo costosi. La società dunque li può rendere più economici e permette al suo software “fatto in casa” di gestire le interruzioni.

Volkswagen lancia il motore domestico: produrrà elettricità direttamente in casa

palo elettricità

Le rinnovabili stentano a decollare? Non c’è bisogno di costruire nuove centrali atomiche o a carbone, basta farsi l’elettricità in casa. Parte così il progetto del tutto innovativo inventato da Volkswagen. Un’innovazione che parte già dalla natura dell’azienda, per decenni casa automobilistica, ma che ha deciso di lanciarsi nel campo della produzione elettrica.

Il progetto è basato su una mini-centrale elettrica da tenere in casa. Delle dimensioni di un frigorifero, questa centrale è composta da un motore della serie Golf, in grado di autoprodurre energia elettrica. In pratica lo si attacca alla presa del gas ed è in grado di produrre il doppio dell’elettricità che quella stessa quantità di gas produrrebbe.