L’Earth Day diventa un film

di Redazione Commenta

Earth-Days-Robert-Stone

Tra case che sprecavano energia, auto inquinanti, industrie che ammorbavano l’aria e tantissime altre azioni umane tossiche, abbiamo visto la nascita del movimento ecologico circa 40 anni fa. Anche se molti conoscono la trama di base, il documentario di Robert Stone, Earth Days, esplora le radici della prima Giornata della Terra, segue la sua ascesa attraverso le conquiste legislative nel 1970, fino al crollo dell’amministrazione Reagan, con alcune interessanti sorprese.

Una serie di eco-dichiarazioni dei presidenti degli Stati Uniti stabilisce la cronologia di questo racconto, formato da interviste con i principali dati dai primi giorni, intervallati da filmati storici interessanti. Denis Hayes co-fondatore dell’Earth Day nel 1970, Dennis Meadows, autore dei limiti alla crescita, il biologo Paul Erlich e Stewart Brand, editore del Whole Earth Catalog, che descrive le foto della Terra prese dallo spazio spiegano la situazione com’era e com’è oggi. Mentre si osserva la risposta entusiasta di 20 milioni di americani nelle strade il 22 aprile 1970, Robert Stone spiega che è importante capire in che modo il movimento sia deragliato, al fine di evitare che le insidie tornino nuovamente. E’ questo lo spirito del nuovo film per il cinema Earth Days.

La pellicola mostra la drammatica convergenza degli avvertimenti naturali, ma indotti dall’uomo, le decisioni politiche, le azioni degli attivisti che hanno catturato l’attenzione del pubblico per protestare contro i pericoli dell’inquinamento, del nucleare, sulla deforestazione e l’avvelentamento dei fiumi. Stone dissipa l’immagine degli ambientalisti come un gruppo di hippies radicali che si vogliono riprendere la Terra. Ma il film ricorda come tutto il travaglio è iniziato, come la giustizia, la retorica, l’ideologia economica e la crisi petrolifera sono state occasioni mancate che hanno portato il mondo a scegliere la prosperità come più importante della paura della privazione.

Earth Days rende omaggio al gruppo di pionieri, come gli sviluppatori delle energie rinnovabili, che ci hanno regalato dei risultati che oggi diamo per scontato. Questa la dichiarazione all’Huffington Post del regista Stone:

Io ritengo che il movimento ambientalista, un’impresa lungimirante, servirebbe di più guardandoci indietro, se non altro per capire da dove siamo venuti, ciò che abbiamo compiuto, quali sono stati i nostri sbagli e, visto tutto quello a cui abbiamo assistito durante il nostro lungo periodo d’inquinamento dell’ecosistema della Terra, perché siamo finiti nella nostra attuale situazione ambientale.

Il regista ha poi spiegato che l’attenzione si è incentrata sulle cause fondamentali del problema, e per questo ha volutamente lasciar fuori le associazioni ambientaliste come Greenpeace. Le prime proiezioni saranno effettuate in questo fine settimana a New York e a Los Angeles, e nel resto del mondo saranno inviate a settembre. Non vediamo l’ora di vederlo anche in Italia.

Fonte: [Treehugger]

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