Il metano sottovalutato potrebbe aumentare di 20 volte l’effetto serra

ghiaccio artico

Una nuova ricerca dell’MIT condotta da Denise Brehm del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale, ha notato il potenziale peso del riscaldamento delle temperature globali sul livello di metano che viene rilasciato dalle spaccature oceaniche.

La premessa è che l’innalzamento delle temperature globali potrebbe essere accompagnata dallo scioglimento del permafrost nelle regioni artiche e che questo potrebbe avviare il rilascio di metano nell’atmosfera. Una volta rilasciato, il gas metano potrebbe accelerare il riscaldamento globale intrappolando le radiazioni di calore della Terra circa 20 volte in più di quanto non faccia il più noto gas a effetto serra, l’anidride carbonica. Il documento è stato pubblicato sul Journal of Geophysical Research.

Vuoi caricare il tuo cellulare? E allora…pedala!

caricabatterie da bicicletta

I dispositivi di Apple suscitano sempre un po’ di attenzione quando si parla di energie rinnovabili. Tra pochi mesi sarà sul mercato una novità rivoluzionaria: un caricabatterie da bicicletta. In breve sarete in grado di collegare il vostro telefono cellulare e ricaricarlo soltanto pedalando, senza il minimo spreco di energia elettrica, e con un bel guadagno anche per la vostra salute.

Gli sviluppatori hanno anticipato che questo caricabatterie uscirà il prossimo marzo. Si chiamerà BioLogic FreeCharge e renderà possibile caricare anche iPhone, unità GPS o altri gadget con le connessioni USB. Il dispositivo è standard, sempre se tutti i suoi modelli saranno come quelli presentati recentemente dall’azienda. C’è un generatore di hub, una batteria ad alta capacità, e una porta USB per attaccare il dispositivo. Tre ore di pedalata porteranno ad una ricarica completa, oppure è possibile far funzionare un qualsiasi dispositivo, come ad esempio un navigatore satellitare, mentre si pedala, ideale per collegare e utilizzare il GPS per trovare la strada in città. Ma non è l’unica novità.

Carburante per i jet proveniente dall’acqua di mare

jet americano

Di fronte al riscaldamento globale ed alla carenza di petrolio, la US Navy sta sperimentando la produzione di combustibile per i jet proveniente dall’acqua di mare. I chimici militari hanno trasformato l’acqua di mare in una breve catena di idrocarburi insaturi che, con un successivo affinamento, potrebbe essere trasformata in kerosene per dare energia ai jet. Ma rimane da trovare una fonte di energia pulita per alimentare le reazioni, se la finalità ultima è di non emettere carbonio.

Il processo prevede l’estrazione dell’anidride carbonica disciolta nell’acqua e combinarla con l’idrogeno ottenuto dalla scissione delle molecole d’acqua usando l’energia elettrica, per produrre idrocarburi. Viene utilizzata una variante di una reazione chimica chiamata processo Fischer-Tropsch, che viene utilizzata commercialmente per produrre una benzina simile agli idrocarburi dal syngas, una miscela di monossido di carbonio e idrogeno, spesso derivate dal carbone.

Parte il progetto giapponese per l’energia solare dallo spazio, inviata a terra tramite microonde

stazione solare spaziale

L’energia solare è molto ecologica, grazie all’enorme reattore a fusione nel cielo che genera energia sufficiente per tutte le esigenze dell’umanità. Ma se mettiamo i pannelli solari sulla superficie della Terra, si ha a che fare con due grossi problemi: 1) L’energia solare rimbalza nell’atmosfera, soprattutto nelle giornate nuvolose, e 2) non si ottiene energia durante la notte.

Gli ingegneri giapponesi hanno trovato una soluzione teorica per entrambi questi problemi, pronta però tra qualche decennio: mettere i collettori solari in orbita geostazionaria (35.700 km) dove arriva la luce solare diretta 24 ore su 24, 7 giorni su 7, ed inviare il fascio verso il basso usando le microonde. I progressi sono stati lenti finora, ma il Giappone sta finalmente affrontando la svolta. Bloomberg segnala che:

Mitsubishi Electric Corp. e IHI Corp. aderiscono ad un progetto da 21 miliardi dollari per costruire un gigantesco generatore di energia solare nello spazio entro i prossimi 30 anni e di invare il fascio di energia elettrica a terra […] Il Giappone sta sviluppando la tecnologia per una stazione solare, dotata di quattro chilometri quadrati di pannelli solari, e spera di averlo pronto in tre decenni.

Allevamento pulito con i pannelli solari nei pascoli per le pecore

pannelli solari pecore

Le pecore al pascolo sono uno strumento pratico per controllare le erbacce e le piante, ma possono servire anche a qualcosa in più grazie alla tecnologia moderna. Il tetto della loro stalla potrebbe servire per raccogliere l’energia del sole che arriva al suolo tramite pannelli solari. La pratica, iniziata in Europa, potrebbe diventare uno standard mondiale, e si è già diffuso in America.

La recinzione dev’essere sufficientemente lunga, e gli standard sono spiegati dall’azienda che produce questo prodigio della tecnica. Il perimetro non solo mantiene unite le pecore, dà sicurezza all’allevatore che nessuno possa rubarle come avviene nella gran parte dei pascoli del mondo, ma in più permetterà al pastore di avere dei pannelli solari che produrranno energia per la sua azienda, e rivendendo energia pulita ci guadagnano doppiamente. In questo modo, e questo aspetto preme molto negli Stati Uniti, le compagnie di assicurazione finiranno anche con l’assicurare tale impianto, mettendo ancora più al sicuro anche il bestiame.

La prima città carbon positive è Baoding in Cina

baoding città carbon positiveUna città carbon positive, Baoding, la prima, l’unica, si spera non l’ultima, sorge in Cina, il Paese che con gli Stati Uniti produce il più alto tasso di emissioni di CO2. Eppure è proprio da Oriente che inizia a soffiare un vento green per quanto riguarda la riduzione di anidride carbonica nelle città. Ma cosa significa carbon positive e come è riuscita l’amministrazione di Baoding a raggiungere questo ammirevole risultato?

Carbon positive sembra quasi un’espressione miracolo nel nostro inquinatissimo vocabolario. Di positive c’è che questa città non solo chiude in pareggio nel rapporto emissioni prodotte/emissioni assorbite, ma assorbe CO2 in più sottraendola dall’atmosfera e contribuendo a diminuire l’inquinamento, il riscaldamento globale, l’effetto serra.

Nuova idea energetica: batteri mutanti uniti al poliestere per aumentare la produzione di biocarburante

ricercatrice

Preparare un certo tipo di biocarburante, con un batterio mutante e poliestere, potrebbe raddoppiare la produzione del combustibile. Ad affermarlo sono stati dei ricercatori americani che hanno reso nota la loro scoperta al National Meeting of the American Chemical Society di Washington, D.C., nei giorni scorsi.

Il biocarburante butanolo è un tipo di alcool che viene utilizzato principalmente come solvente, o in processi industriali che servono per creare altri prodotti chimici. Ma i ricercatori pensano che esso abbia un potenziale come biocarburante che un giorno potrà sostituire la benzina.

Biocarburanti dagli scarti delle angurie

angurie

Quest’estate potrebbe regalarci una nuova fonte di produzione energetica rinnovabile: l’anguria. Uno dei frutti più buoni e discussi da sempre, a causa dell’enorme spreco di quantità di acqua che serve per produrli, potrebbe presto restituire parte delle risorse utilizzate per la sua crescita.

Secondo i ricercatori del USDA-Agricultural Research Service presso il South Central Agricultural Research Laboratory di Lane in Oklahoma, guidati da Wayne Fish, gli scarti dei frutti consumati (le bucce) oppure i cocomeri invenduti, hanno le potenzialità per creare uno dei migliori biocarburanti al mondo.

Inventato inchiostro solare che ridurrà del 90% il costo degli impianti solari

inchiostro solare

Le celle solari potrebbero presto essere prodotte più a buon mercato con “inchiostri” a nanoparticelle che permettono di essere stampate come un giornale o un dipinto sulle facciate di edifici o sui tetti per assorbire la luce del sole producendo elettricità. Brian Korgel, ingegnere chimico dell’Università del Texas a Austin, spera di ridurre i costi fino ad un decimo del loro prezzo corrente sostituendo il processo di produzione standard per le celle solari (deposizione in fase di gas in una camera a vuoto, che richiede alte temperature ed è relativamente costosa).

Questo è in sostanza ciò che è necessario per rendere la tecnologia delle celle solari e fotovoltaiche ampiamente adottate. Il sole fornisce una risorsa pressoché illimitata di energia, ma la tecnologia esistente per la raccolta dell’energia solare è proibitiva e non può competere con i combustibili fossili

ha spiegato il ricercatore. Negli ultimi due anni, Korgel e il suo team hanno lavorato su questa soluzione a basso costo dei nanomateriali per il fotovoltaico. Korgel sta collaborando con i docenti Al Bard e Paul Barbara, entrambi del Dipartimento di Chimica e Biochimica, e il professor Ananth Dodabalapur dell’Electrical and Computer Engineering Department. Essi hanno di recente pubblicato la loro idea sul Journal of the American Chemical Society.

Inventato propellente ecologico per razzi e aerei

razzo alice

L’industria aerospaziale ha spesso diviso i promotori dello sviluppo scientifico e gli ambientalisti, in quanto, sebbene gli sviluppi scientifici siano importanti per l’evoluzione umana, questi spesso vengono effettuati al costo di un altissimo tasso d’inquinamento. Probabilmente la Nasa ha oggi risolto questo problema.

Insieme all’Air Force Office of Scientific Research, o AFOSR, ha lanciato con successo un piccolo razzo con un sicuro propellente eco-friendly costituito da polvere di alluminio e di ghiaccio d’acqua, soprannominato Alice.

Questa collaborazione è stata l’occasione per studenti laureati di lavorare su un propellente rispettoso dell’ambiente che può essere utilizzato per il volo sulla Terra, e nelle missioni spaziali di lunga distanza. Questi tipi di progetti sperimentali hanno portato ad una nuova generazione di ingegneri aerospaziali che pensano fuori dagli schemi e cercano nuovi modi per la NASA per soddisfare i nostri obiettivi di esplorazione.

ha dichiarato il capo ingegnere della NASA a Washington Mike Ryschkewitsch.

Birra, buona da bere e…per dare energia

impianto produzione birra

Wolfgang Bengel, il direttore tecnico tedesco della società Biomasse Projekt BMP, vede un opportunità d’affari per risolvere il problema dei rifiuti di grano delle birrerie. Egli ha ipotizzato che i residui di grano potrebbero essere usati per creare vapore e biogas, i quali permetterebbero di produrre energia per le fabbriche di birra, ridurre i loro costi energetici, nonché abbassare anche i costi di trasporto del grano alle aziende agricole.

Bengel si è già occupato con successo dei resti di riso e zucchero di canna nelle caldaie nei sistemi di combustione a letto fluido atmosferico, per la produzione di energia in Cina e in Tailandia. Per questo Bengel pensa che un processo simile potrebbe essere sviluppato anche con la birra. Nel processo prima l’acqua viene rimossa dal grano bagnato, e poi questo, una volta asciutto, viene bruciato per produrre energia.

L’Australia fissa l’obiettivo del 20% della produzione energetica dalle rinnovabili entro il 2020

idroelettrico

Il parlamento australiano ieri ha approvato una legge che fissa al 20% l’elettricità del Paese che dovrà provenire da fonti rinnovabili entro il 2020, in linea con gli obiettivi europei. La legge porterebbe a quadruplicare la quantità di energie rinnovabili fissata dal precedente Governo nel 2001 e fornirà abbastanza energia pulita per dare elettricità a 21 milioni di australiani.

Ma non tutti sono contenti, anzi pare che alcuni funzionari più “aggressivi” chiedano ulteriori tagli alle emissioni di gas serra. Il progetto di legge è stato approvato dopo che il Governo ha raggiunto un accordo con l’opposizione con l’intento di aumentare l’assistenza alle industrie che consumano molta elettricità, creando anche delle garanzie per gli investimenti in materia di carbone e per l’industria mineraria.

California: progettato impianto solare più grande del mondo

impianto solare nevada

La sfida spagnola è stata lanciata, e figuriamoci se gli americani non la coglievano al volo. A contrastare l’impianto solare più grande al mondo ci pensa un nuovo progetto effettuato in California. Da solo sarà in grado di fornire energia elettrica a circa 170.000 abitazioni.

First Solar è una delle aziende leader quando si tratta di pellicole sottili dedicate all’energia solare, ed ha appena chiuso un accordo con la californiana Edison SoCal per due progetti di energia solare per un totale di 550 megawatt di capacità. Spiegano dalla società, durante la conferenza stampa, che:

I progetti nelle contee della California di Riverside e San Bernardino forniranno energia sufficiente per il fabbisogno di 170.000 case, quando saranno completati nel 2015. La prima fattoria solare (da 250MW), sarà costruita nella Riverside County, vicino alla città di Desert Center, e sarà chiamata Desert Sunlight. La seconda (da 300MW) sarà costruita a nord-est della San Bernardino County e sarà chiamato Stateline. Come previsto, entrambi i siti sono esposti ad un’abbondanza di sole.

Lavorare con le energie rinnovabili fa bene alla salute

installatori pannelli solari

L’espansione delle energie rinnovabili dovrebbe migliorare sensibilmente lo stato di salute degli attuali 700.000 lavoratori occupati nel settore energetico negli Stati Uniti. A stabilirlo è uno studio del Medical College of Wisconsin, a Milwaukee. La loro ricerca, pubblicata sul Journal of American Medical Association da Steven Sumner e Pietro Layde, ha esaminato i rischi per la salute dei lavoratori nelle industrie con fonti energetiche rinnovabili rispetto a quelle con combustibili fossili.

Il rischio di lesioni e la morte sul lavoro tra i lavoratori è un costo nascosto, noto come “esternalità“. Essa porta ad una serie di problemi dovuti a danni all’ambiente ed effetti negativi sulla salute umana causati da inquinamento, lesioni e morte tra i lavoratori nel settore energetico.

Il Dr. Sumner ha esaminato i rischi per la salute umana associati con i tradizionali combustibili fossili, quali carbone, petrolio e gas naturale, rispetto alle fonti di energia rinnovabili come l’energia eolica, solare e biomassa. L’energia eolica e solare sembrano offrire minor rischio di lesioni e di morte sul lavoro rispetto ai tradizionali combustibili fossili nella fase di estrazione dell’energia, dove per quanto riguarda il vento e il sole è minimizzato o eliminato. La biomassa, composto di biocarburanti, rifiuti organici, legno e combustibili derivati, che attualmente rappresenta più della metà del consumo di energia rinnovabile negli Stati Uniti, non sembra offrire un significativo vantaggio per la sicurezza dei lavoratori rispetto ai combustibili fossili.