Per non essere da meno rispetto alle più importanti città del mondo, anche Roma quest’anno (come ogni anno del resto) ha voluto fare qualcosa di grande e addobbare due dei suoi principali simboli, piazza San Pietro ed il Colosseo, con altrettanti alberi di Natale giganti. Un bello sfoggio, non c’è che dire. Se non fosse che gli alberi “sacrificati” siano abeti secolari. Entrambi sono stati prelevati la scorsa settimana dal paesino di Pescopennataro, in provincia di Isernia, Molise, non per niente soprannominato “la città degli abeti” senza considerare l’importanza ecologica di queste due colonne.
Italia
Ilva, la Procura riapre gli impianti a caldo
E’ giunta ad un punto di svolta la vicenda Ilva. In seguito ad una battaglia legale che va avanti da settimane alla fine la Procura di Taranto ha ceduto alle pressioni ed ha permesso la riapertura delle aree a caldo (e di conseguenza dell’intera fabbrica visto che erano quelle le aree incriminate). Il 26 luglio scorso questi impianti erano stati sequestrati per disastro ambientale. Oggi vengono riaperti.
Temi ambientali seconda preoccupazione per gli italiani dopo la disoccupazione
In questo periodo di crisi, con i dati sulla disoccupazione più alti della storia d’Italia, non ci voleva un sondaggista per capire che il primo problema che toglie il sonno ai nostri connazionali è quello del lavoro. Ma al secondo posto cosa c’è? A sorpresa non ci sono il terrorismo, l’economia internazionale o dove andare in vacanza, ma i temi ambientali. A spaventare gli italiani ci sono tutti quei fenomeni a cui stiamo assistendo negli ultimi tempi (inondazioni, trombe d’aria, ecc.) che sembrano derivare proprio dal fatto che stiamo trattando male il nostro ambiente.
Roma, Capitale dei reati ambientali
Anche se dalle statistiche non risulta essere la città più inquinata del mondo (e se per questo nemmeno d’Italia), Roma sembra essere diventata la Capitale dei reati ambientali. Lo scrive l’associazione Earth, un gruppo di volontari avvocati, biologi, etologi e veterinari impegnati nella tutela dell’ambiente, e che hanno aperto un blog su cui inviare le segnalazioni di tutto ciò che non va. E le segnalazioni riguardanti la città sono davvero troppe.
Ilva Taranto, nemmeno la tromba d’aria ferma il Governo: riapertura per decreto
L’Ilva non si può chiudere, lo ha deciso il Governo. Con un decreto richiesto dal Presidente della Repubblica ed arrivato puntuale 48 ore dopo, l’impianto siderurgico dovrebbe (usiamo il condizionale per ora) riaprire i battenti pochi giorni dopo la chiusura imposta dalla magistratura. Non sono stati sufficienti né i dati ambientali e nemmeno la tromba d’aria di ieri per far cambiare idea al Governo a cui chiaramente sta più a cuore l’aspetto economico della vicenda che la salute dei tarantini.
Primarie PD, per Greenpeace devono vincere i valori ambientali
In occasione delle Primarie del Partito Democratico Greenpeace ha effettuato un sondaggio sui votanti che si apprestavano a porre la propria preferenza alle urne. Stando alle domande poste agli oltre duemila elettori di sinistra, pare proprio che l’argomento preponderante, o almeno uno dei principali, è l’ambiente. Ha avuto successo la campagna di qualche giorno fa sulla politica energetica dato che il 97% degli elettori si è detto disponibile a puntare su chi, eventualmente da presidente del Consiglio, non investirà sulle industrie sporche.
Province più vivibili, prima Bolzano, indovinate chi è l’ultima
Quando si pensa ad una città vivibile, o in questo caso ad una Provincia, ci vengono subito alla mente le candide Alpi e quei paesaggi incontaminati che ci fanno immergere nella natura. La percezione umana non è sbagliata, ed ora lo dicono anche gli indicatori, non solo economici. A stilare la graduatoria delle Province italiane ordinate per vivibilità è il Sole 24 Ore che ha preso in considerazione 6 parametri: ambiente, benessere economico, affari e lavoro, popolazione, ordine pubblico e tempo libero. Vediamo chi ha vinto.
Ambiente, il governo Monti punta ancora sul petrolio
Ancora petrolio e trivellazioni. L’ambiente ancora non è concepito come strumento per uscire dalla crisi. Questo in sintesi il discorso tenuto dal presidente della Federazione dei Verdi, Angelo Bonelli, nella videointervista su Repubblica Tv. Bocciate anche le iniziative del governo per l’Ilva di Taranto e l’Alta velocità.
ILVA, arriva l’ultimatum: dissequestro o chiusura
L’ILVA non può continuare ad operare in queste condizioni. Per questo motivo oggi è arrivato l’ultimatum da parte della dirigenza che ha chiesto alla Procura di dissequestrare l’impianto altrimenti dovrà essere chiuso definitivamente. Lo hanno chiesto il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, e l’avvocato Marco De Luca, i quali portano a loro sostegno l’Autorizzazione Ambientale recentemente rilasciata dal Ministero dell’Ambiente (Aia 2012) che di fatto consente all’azienda di continuare ad operare nonostante ancora i lavori di ristrutturazione non siano ultimati.
Maltempo nel Lazio, 20 milioni di euro di danni
Anche se l’allerta a Roma non è finita (nella zona Nord della città il Tevere è ancora a 13 metri), è possibile cominciare a tirare le somme e calcolare i primi danni. A fornire una stima provvisoria è la Coldiretti che afferma come nel solo Lazio le colture andate perse e tutto il lavoro che servirà per riportare la situazione alla normalità comporteranno un danno di 20 milioni di euro. Pensate a quanto ammonterà il danno nel resto dell’Italia considerando che in Toscana ad esempio ci sono stati molti più disastri che nella Capitale.
Italia sotto l’acqua, mix di dissesto idrogeologico e cambiamenti climatici
Lo scorso anno la distruzione che purtroppo registrammo alle Cinque Terre e a Messina in seguito al passaggio di alcuni forti temporali riportò l’attenzione (come se ce ne fosse bisogno) sul dissesto idrogeologico in cui si trova l’Italia. Le inondazioni di questi giorni avvenute in Toscana, Umbria e Lazio rendono manifesto che, come sempre, anche se tutti conoscono la situazione tragica, nessuno fa niente per risolverla.
Confronto primarie PD, temi ambientali trattati solo di striscio
Di fronte ad un Governo antiambientalista si è stagliata per tanti anni un’opposizione che dell’ecologia aveva fatto uno dei suoi cavalli di battaglia. Per questo ieri ci aspettavamo un po’ tutti qualche accenno alle tematiche ambientali, ma purtroppo siamo rimasti delusi. Lo show su Sky/Cielo in cui i cinque candidati alla poltrona del capo del centrosinistra si sono confrontati è stato un esercizio di retorica di cui avremmo potuto (e voluto) fare a meno.
Legambiente, la metà delle scuole italiane non sono agibili
Sapevamo già che la scuola italiana fosse disastrata. Mancano i gessetti, la carta igienica, i muri hanno i buchi e banchi e sedie sono mezzi rotti, ma la denuncia di Legambiente arrivata nei giorni scorsi fa davvero tremare: la metà delle scuole italiane non è agibile. Il problema, spiegano dall’associazione ambientalista, è che le nostre strutture sono rimaste ferme all’anno di costruzione, spesso risalente agli anni ’70-’80, se non prima ancora, e non prevedendo piani di ammodernamento e ristrutturazione, è normale che rischino di crollare da un momento all’altro.
Il Governo Monti sull’ambiente ha fatto “meno peggio” di Berlusconi
Dal punto di vista della credibilità internazionale e dello spread il Governo Monti è stata una panacea dopo tre anni di Governo Berlusconi in cui tutto il mondo ci rideva dietro. Ma dal punto di vista dell’ambiente? Secondo il WWF ed altre associazioni (opinioni peraltro condivise anche da chi scrive), non è che abbia fatto meglio. Si è semplicemente limitato a fare “meno peggio”.