Forse si è scoperto il motivo per cui gli americani, o perlomeno una grossa fetta di essi, è disinformata sul cambiamento climatico. I principali media prendono una cantonata dopo l’altra. A quanto pare uno studio effettuato dall’organizzazione no profit Union of Concerned Scientists (UCS) ha messo in evidenza come il 93% delle informazioni date dalla Fox News e l’81% di quelle del Wall Street Journal in merito a questioni ambientali sono, per usare un eufemismo, inaccurate.
Nel Mondo
Ponte sullo Stretto, arriva il no definitivo di Clini
Tra le vertenze Ilva, conto energetico ed altri problemi più urgenti, ci eravamo quasi dimenticati di un progetto tanto faraonico quanto inutile, se non dannoso: il folle ponte sullo Stretto di Messina tanto caro all’ex Premier Silvio Berlusconi. Corrado Clini, Ministro dell’Ambiente, non sempre in passato ha preso decisioni condivisibili, ma per una volta ci trova d’accordo. Ieri infatti, attraverso il suo portavoce, ha scritto al quotidiano Repubblica per stabilire una volta per tutte che no, il ponte sullo Stretto non si farà né ora né mai.
Qual è stato il presidente USA più green? Non Barack Obama
Visto che siamo in periodo di campagna elettorale (alle votazioni americane manca ormai pochissimo), vediamo come se la cava il presidente uscente Barack Obama nel confronto con i grandi del passato. In questa sede non ci interessano i dati economici o di altro genere, ma solo quelli ambientali. Cinque anni fa sullo stesso sondaggio, ma al contrario, il premio di Presidente meno green lo vinse George Bush padre. Vediamo invece chi è stato scelto come il più green.
Ilva Taranto, è battaglia sulla chiusura tra Clini e i magistrati
L’Ilva deve chiudere. No, sì, forse. Sembra destinato a durare a lungo lo scontro tra la procura della Repubblica ed il Ministero dell’Ambiente sulla possibilità di interrompere o no i lavori nell’acciaieria tarantina, almeno finché non saranno ultimati i lavori di ristrutturazione che ne garantiranno la sostenibilità ambientale. Mentre ieri sera il Ministro Clini è tornato in tv per ribadire che i dati di Bonelli sono vecchi ed incompleti, sembra che i magistrati si siano schierati dal lato dei Verdi. E così il Ministro ha deciso di “mostrare i muscoli”.
Ilva Taranto, Bonelli chiede le dimissioni di Clini
L’Italia non ha un Ministro dell’Ambiente, Clini si deve dimettere. No, non è una richiesta della nostra redazione ma di Angelo Bonelli, leader del partito dei Verdi. La vicenda è la coda di quanto accaduto ieri, riguardo l’Ilva di Taranto. Riassumendo l’accaduto, Bonelli aveva portato sotto i riflettori dell’opinione pubblica uno studio effettuato dall’Istituto Superiore di Sanità che attestava come l’incidenza dei tumori e dei morti direttamente collegati all’Ilva fosse pesante ed evidente. Per Clini questi dati erano incompleti ed allarmistici, ed aveva annunciato querele nei confronti dei Verdi. Ieri poi è accaduto di tutto.
Ilva Taranto, la denuncia dei Verdi: “il Ministro nasconde i dati”
Continua la polemica sull’Ilva di Taranto, ed in particolare sul numero di morti e di malati di tumore che secondo il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini sono “nella norma”, secondo chiunque altro invece sono decisamente troppo alti. Dopo la dura polemica con l’Ispra, oggi nella diatriba si inseriscono i Verdi con il loro rappresentante, Angelo Bonelli, che porta di fronte all’opinione pubblica numeri ben diversi da quelli mostrati dal Ministro.
Ambiente ed ecomafie, alcuni dati
Il giro d’affari delle ecomafie nel nostro Paese ammonta a circa 16,6 miliardi di euro. Con un fatturato da multinazionale, il volume dei traffici illeciti copre gran parte dell’economia italiana a cominciare dalla raccolta e dallo smaltimento dei rifiuti, all’abusivismo edilizio, al traffico di animali esotici e a rischio estinzione, agli incendi dolosi, alla distruzione del paesaggio. E questi sono gli illeciti solo per quel che riguarda le tematiche ambientali.
Stop alle trivellazioni in Artico, la Shell si ritira
Greenpeace ha vinto la battaglia ma non ancora la guerra. A meno di un mese dal lancio della campagna Save the Arctic (il lancio ufficiale dopo una serie di manifestazioni che va avanti da diversi mesi), una delle principali compagnie petrolifere del mondo, la Shell, ha annunciato che rinuncerà a trivellare nel mare Artico. Almeno per quest’anno. Lo scenario è quello dell’Alaska dove nei mesi scorsi le navi della compagnia si sono spesso incagliate ed hanno riscontrato enormi difficoltà di manovra.
Alluvione a Lipari, colpa (anche) della discarica abusiva
Si è sfiorata la tragedia nello scorso week-end a Lipari, una delle mete preferite degli italiani in vacanza, ma incredibilmente non si è saputo nulla per un giorno intero. Una delle ormai classiche bombe d’acqua che si scatenano improvvisamente sulle nostre Regioni, in concomitanza con onde alte ed innalzamento del livello del mare, hanno di fatto sommerso l’isola di Lipari, a Nord della Sicilia, sabato scorso. Ma soltanto nelle ultime 24 ore la notizia ha cominciato a circolare attraverso canali non ufficiali.
Usa, un confronto sulle politiche ambientali dei candidati
Nelle scorse settimane ci siamo concentrati sulle critiche alla politica ambientale praticamente assente di Mitt Romney, candidato alla Casa Bianca dei Repubblicani, e su quelle alla politica delle promesse di Barack Obama, presidente in carica dei Democratici. Ma non ci dimentichiamo che alle prossime elezioni USA di novembre ci sarà anche una terza candidata, Jill Stein del Partito dei Verdi. Come si pongono questi tre sulle varie tematiche che l’America va ad affrontare? Lo vediamo dopo il salto.
USA, Clinton promuove la politica ambientale di Obama
Una delle armi dei Repubblicani durante la campagna elettorale è stata sottolineare che gli obiettivi ambientali di Barack Obama, suo cavallo di battaglia quattro anni fa, non sono stati rispettati. C’è da dire che probabilmente mai un presidente degli Stati Uniti aveva attuato una campagna ambientale così convinta come quella dell’attuale, ma effettivamente molte promesse sono state disattese. Durante la convention di un paio di giorni fa però Bill Clinton, ex Presidente Democratico, ha voluto sottolineare che quanto fatto da Obama in campo ambientale è comunque da ritenersi positivo.
PanGeo, il progetto che monitora gli spostamenti del terreno in Europa
Il progetto Pangeo controllerà i movimenti verticali del terreno e sarà utile per lo studio dei rischi geologici in oltre 50 città europee. Due città per ogni stato (a parte Lussemburgo e Cipro) usufruiranno del servizio: in Italia si tratta di Roma e Palermo.
USA, nuova gaffe di Romney: mutamenti climatici e salute sono separati
Il presidente Obama ha promesso di iniziare a rallentare l’ascesa degli oceani e guarire il pianeta; la mia promessa è di aiutare voi e la vostra famiglia.
Con queste parole il candidato Repubblicano alla Casa Bianca Mitt Romney dimostra ancora una volta di non aver capito nulla sul fenomeno del riscaldamento globale. Mentre i suoi annunci di scherno, con tanto di risatine isteriche del pubblico, non fanno altro che rivelarsi dei boomerang sull’opinione pubblica, gli americani continuano a pagare le conseguenze dei mutamenti climatici.
USA, svelata la politica ambientale di Mitt Romney
Qualche giorno fa vi avevamo anticipato che il candidato alla Casa Bianca per i Repubblicani Mitt Romney aveva intenzione di tornare indietro di alcuni decenni per quanto riguardava la politica ambientale. Nei giorni scorsi è stato pubblicato il suo programma, all’interno di quello per l’energia, ed è da rabbrividire. Tentando di riassumerlo per sommi capi, bastano pochi numeri per capire cosa ha in mente il candidato Repubblicano. Il programma è lungo 21 pagine. In queste 21 pagine viene nominata la parola “petrolio” 154 volte, la parola “vento” 10 volte, di cui 5 in senso negativo, e quella “solare” 14 volte, di cui 4 negativamente.
Il presidente Obama ha promesso di iniziare a rallentare l’ascesa degli oceani e guarire il pianeta; la mia promessa è di aiutare voi e la vostra famiglia.