Mobilità elettrica: l’Italia in pole position

di La Redazione Commenta

100 storie di eccellenza italiana nella sfida della transizione energetica

La strada per il futuro è tracciata, e si percorre in elettrico. Lo conferma la quarta edizione del rapporto “100 Italian e-Mobility Stories” curato dal Gruppo Enel insieme a Enel X Way e alla Fondazione Symbola: 100 esempi di aziende, centri di ricerca, atenei universitari, associazioni e altre realtà che oggi si impegnano per innovare, contrastare la crisi climatica e raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione.

Dallo studio emerge che la diffusione di auto elettriche nel mondo è in costante e rapida crescita: quasi 20 milioni di veicoli elettrici per passeggeri, 1,3 milioni di veicoli elettrici commerciali e oltre 280 milioni di ciclomotori, scooter e motocicli elettrici. Per l’Italia, il 2021 si è chiuso con un aumento delle vendite di auto elettrificate (ibride ed elettriche) del 199% rispetto all’anno precedente, raggiungendo il 38,4% del totale immatricolato. Perché, in questo nuovo mercato, l’Italia ha il vantaggio di un ampio spettro di competenze e tecnologie lungo tutta la filiera. A partire dalla componentistica, ma che coinvolge anche designer, chiamati a ripensare le nuove forme della mobilità elettrica. Senza dimenticare – per le forme più avanzate di mobilità – i servizi di sharing, le multiutility, le soluzioni per la ricarica o gli studi di associazioni a supporto.

Infatti, dalla produzione di veicoli e le batterie alle infrastrutture di ricarica, l’Italia occupa un ruolo di primo piano nella rivoluzione della mobilità sostenibile grazie al suo “patrimonio genetico forte per l’industria e l’indotto dell’elettrificazione del trasporto” – come ha spiegato l’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Enel, Francesco Starace. Grandi potenzialità e un ruolo cruciale confermati anche da Ermete Realacci, Presidente della Fondazione Symbola, secondo il quale “l’Italia è già in campo nella mobilità del futuro”. Secondo Elisabetta Ripa, Amministratore delegato di Enel X Way, “una convergenza tra energia, automotive, digitale, industria manifatturiera e ricerca”, che offre “margini di crescita, di nuova occupazione, di una e-Mobility Made in Italy”.

100 storie “virtuose” dunque, come quelle di:

  • Cecomp, che quest’anno punta a costruire 5mila microcar elettriche ispirate all’italiana Isetta degli anni Cinquanta;
  • Pininfarina, che ha avviato la produzione della Battista – l’auto per uso stradale più potente mai realizzata nella Penisola;
  • Faam, che dal 2008 costruisce batterie per bus elettriche ed è l’unica azienda in Italia a gestire l’intera filiera di produzione;
  • Atala, che produce e-bike;
  • Nito, che realizza monopattini, scooter e mezzi da lavoro elettrici, associando performance e design.

Ma anche progetti italiani di realizzazione di gigafactory, che – grazie alle tecnologie innovative di produzione green, possano abbattere considerevolmente le emissioni e avvicinarci sempre di più alla nostra indipendenza energetica. 

La mobilità sta entrando in una nuova era, più sostenibile ed efficiente. Un settore che vede confermati gli investimenti da parte delle case produttrici e dell’Europa attraverso il Green Deal – uno degli assi principali della ripartenza.

L’evoluzione della tecnologia, la necessità di ridurre gli impatti, la crisi climatica e gli effetti della mobilità tradizionale sulla salute, il moltiplicarsi delle politiche e gli ingenti investimenti delle case automobilistiche ci dicono che siamo a un punto di svolta. 

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