Legge sulla caccia, morta prima di nascere

Ne parlavamo ieri, ed oggi per fortuna vi raccontiamo il risvolto positivo: la revisione della legge sulla caccia non si farà, nè ora nè mai. Almeno non in questo modo. E’ stata definita uno “scempio” direttamente dai banchi della maggioranza, con ministri e parlamentari decisi a dare battaglia fino all’ultimo per opporsi alla revisione delle regole che stabiliscono come, dove, quando e cosa cacciare, disposti anche ad andare contro la lobby dei cacciatori.

Purtroppo come punto fondamentale non c’è nè la tutela paesaggistica, nè quella degli animali, ma semplicemente quella del turismo. Comunque sia, per un motivo o per un altro, l’importante è che questa orribile legge non venga mai approvata. Il punto fondamentale della questione pare sia la libertà affidata alle Regioni di decidere se anticipare o posticipare, o addirittura prorogare, la stagione della caccia.

G8 agricoltura, un buon passo in avanti verso l’agricoltura sostenibile

Ormai in Italia nessuno più si illude che possa cambiare qualcosa dal punto di vista ambientale, però questo genere di incontri, che comportano impegni a livello internazionale in cui i vari ministri ci mettono la faccia, danno almeno un minimo di speranza.

Il nostro Ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, uno dei pochi personaggi positivi dell’attuale Governo, ha condotto molto bene il g8 di Treviso, concludendo, almeno questo, con un documento che significa un impegno concreto da parte delle 8 potenze mondiali per migliorare la situazione del mondo dal punto di vista della produzione e fornitura di cibo, ma anche dal punto di vista ecologico. La frase che meglio riassume questa nuova “speranza” si legge sul documento finale:

rimuovere gli ostacoli all’utilizzo sostenibile dei fattori della produzione agricoli.

Che sia un momento di svolta? Ce lo auguriamo tutti.

Cosa aspetta Obama ad attuare le politiche ambientali?

Il Cap and trade di Obama non funziona. O almeno così ritengono al Parlamento e al Senato americano. Per questo motivo gli Stati Uniti, ma di conseguenza il mondo intero, stanno rimanendo a bocca aperta nel vedere quelle priorità che, nel corso della campagna elettorale, venivano imposte come punti centrali della politica di Obama, stiano lentamente scendendo sotto tante altre nella lista delle priorità, come il New York Times fa notare, senza che il neo presidente faccia qualcosa per impedirlo.

In superficie, i discorsi e la retorica in materia di riscaldamento globale di Obama sono più ardenti e sottolineati che mai, ma poi inspiegabilmente ha esitato a sostenere con fermezza qualsiasi politica specifica per intraprendere i suoi programmi ambientalisti. Non solo. Obama non ha ancora approvato il massiccio programma sul clima e l’energia. Quando si è trattato di lottare contro il cambiamento climatico con la legislazione, la verità della questione è che, nonostante i discorsi, Obama è stato in silenzio.

G-20, ecco cosa è stato deciso per l’ambiente

Il vertice del G-20 di Londra si è appena concluso. I leader del mondo si sono riuniti per discutere ed attuare strategie economiche a livello mondiale per combattere la recessione. E mentre molti si auguravano che l’ambiente potesse svolgere un ruolo più importante tra le priorità dei provvedimenti governativi, gruppi di ecologisti di tutto il mondo stanno già parlando di una “occasione perduta” per affrontare il cambiamento climatico in maniera significativa.

Il G-20 si è concluso con un comunicato in cui si parlava di uno stanziamento di mille miliardi di euro (di cui 750 miliardi andranno al Fondo monetario internazionale, e 250 per l’aiuto al commercio e per regole più severe, soprattutto per quanto riguarda le banche). Ma per quanto riguarda l’ambiente? Bè, il problema è stato lì, ma non esattamente in prima linea. Gordon Brown ha discusso la necessità di costruire una economia verde. Ha infatti dichiarato al Los Angeles Times:

Stiamo avviando un accordo senza precedenti sull’espansione fiscale, che farà risparmiare e creare milioni di posti di lavoro che altrimenti sarebbero stati distrutti. Entro la fine del prossimo anno, l’importo di 5 mila miliardi di dollari aumenterà la produzione del 4%, e accelererà la transizione verso una economia verde.

Carta delle Città e dei Territori d’Italia per il Clima, ci sono anche Roma e Milano

Comuni, Province e Regioni saranno a Roma domani in occasione della consegna ufficiale al Governo della Carta delle Città e dei Territori d’Italia per il Clima. Si tratta di una Carta concepita da Agenda 21 insieme ad Anci (l’Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Upi (Unione delle Province Italiane).

Le grandi città, insomma, partecipato a questo progetto, che vede Comuni, Province e Regioni impegnarsi attivamente nel raggiungimento di quanto previsto con il pacchetto 20+20+20 dell’Unione Europea e nel novero di quanto si sta realizzando dopo Kyoto.

Pdl: “L’effetto serra non esiste”

Una volta era soltanto Berlusconi che, vuoi per guasconeria o per un eccesso di simpatia, ogni tanto se ne usciva con delle sparate di cui milioni di italiani si vergognavano. Ma visto che continuava a prender voti, anche i suoi alleati hanno apprezzato questa tecnica di dire frasi senza senso, e non vogliono essere da meno. Si spiega solo così il documento presentato da 37 senatori del Popolo della Libertà e firmato da Dell’Utri, Nania e Poli Bortone. Lo possiamo spiegare in questo modo perché se veramente ci credono, ci sarebbe da preoccuparsi.

Secondo questi luminari del Governo italiano, l’effetto serra non esisterebbe, sarebbe soltanto un invenzione di alcuni scienziati per vendere i libri, e l’effettivo innalzamento delle temperature che si sta verificando in questi anni sarebbe dovuto a cause non dipendenti dall’uomo. La loro tesi è sostenuta da qualche isolato scienziato che afferma (nel rapporto Stern) che questo problema è solo marginale. Se è per questo, esiste anche qualche scienziato che afferma che l’Aids non esiste, o qualche storico che afferma che i campi di concentramento non sono mai esistiti, eppure nessuno si sogna di dargli ragione. Ma dal Pdl ci si può aspettare di tutto, anche questo.

G8 di Siracusa, è on-line il programma

Non solo economia nel prossimo G8 che si terrà in Italia, per la precisione a Siracusa tra il 22 ed il 24 aprile, ma tanto ambiente. Finalmente i grandi della Terra, sulla spinta del Governo Obama e di qualche virtuoso europeo, si stanno dando da fare per migliorare la situazione ambientale che affligge il mondo. Anche perché proprio la svolta ecologica potrebbe migliorare la nostra economia.

Da oggi è stato inaugurato il sito internet dell’evento, www.g8ambiente.it, nel quale troveremo tutte le informazioni, dalle autorità al programma, fino al punto più importante, i contenuti. Andiamo ad analizzarli insieme.

Standard per l’efficienza energetica delle risorse, il mezzo per risparmiare miliardi di euro grazie all’energia

Abbiamo sempre affermato che il modo migliore per pagare una bolletta energetica meno salata, anche senza produrre elettricità autonomamente, è l’efficienza energetica. Sotto accusa è l’energia non necessaria perché non viene utilizzata in casa o in ufficio, la dispersione del calore oppure la produzione di ventilazione, oppure perché i propri apparecchi non sono efficienti ed utilizzano più energia del necessario. Tutti problemi che molto spesso potrebbero essere risolti con un poco di attenzione in più e con tanti, tantissimi euro in meno.

L’impatto dell’efficienza energetica non ha solo questi vantaggi, ma va al di là della riduzione della domanda di energia. Un nuovo rapporto del Consiglio americano sull’efficienza energetico-economica mostra come la maggior parte degli Stati Uniti potrebbe guadagnare da una maggiore efficienza energetica se gli standard in materia di efficienza energetica e sul risparmio energetico promossi dal Governo fossero attuati. In questo caso infatti ne deriverebbe un guadagno per quasi 48 milioni di famiglie entro il 2020, che in termini monetari si trasformerebbe in un risparmio di circa 168,6 miliardi di dollari. Questi i dati americani, ma naturalmente quelli europei non sarebbero tanto diversi.

Lo scioglimento dei ghiacciai modifica il confine tra Italia e Svizzera

Lo scioglimento dei ghiacciai non è, come abbiamo visto, soltanto un problema ambientale, ma è anche economico, sociale, e da oggi anche politico. Il danno che l’uomo sta facendo alla natura, con l’inquinamento che ha come ultima conseguenza l’innalzamento delle temperature e lo scioglimento dei ghiacciai, sta presentando sempre più spesso il suo conto da pagare.

La novità sulla vita umana è rappresentata dallo scioglimento dei ghiacciai delle Alpi che ci separano dalla Svizzera. Finora infatti le convenzioni tra i due Paesi tenevano conto del fatto che d’estate i ghiacciai regredivano, mentre d’inverno avanzavano, così da ristabilire più o meno sempre gli stessi confini politico-naturali. Ma questa “altalena” è finita in quanto, anno dopo anno, al ritiro dei ghiacciai non conseguiva di nuovo l’avanzamento invernale, nemmeno quest’anno in cui le temperature sono state più rigide.

Allarme acqua: tra 20 anni metà della popolazione mondiale non ne avrà più

Uno dei più terribili allarmi che tutto il mondo si aspettava, è stato finalmente lanciato. L’Onu nei giorni scorsi ha indetto una serie di conferenze stampa, tra cui quella più importante durante il forum mondiale sull’acqua di Instanbul, per mettere in guardia il mondo sul problema acqua.

Secondo la relazione delle Nazioni Unite, entro il 2030 almeno metà della popolazione mondiale sarà a secco, e questo creerà drammatici problemi. Il principale avverrà nei Paesi in cui l’acqua scarseggerà, quelli africani, in quanto non sarà possibile per decine di milioni di persone raggiungere le riserve d’acqua dolce che già ora sono parecchio distanti. Questo porterà ad un alto tasso di mortalità, e di conseguenza anche a guerre civili per il controllo dell’acqua, proprio come sta succedendo in Darfur, secondo gli ultimi dati presentati da Ban Ki-Moon.

Principe Carlo: “Abbiamo 100 mesi per evitare la catastrofe”

Parlando ad oltre 150 dirigenti d’azienda, al convegno sulle misure da adottare per combattere la crisi economica a livello mondiale di Rio de Janeiro, il principe Carlo ha lanciato un avvertimento agghiacciante: il tempo per salvare il pianeta sta scadendo.

Le proiezioni più ottimistiche ci dicono che abbiamo meno di 100 mesi (poco più di 8 anni, ndr) per modificare il nostro comportamento, prima che i cambiamenti climatici comportino rischi catastrofici ed orrori inimmaginabili. Le difficoltà che il mondo affronta oggi saranno nulla in confronto ai concreti effetti che il riscaldamento globale avrà sull’economia mondiale. I primi risultati sono che in vaste aree del mondo moltissime persone sono costrette sin da ora a fuggire da inondazioni o siccità. C’è incertezza sulla produzione di cibo e sulla mancanza di acqua e, naturalmente, sulla crescente instabilità sociale e di potenziali conflitti. Essa incide sul benessere di ogni uomo, donna e bambino sul nostro pianeta.

Il principe poi ha ribadito che solo lo sviluppo sostenibile, in particolare alla luce della crisi economica attuale, è la strada migliore per l’umanità.

Il piano casa dà una mano all’economia, anche se non ci crede nessuno

A margine della presentazione del ddl sul cosiddetto “Piano Casa“, una nuova legge che in pratica scioglie i nodi burocratici per l’edilizia, tra le mille polemiche sollevate non solo dall’opposizione, ma anche da alcuni rappresentanti della maggioranza e di tantissime persone che con la politica non ha nulla a che vedere, Berlusconi spiega il suo piano in questo modo:

significa soltanto dare a chi ha una casa, e nel frattempo ha ampliato la famiglia perchè i figli si sono sposati e hanno dei nipotini, la possibilità di aggiungere una stanza, due stanze, dei bagni, con i servizi annessi alla villa esistente.

In uno Stato serio, com’era l’Italia fino a poco tempo fa, queste operazioni si sarebbero chiamate “abusivismo edilizio“. Quando infatti si parlava di abusi, venivano alla mente delle case costruite in zone non edificabili o senza autorizzazione. Ma in verità la stragrande maggioranza degli abusi era dovuta proprio ad allargamenti impropri dell’appartamento, spesso pericolosi, visto che delle volte crollavano. Per rilanciare l’economia, secondo Berlusconi basterebbe non solo condonare, ma addirittura incentivare questo abusivismo.

Il Governo favorisce le Eco-mafie

In campagna elettorale Berlusconi ha promesso che non avrebbe mai fatto un indulto o un condono edilizio se l’avessero eletto. Ma come spesso accade per i politici, le promesse lasciano il tempo che trovano, e così il Governo ha deciso di preparare l’Italia al più grande condono edilizio della sua storia.

Sulla tutela dell’ambiente l’Italia sta arretrando e questo rischia seriamente di essere un regalo alle ecomafie e alla criminalità ambientale.

Esordisce così il comunicato stampa diramato da Legambiente che riguarda le nuove norme edilizie che il Parlamento sta discutendo, e che cambieranno per sempre lo scenario italiano. Il pericolo infatti, avvertono da Legambiente, è che si torni all’abusivismo edilizio ed alle costruzioni senza regole degli anni ’60, quelle descritte perfettamente dal film “Le mani sulla città” di Francesco Rosi, in cui speculatori senza scrupoli, grazie all’assenza dello Stato, hanno potuto fare il bello ed il cattivo tempo nelle costruzioni cittadine, creando migliaia di edifici brutti ed insicuri.

Tasse sul chilometraggio auto e metropolitana di superficie, ecco la svolta ecologica nei trasporti di Obama

Ieri Obama ha presentato il suo ambizioso bilancio al Congresso, suscitando le polemiche arrivate fino in Italia sugli alti costi della sua politica. Tra le varie idee al vaglio dei senatori americani c’è anche una rivoluzione del sistema di trasporto pubblico incentrata sull’ecologia. L’incentivo principale a prendere mezzi pubblici verrà dall’idea di tassare i proprietari di automobili in base alla distanza percorsa: in pratica più guidi e più paghi.

Le idee verdi nel bilancio, tassazioni a parte, sono molteplici. Il testo recita che:

Le priorità per l’amministrazione includono la promozione del trasporto pubblico ed una spesa più mirata ad aiutare le comunità ad esplorare soluzioni innovative come il road pricing per ridurre la congestione. Il bilancio anticipi iniziative come la modernizzazione delle infrastrutture e un nuovo impegno per l’alta velocità ferroviara.