Il destino dei pochi esemplari di balena grigia rimasti al mondo è appeso ai risultati dei ricorsi inoltrati alle autorità russe e ai tribunali giudiziari, dopo il rifiuto, da parte del consorzio petrolifero Exxon a rinunciare alla costruzione di un nuovo oleodotto.
In realtà, i magnati dell’oro nero avrebbero dovuto semplicemente prendere in considerazione proposte alternative a quella di far passare gli impianti petroliferi attraverso una laguna cruciale per l’approvvigionamento alimentare delle balene grigie.
Il mese scorso il governo russo aveva deliberatamente e clamorosamente ignorato gli impatti sulla laguna di Piltun, approvando l’edificazione dell’oleodotto, che fa parte del progetto Sakhalin-1, portato avanti da colossi petroliferi come la Exxon e da altre compagnie petrolifere giapponesi, indiane e russe.
In tutto il mondo restano soltanto 130 esemplari di balena grigia occidentale, tra cui soltanto 20 sono femmine in grado di riprodursi e di preservare la specie.