L’Unione Europea ha stabilito dei nuovi parametri di valuzione per i cosiddetti “prodotti connessi all’energia”, in altre parole gli elettrodomestici. Con la finalità di fornire norme coerenti per migliorare le prestazioni ambientali di tali prodotti, la nuova etichettatura riporterà delle diciture differenti rispetto al passato. L’obiettivo non è solo di essere più precisi, ma anche di unificare la legislazione in tutti i Paesi del Continente.
Nell’elenco dei prodotti che dovranno subire questa nuova etichettatura non ci saranno solo gli elettrodomestici, ma anche quelli che trasferiscono o misurano l’energia intesa come gas o combustibili fossili, come ad esempio le caldaie, o altri prodotti che non utilizzano energia ma hanno un impatto sui consumi come docce, rubinetti e finestre. Ma come cambia l’etichettatura rispetto a quella odierna?
Verranno introdotte tre nuove classi, A+, A++ e A+++, oltre a quelle che già esistono e che vanno dalla A alla D. Un aspetto molto importante è che vengono abolite le classi energetiche peggiori, quelle dalla E alla G. Ciò significa che i produttori di merci che prima portavano queste corrisponenze non potranno più produrre nulla di così scarsamente ecologico e dovranno necessariamente migliorare dal punto di vista del risparmio energetico.
Introducendo un diverso modo di calcolare l’efficienza dell’impianto, la normativa alza l’asticella dell’efficienza minima dei prodotti e mette ordine nel settore, stabilendo che se un prodotto non è efficiente non può essere venduto. Così, chi è in grado di fare un apparecchio efficiente potrà distinguersi sul mercato ed essere premiato. E anche i consumatori avranno gli strumenti per scegliere al meglio
spiega Walter Rebosio, Technical & training department manager di Mitsubishi Electric. L’obiettivo finale è dunque di non far più scegliere al consumatore finale tra un prodotto a risparmio energetico ed uno sprecone, ma tra uno con un alto risparmio ed uno con un basso risparmio, in modo da ridurre i consumi energetici in ogni modo e, di conseguenza, le emissioni totali.
[Fonte: Corriere della Sera]