I fiumi del mondo stanno scomparendo a causa del riscaldamento globale

Il fiume Colorado negli Usa, il fiume Giallo nel nord della Cina, il Gange in India e il Niger in Africa occidentale stanno scomparendo, in alcuni casi a causa degli effetti del cambiamento climatico. A rivelarlo è un nuovo studio che ha esaminato il flusso di corrente dei 925 fiumi più grandi della Terra, e ha rilevato notevoli cambiamenti in circa un terzo di essi nel corso degli ultimi 50 anni. La motivazione sta nel fatto che tutte le principali fonti di acqua che affluiscono in questi grandi fiumi stanno diventando sempre più povere, non ricevendo più acqua nei loro canali.

L’affluenza ridotta aumenta la pressione sulle risorse di acqua dolce in gran parte del mondo, in particolare con più domanda di acqua dovuta ad un incremento della popolazione. L’acqua dolce è una risorsa vitale, la tendenza al ribasso è una grande preoccupazione

ha dichiarato uno degli autori dello studio, Aiguo Dai, del National Center for Atmospheric Research di Boulder, Colorado. La maggior parte dei fiumi studiati passavano attraverso alcuni dei luoghi più popolosi del pianeta. Ma molti altri fluivano anche attraverso aree scarsamente popolate, come quelle in prossimità del Mar Glaciale Artico, dove la neve e il ghiaccio si fondono rapidamente.

Legge sulla caccia, rimane tutto invariato

Gli ambientalisti hanno ottenuto una mezza vittoria, i parlamentari della maggioranza una gran confusione. Il testo della nuova legge sulla modifica delle regole sulla caccia è stato definitivamente respinto dal Parlamento, ed ora non si sa più con chi prendersela.

C’è da dire infatti che sin dall’inizio alcuni parlamentari della stessa maggioranza si erano opposti alla proposta di modificare la legge, ed oggi, al momento in cui essa è stata respinta, non si capisce chi l’abbia proposta. La cosa importante però è che adesso non cambierà nulla nelle regole prima vigenti. In particolare si è evitato di dare troppa autonomia alle Regioni le quali, secondo questa nuova normativa, avrebbero potuto decidere autonomamente su quando attivare la stagione della caccia, prolungando il periodo settembre-gennaio, potenzialmente per tutto l’anno.

La recessione ha effetti positivi sull’ambiente

Negli ultimi tre mesi l’inquinamento della sola città di Pechino, una delle più inquinate al mondo, se non la più inquinata, è crollato del 25%, in pratica un quarto in meno rispetto agli ultimi 7 anni. Effetto degli investimenti sulle rinnovabili? Pare proprio di no, la risposta, secondo tecnici esperti, è nella recessione. La crisi economica avrà anche tanti effetti negativi, i quali purtroppo sono stranoti, ma come ogni cosa, ha anche qualche aspetto positivo.

In primo luogo, la gente non può più permettersi di spostarsi in auto, e quindi sono aumentate le biciclette e lo spostamento con i mezzi pubblici. Le case automobilistiche hanno risentito della crisi, ma ancor di più ne hanno risentito quelle che producevano i Suv, ora tutti parcheggiati nelle concessionarie, mentre le uniche auto che vengono vendute sono quelle ecologiche o comunque quelle che consumano meno.

Solo nella provincia del Guangdong, hanno chiuso 62.400 imprese. Anche questo è un effetto negativo, ma ha portato ad un minore tasso di emissioni di CO2 da parte delle industrie ed una minor produzione di elettricità, che in Cina è quasi esclusivamente fondata sul carbone, il che ha abbattuto l’inquinamento atmosferico.

Anche i cicloni tropicali sono responsabili del cambiamento climatico

Gli scienziati di Harvard hanno scoperto che i cicloni tropicali iniettano molto facilmente del ghiaccio nella stratosfera. Questo potrebbe alimentare il riscaldamento globale. La scoperta, pubblicata sul Geophysical Research Letters, fornisce ulteriori elementi di prova del forte intreccio tra tempo e riscaldamento globale, dimostrando un meccanismo mediante il quale le tempeste potrebbero guidare il cambiamento climatico. Molti scienziati ritengono che il riscaldamento globale, a sua volta, aumenti la gravità dei cicloni tropicali.

Dal momento che il vapore acqueo è un importante gas a effetto serra, un suo aumento nella stratosfera potrebbe riscaldare la superficie della Terra. La nostra ricerca sospetta che i cicloni tropicali siano responsabili di molte delle nubi nella stratosfera, il che apre la possibilità che queste tempeste potrebbero influenzare il clima globale, in aggiunta alla possibilità di intensificare la frequenza e l’intensità dei cicloni tropicali dovuti ai cambiamenti climatici.

Queste le parole di David M. Romps, ricercatore del Dipartimento di Scienze della Terra e dei Pianeti di Harvard.

Il Governo dà la caccia agli animali in via d’estinzione

Non c’erano solo le associazioni ambientaliste a protestare. Recentemente anche l’Unione Europea aveva chiesto all’Italia di rivedere le sue regole sulla caccia perché considerate pericolose. La stagione della caccia, fanno sapere da Bruxelles, è troppo lunga (va dal 1 settembre al 31 gennaio) e senza regole, cioè non tiene conto di quelle specie in via d’estinzione, ma permette di cacciare indiscriminatamente tutto ciò che si muove, anche gli uomini, come abbiamo visto in passato.

E il Governo italiano cosa fa? Pensate che si adegui? Niente affatto. Non l’ha fatto sulle regole più importanti, pensate che lo possa fare sulla caccia? Anzi, se possibile, è riuscito a peggiorare la situazione. Se l’Unione Europea ci accusa di avere una stagione venatoria troppo lunga, noi facciamo meglio, la aboliamo, così ognuno potrà cacciare quando vuole.

Antartide, scattano le restrizioni per salvare l’ecosistema

Come più volte abbiano sottolineato due dei posti più in pericolo della Terra sono i due poli. In particolare uno, l’Antartide, il quale sta conoscendo una piaga tutta nuova che mette a rischio la sua sopravvivenza: il turismo. Forse spinti dai vari documentari visti in televisione, o perché c’è la paura che tra qualche anno questi bellissimi posti non esisteranno più, ma negli ultimi tempi c’è stata un’invasione di una massa di turisti in una delle zone più inospitali del pianeta.

E se è inospitale, qualche motivo ci dev’essere. Per questo, l’arrivo in massa del turismo, ha costretto le autorità locali, in accordo con quelle degli altri Paesi, a limitare il flusso dei visitatori, per tentare di diminuire l’impatto dell’uomo su questi posti incontaminati.

Se dimagrisci stai meglio ed inquini meno

L’inquinamento? Tutta colpa dei grassi. Almeno a sentire il risultati di una ricerca inglese pare essere proprio così. Secondo Phil Edwards e Ian Roberts della London School of Hygiene & Tropical Medicine, pare che a causa della produzione di cibo eccessiva, del suo trasporto e di quello delle persone obese, l’inquinamento atmosferico continui a salire. Infatti una persona che ci tiene alla linea molto spesso, se ne ha la possibilità, tenta di spostarsi in città a piedi, sui mezzi pubblici o in bicicletta, mentre quelli sovrappeso (che magari lo sono per la vita sedentaria) preferiscono spostarsi in automobile.

Ed infatti l’utilizzo dell’automobile è proporzionale ai chili di troppo. Secondo la ricerca, pubblicata sull’International Journal of Epidemiology, pare che calcolando l’impatto ambientale che potrebbe avere un ipotetico mondo con un miliardo di persone obese, ed un altro con un miliardo di persone che rientrano nel peso forma, si è notato come il mondo “ciccione” emetta circa un miliardo di tonnellate di CO2 in più ogni anno rispetto all’altro.

Inquinamento da spam, ne risentono la casella e-mail ed il buco nell’ozono

La relazione annuale, presentata dalla società di software di sicurezza McAfee, sull’energia usata per trasmettere, elaborare e filtrare la posta indesiderata ammonterebbe ad un totale di 33 miliardi di chilowattora (kWh). Questo è l’equivalente a quello dell’energia elettrica utilizzata in 2,4 milioni di case, e rappresenta, in termini di quantità di emissioni di gas serra, ben 3,1 milioni di automobili che usano due miliardi di galloni (7 miliardi e mezzo di litri) di benzina.

Jeff Green, vice-presidente senior e responsabile dello sviluppo del prodotto ai McAfee Avert Labs, ha dichiarato a tal proposito:

La spam è un immensa spesa finanziaria, personale e di impatto ambientale per le imprese e gli individui. Fermare la spam alla fonte, investendo in tecnologie di filtraggio, risparmierebbe tempo e denaro, e farebbe guadagnare anche il pianeta stesso grazie alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica.

Vessati dai bracconieri gli scimpanzè della Repubblica democratica del Congo

[Photo: Clive Hicks]

I bracconieri della Repubblica democratica del Congo (RDC) minacciano l’esistenza di quella che è la più grande popolazione di scimpanzè rimasta al mondo. A giungere a questa conclusione, lanciando l’allarme a livello internazionale, è stato lo studioso Cleve Hicks, sulla base di osservazioni fatte nel corso delle sue ricerche, durante l’anno 2007-2008, visitando le città, i villaggi e le foreste nella regione del Paese africano denominata Buta-Aketi.

Hicks, che lavora presso l’Università di Amsterdam, descrive la situazione difficile in cui versano le scimmie e le altre creature della foresta congolese in un nuovo e-book che è stato pubblicato da appena qualche settimana. Insieme ai suoi colleghi, Hicks è stato in grado di salvare cinque scimpanzé rimasti orfani, che saranno presto condotti in una riserva nel Congo orientale.

Il potenziale di stoccaggio del carbonio è alto nelle foreste temperate del Nord America

Le foreste presenti nelle regioni orientali dell’America del Nord hanno un ottimo potenziale di immagazzinamento del carbonio in eccesso. O almeno la pensano così gli scienziati Jeanine Rhemtulla della McGill University e David Mladenoff e Murray Clayton della University of Wisconsin-Madison.
Con i cambiamenti climatici che incombono, la caccia ai luoghi che possono assorbire il biossido di carbonio presente in alte concentrazioni nell’atmosfera è ufficialmente aperta, e si moltiplicano gli studi in questa direzione.

I “pozzi di assorbimento” per il gas ad effetto serra includono gli oceani e gli enormi alberi delle foreste pluviali tropicali. Ma questa recente ricerca ha evidenziato che, al contrario di quanto si era creduto sinora nella comunità scientifica, anche le foreste delle regioni temperate possono svolgere un ruolo determinante nel liberarci dal biossido di carbonio, contrastando in tal modo i devastanti effetti dei mutamenti climatici.

Lamiaaria.it, il meteo dello smog è on-line

Che tempo che fa possiamo scoprirlo ogni giorno grazie al servizio meteo, ma se volessimo scoprire anche che aria tira nel nostro comune? Più o meno inquinata? Da oggi è possibile grazie al sito Lamiaria.it che fornisce il singolare servizio delle previsioni dell’inquinamento, che magari può tornare utile se decidiamo di comprare casa e vogliamo sapere in via preventiva se l’atmosfera del comune che abbiamo scelto sia abbastanza pulita.

Un vero e proprio meteo dello smog, insomma, che mette a disposizione le informazioni sulla qualità dell’aria di tutti gli 8.100 comuni italiani. Il tutto gratuitamente e con un semplice click. Il servizio è stato realizzato grazie all’impegno di Take Air, una società che si occupa proprio di studi e ricerca nel campo dell’inquinamento atmosferico.

Il riscaldamento globale sta uccidendo gli alberi

Riscaldamento globale, ancora lui, il primo indiziato in quella che è una vera e propria scia di morte e distruzione della flora e della fauna terrestre. Recenti studi hanno infatti indicato che gli alberi stanno subendo un vero e proprio massacro a causa degli stravolgimenti climatici in corso e dell’aumento sconsiderato e progressivo delle temperature.

Le foreste stanno morendo, con tutto quello che ne consegue per l’uomo e per il mantenimento degli equilibri negli eco-sistemi terrestri. A quanto pare anche un aumento di soli quattro gradi della temperatura vede moltiplicarsi di ben cinque volte il rischio di morte degli alberi in condizioni di siccità.