Nokia brevetta il telefonino che si ricarica con il movimento

cellulari nokia

Finora la ricarica cinetica per i telefoni cellulari è stata confinata al regno del caricabatterie esterno e ai disegni per i telefoni dal concetto futuristico. Ma ora la Nokia sembra avere ideato un materiale piezoelettrico per la ricarica che potrebbe diventare sul serio il futuro dei cellulari. La società ha depositato un brevetto per un telefono cellulare che si ricarica con il movimento. Di certo la miglior energia rinnovabile possibile.

Sulla domanda di brevetto si legge:

Una batteria di un dispositivo elettronico è contenuta all’interno di un frame accoppiato ad un secondo frame da uno o più elementi piezoelettrici. Il secondo frame è accoppiato ad un telaio del dispositivo di uno o più ulteriori elementi piezoelettrici. In risposta al movimento e/o alla rotazione del dispositivo elettronico, porzioni di forze indotte dalla massa delle batterie sono trasferite agli elementi piezoelettrici. La produzione di energia elettrica da questi elementi piezoelettrici è ricevuta in un controllore di potenza e può essere applicata alla batteria. Ulteriori componenti del dispositivo possono anche essere contenuti nel primo frame in modo da aumentare la massa totale che induce le forze applicate agli elementi piezoelettrici.

La Cina scopre una nuova fonte rinnovabile: il ghiaccio combustibile

ghiaccio combustibile

La provincia della Cina occidentale del Qinghai contiene i maggiori giacimenti del Paese del cosiddetto “ghiaccio combustibile“. Essi vedranno le esplorazioni aumentate nei prossimi mesi per tentare di capire meglio e soprattutto sfruttare maggiormente questa energia pulita emergente, ha spiegato governatore della provincia Luo Huining.

La provincia dell’altopiano ha programmato di consentire alle imprese energetiche di grandi dimensioni di visitare, insieme con i ricercatori specializzati di tutto il Paese, la zona, per cercare di sfruttare questa nuova fonte di energia, riducendo al minimo le minacce ambientali, ha aggiunto Luo a margine della sessione annuale del Congresso nazionale del popolo (Anp), uno degli organi legislatori principali della Cina.

Enel: “In Italia è possibile raddoppiare l’eolico e sestuplicare il solare”

eolico e solare

Il ricorso al nucleare non fermerà le rinnovabili. Anzi, siccome per il nucleare ci vuole ancora tanto, probabilmente i prossimi progetti riguarderanno esclusivamente le fonti pulite. Ne è convinto Ingmar Wilhelm, responsabile dell’Area Sviluppo Italia Divisione Energie Rinnovabili dell’Enel, il quale, presentando i dati della sua ricerca a Roma durante il forum “Ambiente e sicurezza”, ha spiegato che in Italia ci sono le potenzialità per raddoppiare il ricorso all’eolico (che già è tra i primi al mondo) e sestuplicare la produzione di energia solare, attualmente la sesta al mondo.

Le potenzialità ci sono perché se l’Italia è davvero il Paese del sole, il Gigawatt di potenza installato al 2010 è troppo poco. Anzi, spiega Wilhelm che per la fine di quest’anno si prevede già di raddoppiare questa potenza, portandola a 2 Gw, ma entro 10 anni le potenzialità ci sono tutte per far arrivare tale capacità a 12,7 Gw.

Biodiesel a maggiore efficienza dal cartamo

biodiesel cartamoIl rendimento del biodiesel prodotto da colture oleaginose come il cartamo potrebbe essere aumentato fino al 24 per cento con un nuovo processo sviluppato dai chimici della UC (University of California) Davis. Il metodo converte sia gli oli vegetali che i carboidrati in biodiesel in un unico processo, e dovrebbe anche migliorare le prestazioni del biodiesel, in particolare nella stagione fredda. Un documento che descrive il metodo, che è già stato brevettato, è on-line sulla rivista Energy & Fuels.

I metodi convenzionali di produzione del biodiesel prevedono l’estrazione di oli vegetali che vengono convertiti successivamente in esteri alchilici di acidi grassi.

Questi ultimi possono essere utilizzati per fornire energia ai motori, ha dichiarato Mark Mascal, professore di chimica alla UC Davis e co-autore dello studio, insieme al ricercatore Edward Nikitin. Questo processo esclude dalla lavorazione la porzione di carboidrati della pianta: gli zuccheri, gli amidi e la cellulosa che compongono gli steli, le foglie, le bucce, i semi e le altre strutture.

Un nuovo dispositivo eliminerà le batterie dagli elettrodomestici: anche loro riceveranno energia alternativa

energia vibrazione

Una nuova rete di raccolta di energia in fase di lancio potrebbe significare energia praticamente illimitata in grado di alimentare l’industria, ma anche i piccoli elettrodomestici di casa. La Rete, che è finanziata dall’Engineering and Physical Sciences Research Council e sarà gestita dalla University of Southampton’s School of Electronics and Computer Science (ECS), riunirà ricercatori accademici e industriali e gli utenti finali per raccolta di energia (EH).

EH è un mezzo per l’alimentazione di dispositivi elettronici senza fili recuperando energia da molte fonti a basso grado ambientale, come le vibrazioni ambientali, il movimento umano, gradienti termici e la luce in modo che possano essere convertiti in energia elettrica utilizzabile.

Bloom Box: arriva la centrale elettrica domestica ad emissioni zero

blombox

Difficoltà nell’installare un impianto solare? L’energia costa cara e le rinnovabili non decollano? Un modo per risolvere tutto questo oggi c’è, ed è ovviamente ad impatto zero. Si chiama Bloom Box, un minigeneratore di corrente elettrica, delle dimensioni di un frigorifero, inventato dall’ingegnere indiano K.R. Sridhar.

Sridhar ha lavorato per anni alla NASA, e ne è uscito per poter dedicarsi a tempo pieno alla sua geniale invenzione. La Bloom Box consiste in una grande quantità di celle a combustibile impilate una sull’altra, alimentate da ossigeno ed un combustibile che può essere a basse o nulle emissioni, come la biomassa, gas naturale o energia solare. La reazione chimica che avviene poi in queste celle produce energia elettrica in grandi quantità, tanto da poter alimentare al 100% un’abitazione.

L’Australia mette il limite alle emissioni al 2020 al 5%, ma per gli attivisti potrebbe essere al 100%

centrali solari australiane

Le battaglie verdi in Australia, uno dei maggiori emittitori mondiali di CO2, cominciano a diventare un po’ più concrete. Purtroppo il Governo del maggiore Paese dell’Oceania è recentemente riuscito a far passare una legge che potrebbe ridurre le emissioni ad un misero 5% entro il 2020 (l’obiettivo dell’Europa è al 20%). In risposta, Beyond Zero Emissions (un gruppo di attivisti ambientali) ha esposto un piano che dimostra come l’Australia potrebbe arrivare ad essere ad emissioni zero, senza grandi progressi tecnologici.

Mothen Nature Network spiega precisamente come ciò potrebbe accadere:

Secondo il piano, il 60% dell’energia della nazione potrebbe derivare dal CSP (concentrazione solare termico) e il 40% dal vento. Il gruppo non vede la necessità di inserire l’energia nucleare nel mix che, continua a ricorrere ad una risorsa in diminuzione, l’uranio. Il sole e il vento si completano a vicenda e in combinazione con lo stoccaggio di sale fuso e la combustione di biomasse rinnovabili, si potrebbe creare anche un flusso di energia elettrica per i 21 milioni di abitanti della nazione.

Fonti rinnovabili e nuovi edifici: battuta d’arresto in Italia per la green economy

green-economyI Comitati di indirizzo di ben sedici Associazioni ambientaliste e del settore delle rinnovabili hanno  scritto ed inviato una lettera a Gianfranco Fini, Presidente della Camera dei Deputati, ed agli Onorevoli della Camera dei Deputati. Trattasi, nello specifico, del Wwf, Legambiente, Kyoto Club, Aiel, Anest, Fiper, Greenpeace Italia, Ises Italia, Assosolare, Aper, Anev, Gifi, Federpern, Itabia, Gses e Assolterm. I Comitati di indirizzo di queste Associazioni, infatti, hanno appreso con stupore quanto contenuto nel Decreto Legge 194/2009, il cosiddetto “Decreto Milleproroghe“; in mezzo alle tante proroghe, infatti, c’è la proroga, approvata in Aula al Senato, relativa all’introduzione nei regolamenti edilizi dei Comuni italiani dell’obbligo di realizzare i nuovi edifici attraverso i processi di integrazione e di utilizzo delle energie rinnovabili.

Energia elettrica dalla fotosintesi grazie ad una cella a biocombustibile

cactusUn team di scienziati francesi è riuscito a trasformare l’energia chimica generata dalla fotosintesi in energia elettrica attraverso lo sviluppo di una cella a biocombustibile. Questa innovativa tecnologia offre una nuova strategia per convertire l’energia solare in energia elettrica in modo ecocompatibile e rinnovabile. Inoltre, la cella a biocombustibile potrebbe avere importanti applicazioni mediche.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista Analytical Chemistry.

Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta. La fotosintesi è il processo attraverso il quale le piante convertono l’energia solare in energia chimica. In presenza di luce visibile, anidride carbonica (CO2) e acqua (H2O) si trasformano in glucosio e O2 nel corso di una complessa serie di reazioni chimiche. I ricercatori del Centre de Recherche Paul Pascal (CNRS) hanno sviluppato una cella a biocombustibile che funziona utilizzando i prodotti della fotosintesi (glucosio e O2) ed è costituita da due elettrodi con enzimi modificati.

Fonti rinnovabili: Assolterm, più attenzione al solare termico

solare-termico-fotovoltaicoCome sfruttare al meglio l’energia fornitaci dal sole? Producendo energia elettrica o energia termica? La scelta è chiaramente tra solare fotovoltaico o solare termico. Ebbene, nonostante il fotovoltaico sia rispetto al solare termico una tecnologia decisamente più gettonata dai media, anche per le sue caratteristiche di implementazione su vasta scala, anche quello relativo al solare termico è un settore che contribuisce all’abbattimento delle emissioni e da lavoro in Italia a molte persone. Anzi, secondo quanto messo in risalto da Sergio D’Alessandris, Presidente di Assolterm, la produzione di un kWh elettrico costa di più rispetto ad un kWh termico, ragion per cui è giusto che nel nostro Paese si provveda ad un riequilibrio anche dell’attenzione che viene data alle due tecnologie.

Bucce d’arancia e vecchi giornali per nuovi eco-combustibili

etanolo bucce d'aranciaPotrebbe essere una svolta per i biocarburanti, la scoperta di alcuni scienziati che hanno trasformato gli scarti della frutta, le bucce d’arancia, e altri rifiuti facilmente reperibili in grossi quantitativi, come la carta di giornale, in carburante pulito per alimentare i veicoli.

A sperimentare il nuovo biocarburante, il professor Henry Daniell, della University of Central Florida, insieme alla sua équipe. Si tratta di un modo innovativo per la produzione di etanolo da prodotti di scarto, come bucce d’arancia ed i giornali. Il suo approccio è più verde e meno costoso rispetto ai metodi attualmente disponibili per alimentare i veicoli a combustibile più pulito – e il suo obiettivo è quello di relegare la benzina a un carburante secondario.
Il nuovo metodo produttivo di etanolo di Daniell può essere applicato a diversi prodotti come la canna da zucchero, l’erbaccia e la paglia.

Energia solare e fonti rinnovabili: due Bandi nella Regione Lombardia

pannelli-solare-termicoIn Lombardia, su proposta dell’assessore alle Reti, Servizi di Pubblica utilità e Sviluppo sostenibile, la Giunta regionale in data odierna ha dato il via libera a due importanti Bandi per le fonti rinnovabili e per l’energia solare. I fondi messi sul piatto, pari a quindici milioni di euro, sono la dote proveniente dalla Regione e dal Ministero dell’Ambiente per finanziare i due Bandi che vede come destinatari dei contributi le Aziende Pubbliche, le Fondazioni, le Province, le Ater, le Comunità montane, i Comuni ed i loro consorzi. L’obiettivo, nello specifico, è quello di agevolare ed incentivare l’utilizzo delle fonti rinnovabili e dell’energia solare negli edifici pubblici.

Adesso, una volta stanziati i fondi, si dovrà attendere il via libera da parte del Ministero dell’Ambiente; dopodiché potranno essere emanati i Bandi che prevedono la concessione di contributi per un importo massimo pari al 50% del costo complessivo sostenuto per la realizzazione degli interventi.

Sun Day 2010: solare termico e fotovoltaico alla portata di tutti

solare-fotovoltaico-sun-dayCosa è un impianto solare termico? Ed uno solare fotovoltaico? Per saperne di più, e magari fare il grande passo installando un impianto sul proprio tetto di casa per partecipare e contribuire attivamente alla riduzione dei gas serra, ad aprile prossimo, il giorno 10 e 11, c’è Sun Day 2010, la due giorni dedicata alle fonti rinnovabili ed in particolare all’energia solare. Trattasi di uno degli eventi e degli appuntamenti a cura di Legambiente, presso le principali piazze italiane, ed attraverso i propri circoli sparsi sul territorio, anche per mettere in contatto gli addetti ai lavori con chi, invece, per curiosità ma anche per interesse vuole saperne di più su quanto costa un impianto fotovoltaico, come si installa e quanto risparmio garantisce non solo in termini ambientali, ma anche economici tagliando la propria bolletta energetica.

Fotovoltaico: anche la Gran Bretagna si converte al Conto energia

fotovoltaico-ukAnche la Gran Bretagna, finalmente si potrebbe dire, apre in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili al “Conto energia” per gli impianti di piccola potenza. Il ritardo dell’entrata in vigore delle incentivazioni per gli impianti da “mini-rinnovabili” nel Paese è stato anche frutto delle pressioni da parte della grande industria che “domina” il mercato, ma dall’1 aprile prossimo si parte con il programma di “feed-in tariff” che, tra l’altro, garantirà l’incentivazione, anche se in misura ridotta, e retroattivamente, sugli impianti di piccola potenza che sono stati installati a partire dal mese di luglio del 2008. Nell’ambito dell’incentivazione rientra, e chiaramente non poteva mancare, il fotovoltaico, ma ci sono anche tariffe incentivanti per l’energia prodotta da biomasse, mini-idro, pannelli solari per il calore, pompe di calore e mini eolico con finalità di produzione di energia elettrica.