Consumo di suolo, Legambiente: in Italia perdiamo 500 km quadrati all’anno

di Redazione 1

Ogni anno un’area ampia quanto il comune di Milano viene persa in Italia, a causa del degrado ambientale. E’ quanto emerge dal rapporto Ambiente Italia 2011, redatto da Legambiente, dove si nota ciò che non va, ma si sottolineano anche le politiche virtuose, che caratterizzano il nostro Paese.

Il problema del suolo deriva molto spesso dall’urbanizzazione selvaggia di vaste aree che distruggono complessivamente una superficie di 500 chilometri quadrati, sottratti ad aree protette, coste, ecc., portando al paradosso dell’abbandono di intere zone una volta popolate per andare ad occupare zone naturali, molto spesso abusivamente.

Secondo i numeri snocciolati dal rapporto, pare infatti che sia proprio la Lombardia la Regione dove vengono perpetrati i maggiori sprechi, dato che si perde il 14% di terreno ogni anno, che dal verde passa al color grigio cemento. Ma il problema riguarda un po’ tutto il Nord Italia, visto che in questa speciale classifica seguono a ruota il Veneto (11%) e l’Emilia Romagna (9%), inframezzate solo dalla Campania con il 10,7%.

E poi c’è lo strano caso del Lazio, dove si registra il 9% di perdita nella Regione, ma anche una sorta di “riguadagno” di aree verdi proprio nella città che si potrebbe facilmente pensare come la principale responsabile di questo degrado, Roma, che negli ultimi 15 anni ha visto incrementare del 12% gli spazi verdi.

Ammontano a due milioni e 350 mila gli ettari di terreno urbanizzati in Italia, il 7,6% del territorio nazionale, che tradotto in termini pro capite è come se ognuno di noi occupasse 415 metri quadrati. Il problema è che questi milioni di ettari occupati sono sfruttati anche male, dato che Legambiente evidenzia l’emergenza idrogeologica e l’inquinamento che colpiscono le città, e che le nuove soluzioni urbanistiche non migliorano, ma anzi in molti casi rendono ancora più critiche. Per fortuna ci sono anche le buone notizie, come una migliore politica forestale e di gestione dei rifiuti, ma ancora troppo poco per poter uscire da questa crisi.

[Fonte: Ansa]

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