Nasa: il mistero delle paperelle scomparse

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Da qualche mese, sui muri delle città vicino l’Artico, compaiono dei cartelli in stile film western, con la scritta “Wanted” e con la foto di una paperella di plastica. Ricompensa: 100 dollari. Non si tratta di uno scherzo di qualche burlone, ma di un esperimento scientifico altamente sofisticato della Nasa.

L’Agenzia Spaziale Americana sta portando avanti da settembre un esperimento per cercare di capire un pò di più su come funziona il riscaldamento globale. E per farlo ha scelto di comprendere il processo di scioglimento dei ghiacciai partendo proprio da una delle zone più critiche: la Groenlandia. Lì Alberto Behar, ingegnere Nasa, ha lanciato circa 4 mesi fa sul ghiacciaio Jakobshavn 90 paperelle di plastica più una sonda delle dimensioni di un pallone da rugby per rilevare la posizione tramite un trasmettitore gps, ma anche la temperatura del ghiacciaio, le accelerazioni e tanti altri dati fondamentali. Il problema è che adesso tutti questi oggetti sono spariti.

Spariti veramente nel nulla. Le paperelle in un certo senso sono “giustificate”, in quanto il loro obiettivo era quello di scoprire in che direzione tiravano le correnti marine, e per questo è normale che si siano disperse. il vero mistero resta la sonda, in quanto una tecnologia così avanzata non si capisce proprio come possa essere scomparsa nel nulla. Tra l’altro il suo rilevatore gps dovrebbe lasciare qualche traccia, ed invece ormai è muto da troppo tempo.

Le paperelle sono state lanciate sul ghiacciaio perché si pensava che, con lo scioglimento, la superficie dovesse diventare molto scivolosa, in maniera tale da permettere alle paperelle di arrivare in mare e, seguendo le correnti marine, capire in che direzione il livello del mare potrebbe sollevarsi, creando grossi problemi alle città. Infatti su ogni esemplare comparivano scritte in diverse lingue, in cui si invitava, per chi le trovasse, a contattare la Nasa attraverso un indirizzo e-mail, per poter riscuotere il compenso di 100 dollari. Ma finora la casella e-mail è rimasta vuota. Secondo alcuni il ghiacciaio ha intrappolato tutti questi oggetti, dimostrando che non è vero che si sta sciogliendo, ma anzi si sta ghiacciando ancora di più. Secondo altri più fantasiosi, tra cui il tg5, si tratta di un atto di sabotaggio da parte dell’intelligence russa che ha “rubato” le paperelle e la sonda per ostacolare gli esperimenti americani. La verità è ancora lontana dall’essere scoperta, ma intanto, 3 mesi dopo il termine previsto, si può cominciare a credere che l’esperimento sia fallito.

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