Previsto aumento del prezzo di petrolio e crollo della produzione nel 2015

trivellatrice

Mentre il mondo recupera dalla recessione, l’unica industria che non ha risentito della crisi è quella del petrolio. Il motivo è semplice: le rinnovabili sono state rallentate per troppo tempo e oggi che ce ne sarebbe il bisogno, siamo ancora troppo dipendenti dall’oro nero. Siamo arrivati al punto che oggi c’è più bisogno di petrolio che in ogni altro anno precedente nella storia.

L’International Energy Agency ha rilasciato le sue previsioni per quest’anno, e ha notato che la domanda di petrolio ha raggiunto l’enorme cifra di 86,6 milioni di barili al giorno, che fanno +2% rispetto allo scorso anno, e 100.000 barili in più al giorno rispetto al precedente record stabilito nel 2007.

Perù: enorme parete di ghiaccio si stacca e crea uno tsunami

ghiaccio staccato in Perù

Un enorme pezzo di ghiaccio si è staccato da un ghiacciaio delle Ande, che misura 500 metri per 200, ed è finito in un lago. E’ successo ieri in Perù, dove si è verificato uno tsunami di cui in Italia non si è nemmeno parlato, ma che ha spazzato via tutti i villaggi lungo la riva, ferendo centinaia di persone ed uccidendone almeno tre.

Gli oltre 20 metri dell”onda generata dalla parete ghiacciata hanno superato gli argini, distruggendo le case e un importante impianto di trattamento delle acque. Il Perù ospita il 70% dei ghiacci tropicali del mondo, che si sono attenuati negli ultimi anni a causa dell’aumento delle temperature globali.

Disastro nella Grande Barriera Corallina: ci vorranno 20 anni per riparare i danni della nave incagliata

nave contro barriera corallina

Poco più di una settimana fa, una nave che trasportava carbone, la cinese Shen Neng 1, si è incagliata nella Shoals Douglas, un’area della Grande Barriera Corallina, al largo dell’Australia. La nave era all’interno di una area marina protetta, e come spesso accade, ha provocato un disastro di immani dimensioni. Scontratasi contro la barriera, ha lasciato fuoriuscire circa 4 tonnellate di carburante causando una chiazza di petrolio di circa 3 km.

Nonostante il tentativo del capitano della nave di sminuire la preoccupazione per il danno arrecato alla barriera corallina, le squadre accorse subito sul posto hanno liberato la nave dalla scogliera soltanto dopo una settimana di duro lavoro. Le prime stime dei danni fatti ai coralli parlano di circa 20 anni per permettere il pieno recupero dell’area distrutta.

Barometro della vita: costi e metodi per salvare le specie in via d’estinzione

rana dagli occhi rossiPer la prima volta gli scienziati hanno effettuato una stima di quanto costerebbe conoscere lo stato di conservazione di milioni di specie, alcune delle quali devono ancora essere identificate. Il prezzo è 60 milioni di dollari, secondo un team di scienziati, compresi quelli dell’IUCN e del Conservation International, che hanno presentato lo studio sulla rivista Science in un articolo intitolato “Il Barometro della Vita”.

Le nostre conoscenze sulle specie e sui tassi di estinzione è ancora scarsa, e questo ha conseguenze negative per il nostro ambiente e l’economia. Ampliando l’attuale Lista Rossa IUCN delle specie minacciate per includere fino a circa 160.000 specie ben scelte, avremmo un buon barometro per influenzare le decisioni a livello globale

dice Simon Stuart, presidente della IUCN’s Species Survival Commission. Ad oggi, quasi 48.000 specie sono state valutate nella Lista Rossa IUCN, che costa circa 4 milioni di dollari ogni anno. La maggior parte di questo lavoro è svolto da migliaia di volontari in tutto il mondo.

Artista costruisce animali a rischio estinzione col Lego per anticiparci gli zoo del futuro (gallery)

orso polare di lego

Con il precario stato degli ecosistemi di tutto il mondo di oggi, è difficile sapere con certezza quali specie minacciate continueranno ad esistere anche per le generazioni future. Ma dato che rischiamo di perdere questo importantissimo patrimonio, oggi più che mai diventa sempre più importante far conoscere questi animali ai bambini prima che scompaiano del tutto.

Così, con questo obiettivo in mente, ma anche con l’ambizione di creare uno zoo per educare i suoi giovani visitatori sull’importanza della conservazione in modo fantasioso, un giovane artigiano ha messo in mostra gli animali in pericolo di estinzione, ma costruiti con i Lego.

Dalla Germania arriva lo smog-test

inquinamento città

Che l’aria inquinata facesse male, questo era risaputo. Ma abbiamo la minima idea di che effetti sulla nostra salute possa avere l’aria nella nostra città? Non quelli che si conoscono in generale, ma la qualità dell’aria del posto in cui ci troviamo in questo momento. Si tratta di calcoli e rilevazioni talmente specifiche che sembrano impossibili da conoscere. Ed invece un nuovo test, chiamato per l’occasione smog-test, è stato messo a punto ad Hannover, in Germania, proprio per renderci conto del grado di inquinamento in cui siamo immersi in un dato momento.

Ciò che facciamo é coltivare le cellule su una membrana plastica porosa coperta sul fondo con un mezzo di coltura, e poi da sopra condurre aria sulle cellule con la sostanza del test

ha spiegato il ricercatore Detlef Ritter durante la presentazione al mondo del suo prodotto. I ricercatori del Fraunhofer Institute riescono in questo modo a misurare l’effetto del diesel, del Pm10 e delle altre sostanze nell’aria direttamente sulle cellule della pelle e sulle mucose, da cui è possibile capire anche quale effetto queste sostanze hanno sui polmoni, osservando le reazioni al microscopio.

Addio al lago d’Aral, diventato ormai un’enorme distesa di sabbia

navi lago d'aral

Non molto tempo fa, il lago d’Aral era il quarto lago d’acqua dolce più grande al mondo. Oggi, a circa 20 anni dalla rilevazione che gli aveva assegnato questa posizione in graduatoria, è composto solo per il 10% delle sue dimensioni precedenti di acqua. Il restante 90% è solo sabbia. In quello che il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon ha chiamato “uno dei disastri più scioccanti del pianeta”, il lago d’Aral si è letteralmente prosciugato.

Ma com’è possibile che una delle più massicce distese d’acqua al mondo sparisca? Uno dei responsabili principali fu la guerra fredda dell’epoca sovietica, e la poca attenzione alle risorse ambientali che si aveva in quel periodo in cui l’ambientalismo era l’ultimo dei problemi.

Un progetto destinato ad incrementare la produzione di cotone in una regione arida come l’Uzbekistan finì con il deviare i fiumi che alimentano il lago d’Aral lontani dal loro letto naturale. Senza i fiumi che alimentavano il lago, questo ha semplicemente e costantemente avviato un prosciugamento che è durato degli anni. E ora il 90% di tutto il lago d’Aral è andato.

Mangiare come un uccellino per salvare le foreste

uccelli insettivoriLeoni, tigri e orsi, i grandi predatori insomma, stanno in cima alla piramide alimentare, lo schema che ci è ben noto fin dai primi anni di scuola. Si nutrono di animali più piccoli, vivendo dell’energia che scorre dalla base in cui le piante trasformano la luce solare in carboidrati.

Un recente studio, effettuato da un team di ricercatori dello Smithsonian Tropical Research Institute, ha analizzato le interazioni complesse al centro della piramide, dove sono collocati gli uccelli, i pipistrelli e le lucertole che consumano insetti. Questi predatori mangiano insetti in quantità sufficienti a beneficiare indirettamente le piante, aumentandone la crescita, scrivono gli scienzati.

“I nostri risultati sono rilevanti per le comunità naturali come praterie e foreste, ma anche nella coltivazione di alimenti per l’uomo, in quanto questi animali insettivori riducono i parassiti sulle piante coltivate”, ha spiegato Sunshine Van Bael, scienziato presso lo Smithsonian Tropical Research Institute.

I pesticidi favoriscono l’insorgere del melanoma

pesticidi

I lavoratori che utilizzano nei campi alcuni antiparassitari agricoli hanno il doppio delle probabilità di contrarre il melanoma, una forma mortale di cancro della pelle, rispetto al normale, secondo un nuovo studio americano.

I ricercatori dell’Università dell’Iowa, dell’Istituto Nazionale di Scienze della Salute Ambientale e dell’Istituto Nazionale Tumori hanno individuato 6 pesticidi che, con l’esposizione ripetuta, raddoppiano il rischio di cancro della pelle tra i contadini e altri lavoratori che li hanno applicati alle colture.

Alcuni detergenti domestici inquinano l’acqua e diventano cancerogeni per l’uomo

trattamento acque reflue

Gli scienziati dell’American Chemical Society hano segnalato di aver trovato la prova che alcuni ingredienti utilizzati nella composizione di shampoo, detersivi e detergenti per uso domestico possono essere una fonte di materiali precursori per la formazione di un contaminante sospetto cancerogeno che finisce nelle riserve di acqua che ricevono le acque reflue degli impianti di depurazione.

Lo studio getta nuova luce sulle possibili fonti ambientali di questo contaminante poco conosciuto, chiamato NDMA, che è fonte di preoccupazione costante per i funzionari della sanità. Il loro studio è stato pubblicato sulla rivista dell’ACS Environmental Science & Technology.

E’ Torino la città più inquinata d’Italia nel 2010

mole antonelliana inquinata

E’ finito il tour del Treno Verde di Legambiente, ed i primi risultati che arrivano sono molto poco incoraggianti. Secondo i dati raccolti dall’associazione ambientalista, in collaborazione con il sito www.lamiaaria.it, il 35% dei capoluoghi di provincia italiani ha già raggiunto il limite dei giorni consentiti per legge di superamento del limite delle polveri sottili (35 giorni). Considerando che siamo appena ad aprile, il dato desta molta preoccupazione.

Nelle prime 97 giornate dell’anno, la città che ha sforato più di tutti il limite è Torino, che ha superato la quantità consentita di Pm10 (50 microgrammi per metro cubo) per ben 59 volte. Non sorprende più di tanto, dato che il capoluogo piemontese è uno dei più industrializzati d’Italia. Quello che sorprende è il dato delle due città che seguono, che nell’immaginario collettivo non sembrano poi così inquinate. Si tratta infatti di Frosinone che ha superato il limite per ben 57 volte, e Padova, 56.

Gran parte dei gorilla rischiano di sparire entro una decina d’anni

gorilla

I gorilla rischiano di scomparire in gran parte del bacino del Congo entro la metà del 2020 se non si interviene per la protezione contro il bracconaggio e la distruzione dell’habitat, avverte un nuovo rapporto pubblicato dalle Nazioni Unite e l’Interpol.

The Last Stand of the Gorilla – Crimini ambientali e conflitto nel Bacino del Congo, pubblicato in occasione della riunione CITES a Doha, Qatar, elenca un gran numero di minacce ai gorilla, compreso il commercio di carne di animali selvatici, i focolai del virus Ebola, il disboscamento illegale, le attività minerarie, e la produzione di carbone dalla legna.

Cuccioli di leone marino muoiono di stenti lungo le coste del Pacifico

un cucciolo di leone marino che si riprende al Pacific Marine Mammal Center di Laguna Beach in CaliforniaAffamati ed emaciati, i cuccioli dei leoni marini sono spiaggiati lungo le coste del Pacifico.
Le condizioni meteorologiche tropicali caratterizzate da un intenso El Niño sono la causa di questo triste fenomeno. Le temperature insolitamente calde della superficie del mare nel Pacifico occidentale si stanno spostando a est, costringendo le risorse alimentari naturali dei leoni marini – calamari, naselli, aringhe e acciughe – a cercare acque più fredde.

I leoni marini adulti hanno accumulato abbastanza grasso per sopravvivere all’improvvisa penuria alimentare, ma i loro cuccioli non sono così ben attrezzati. Richard Evans, direttore sanitario del Pacific Marine Mammal Center a Laguna Beach, in California, spiega che, quando gli animali arrivano nelle mani del suo team, sono al terzo stadio della Fame.

“Abbiamo tre fasi di fame nell’uomo e negli animali: uno, due, tre. Tre è quando sei ridotto così male che stai per digerire il muscolo come fonte di proteine”.