Obiettivo Italia sulle rinnovabili: raggiungibile con incentivi e regole trasparenti

di Redazione 2

incentivi-rinnovabili-regole-obiettivo-italiaIn Italia, per quel che riguarda lo sviluppo energetico da fonti rinnovabili, ci stiamo spingendo purtroppo nella direzione opposta all’Europa che, infatti, spinge con forza sull’economia verde. Questo perché, in accordo con quanto riporta Legambiente, nell’ultima manovra finanziaria si è intervenuti sui certificati verdi mettendo a rischio, anzi bloccando di fatto, lo sviluppo delle rinnovabili ed alimentando purtroppo un clima di incertezza.

Eppure secondo l’Associazione Ambientalista, in base alle risultanze emerse da un convegno organizzato in collaborazione con Globe Europe ed Anev, gli obiettivi dell’Italia sulle rinnovabili sono raggiungibili semplicemente adottando una chiara ed efficiente politica di incentivi unitamente a regole trasparenti.

Basti vedere quanto accade ad esempio in Paesi come la Francia, dove chi mette i pannelli fotovoltaici sui tetti beneficia di un’imposta sul valore aggiunto (Iva) da pagare in misura ridotta, così come chi realizza i sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili può fruire di agevolazioni fiscali attraverso il meccanismo del credito di imposta. Per non parlare poi della Germania dove la tassazione viene applicata e modulata in funzione dei costi attesi in modo tale da permettere a chi investe nelle rinnovabili di poter ottenere un ritorno economico in funzione del capitale speso.

Di conseguenza, per Legambiente l’Italia da qui ai prossimi cinque anni deve necessariamente inserirsi in un percorso di sviluppo energetico a bassi livelli di emissioni di anidride carbonica; per fare questo non basta però analizzare solo le risorse tecnologiche, ma occorre anche adottare dei regolamenti chiari e trasparenti, ed agire sulla fiscalità così come avviene in Europa. Tutto ciò chiaramente non si raggiunge di certo attraverso l’abolizione dell’obbligo di riacquisto dei certificati verdi da parte del GSE, altrimenti si metterebbero a rischio in Italia ben 9 mila posti di lavoro unitamente ad altri 15 mila nuovi posti attesi nei prossimi anni se al mercato sarà garantita la possibilità di espandersi.

Commenti (2)

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