Ecologia, dalla Gran Bretagna una legge contro i pestici per salvare le api

di Redazione 2

stop pesticidi api

Da diverso tempo gli attivisti di tutta Europa si battono per bandire i pesticidi dall’agricoltura per ridurre la morìa delle api che, attratte dalla colture contenenti neonicotinoidi, trovano la morte. In questi giorni i loro sforzi potrebbero essere prmiati con una legge votata dalla Commissione europea che per 2 anni mette al bando l’uso di pesticidi nell’agricoltura a sostegno delle api.
Dalla Gran Bretagna è arrivato il primo segnale per tutelare le api in Europa con la proposta di una legge che vieta agli agricoltori di utilizzare pesticidi e insetticidi nelle loro colture. Il voto ha diviso l’Europa ma alla fine i sì hanno vinto! Tra i pesticidi incriminati e ritenuti responsabili della morte della pai, vi sono quelli a base di neonicotina come l’imidacloprid e il clothianidin prodotti dal gruppo tedesco Bayer, e il thiamethoxam, realizzato dalla società svizzera Syngenta. La notizia, riportata dalla prestigiosa rivista The Indipendent, è dell’approvazione di una legge che per 2 anni vieta l’uso di pesticidi neonicotinoidi sulle colture da fiore che attirano le api. Solo 4 Stati si sono astenuti dal votare la legge a favore delle api che, di fatto, rimarrà in vigore per 2 anni a meno di prove contrarie che convincano sulla non pericolosità dei pesticidi per le api.

La pericolosità dei prodotti impiegati nell’agricoltura è stata in realtà confermata da diversi studi compiuti in più di 30 anni di ricerca e monitoraggio delle colture. Un primo studio, effettuato dall’Università di Dundee e dall’Università di Newcastle, aveva portato a delle conclusioni molto chiare e aveva individuato nei pesticidi la causa della morte della api, analizzando alcune cellule del cervello degli insetti. Si era potuto appurare che i neonicotinoidi provocano un blocco della depolarizzazione neuronale inbendo le risposte ai nicotinici. Questo, come ha mostrato la ricerca pubblicata su The Journal of Experimental Biology, comporta l’incapacità per le api di ricordare gli odori dei fiori necessari per l’impollinazione, e altera il ritmo respiratorio degli insetti. Dagli studi emerge infine che anche le colture limitrofe a quelle trattate con i pesticidi neonicotinoidi erano state “contagiate” dalle sostanze risultando tossiche per le api. Le ricerce condotte nel Regno unito hanno messo in allerta gli studiosi e il presidente del Comitato per il Controllo Ambiente, Joan Walley, si è fatto portavoce dei loro studi. Due terzi delle specie selvatiche di insetti impollinatori, come bombi, farfalle, scarafaggi, moscerini e falene ha subito una diminuzione della popolazione in Gran Bretagna. Anche le malattie, la perdita di habitat e i cambiamenti climatici possono essere responsabili dell’elevata mortalità degli insetti impollinatori, ma le ricerche hanno confermato che la caus principale è nell’uso dei pesticidi neonicotinoidi. Da qui è partita la proposta di legge e il bando dei pesticidi per 2 anni dall’Europa.

[Fonti: Treehugger; Mieli d’ Italia; Parliament.uk]

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