Nuovo disastro petrolifero in Nuova Zelanda: cargo si spezza in due

di Redazione 2

Oltre tre mesi fa il cargo greco Rena si era incagliato al largo delle coste di Wellington, in Nuova Zelanda. Come accade spesso in questi casi, la prima conseguenza è stata la fuoriuscita di carburante. Purtroppo però questa non sarà l’unica. Dopo i primi giorni in cui non si è riuscito a chiudere la falla che ha fatto uscire litri e litri di gasolio che ha ammazzato circa 20 mila uccelli marini, durante questa notte la nave si è letteralmente spezzata in due.

Ciò è stato causato dai forti venti che hanno aumentato la corrente che premeva contro la poppa della nave. Secondo quanto riportano le autorità neozelandesi infatti, la parte anteriore della nave è rimasta incagliata e dunque immobile, ma la parte posteriore viene spinta da onde alte sei metri. La conseguenza è che questa pressione, facilitata dall’apertura che si era formata al centro della nave, ha portato l’imbarcazione a spezzarsi in due.

La perdita di petrolio, considerato il disastro peggiore della storia dell’intero continente oceanico, era stata limitata dopo settimane di lavoro, ma ora che la nave è tranciata nettamente in due, si teme che nuovo carburante venga perduto, dato che si stima ci siano ancora 60 tonnellate ancora a bordo, dopo le oltre 350 già sversate in mare. Pare inoltre che i due tronconi della nave si siano allontanati già di 20-30 metri. Ciò che è sicuro è che gran parte dei container che la nave conteneva sono affondati, e a noi non resta che sperare che non contenessero materiale tossico, altrimenti la strage assumerebbe dimensioni incalcolabili.

A peggiorare le cose si mettono anche le condizioni del mare talmente estreme da non permettere all’uomo nemmeno di avvicinarsi. Secondo quanto riporta Ross Henderson, portavoce della guardia costiera, la tempesta durerà ancora 3-4 giorni, e solo dopo di allora potranno essere fatte le prime stime dei danni, e tentare di salvare il salvabile.

Commenti (2)

  1. E’ importante che si riduca la movimentazione di petrolio via mare. Sarebbe quindi opportuno imparare a limitare l’uso dei derivati del petrolio nella vita quotidiana… Se tutti ci pensiamo, tutti possiamo fare qualcosa http://ecogreentips.org/2012/01/19/greentips-consigli-verdi-finalmente-basta-plastica/

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