Deforestazione: persi oltre un milione di km quadrati di foreste in 5 anni

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Tutti gli organismi internazionali che fotografano la situazione ambientale giungono sempre alla stessa conclusione: prima dell’inquinamento, prima della perdita della biodiversità e prima del problema energetico, il vero dramma che sta vivendo l’uomo è la perdita di foreste. Si tratta di un processo avviato già qualche decina di anni fa, ma ormai in continua evoluzione tanto che nemmeno le molte iniziative prese a tutela dell’ambiente sembrano fermare.

Secondo quanto riportano i ricercarcatori delle Università del South Dakota e di Syracuse (New York), nella loro ricerca pubblicata su Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States (PNAS), l’ammontare della perdita di foreste, a livello globale, considerando solo gli anni che vanno dal 2000 al 2005 è spaventosa: 1.011.000 km quadrati di aree verdi perse, il 3,1% delle foreste mondiali. Basti pensare, per avere un’idea della grandezza di tali numeri, che questa cifra corrisponde a 3 volte la superficie dell’Italia.

Disastro ambientale in Lousiana: migliaia di litri di petrolio sversati in zone protette

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La settimana scorsa, proprio il giorno dopo aver risolto il problema della nave cinese incagliata nella Grande Barriera Corallina australiana, sorse un nuovo problema. Una petroliera si incendiò al largo delle coste americane, tra la Louisiana ed il Messico.

Inizialmente il problema non destò preoccupazione dato che, trattandosi di un incendio, bastava spegnere le fiamme e tutto si sarebbe risolto, dato che nessuna perdita era avvenuta, ed infatti non fu dato nessun allarme, ma entrarono in azione solo le navi dei vigili del fuoco. Ma evidentemente l’incendio doveva essere più grave rispetto alle prime stime, tanto che è durato diversi giorni e, nella giornata di sabato, ha fatto affondare la nave.

L’imbarcazione trasportava 2,6 milioni di litri di petrolio greggio, i quali se per un primo momento sono stati trattenuti nelle stive, successivamente hanno cominciato a fuoriuscire dai primi fori che si sono formati qui e là nella struttura.

Anche i rasoi diventano solari

rasoi solari

È una domanda perenne che porta finalmente ad una risposta facile: come faccio a rendere più eco la mia barba? Mentre la soluzione più semplice può essere semplicemente di non farsela, lasciando crescere una barba degna di Santa Klaus, non a tutti piace essere “ruvidi”, ma preferiscono una pelle liscia come quella di un bambino. Ma seppure in molti possono pensare che radersi possa non essere una delle attività meno ecologiche al mondo, pensate soltanto a quanta acqua si spreca. L’alternativa sono i rasoi elettrici. Ma l’elettricità come viene prodotta?

Finalmente, nella vasta gamma di prodotti solari, ora sono stati inventati anche i rasoi. Alcune marche note avevano provato con i rasoi eolici, i risparmiatori di lama, rasoi riciclati, di ceramica, energy star e così via. Alla fine qualcuno si è accorto di aver trascurato la possibilità dei rasoi alimentati dal sole. Ed ecco così una coppia di rasoi elettrici in grado di avere veramente un minor impatto sull’ambiente.

BP Solar e FRV insieme per un maxi-investimento solare in Italia

impianto solare

L’industria solare italiana è già ad ottimi livelli (seconda in Europa e quinta al mondo), ma ora potrebbe vedere accrescere ulteriormente la sua quota grazie ad una nuova partnership tra una delle più grandi aziende solari a livello mondiale, la spagnola Fotowatio Renewable Ventures (FRV) e l’italiana BP Solar.

Le due aziende hanno intenzione di investire, per un ammontare 125 milioni di euro, nella costruzione di diversi impianti per un totale di 37,1 Mw solari. Per renderci conto dell’importanza di tale investimento basti pensare che la quota che verrà immessa in Italia è quasi uguale a quella investita da FRV in tutti gli Stati Uniti (37,9), ed il doppio rispetto a quanto investito finora in tutto il nostro Paese, considerando i 5 Mw installati in Puglia e i 10 nel Lazio.

Legambiente: i 10 alberghi più eco d’Italia

Hotel Viticcio

Abbiamo sempre tessuto le lodi delle strutture ecologiche in generale. Ma con l’avvicinarsi della bella stagione l’associazione ambientalista italiana per eccellenza, Legambiente, ha voluto recensire gli hotel più ecologici d’Italia. Ed il dato sorprendente è che di alberghi che rispettano le 10 norme ecologiche severissime sono parecchi, ben 365. Per riuscire a districarsi tra le varie offerte, e anche per creare una certa competizione, Legambiente ha deciso di stilare una top 10 delle strutture migliori, consigliate per la prossima stagione.

E’ molto importante prima di tutto notare quali sono le regole a cui una struttura deve sottostare per poter essere considerata ecologica. Punto primo: i rifiuti. Bisogna ridurli (acquistando prodotti con pochi o nulli imballaggi) e riciclarli; poi deve contenere i consumi idrici; attuare il risparmio energetico (dalle lampade a basso consumo alla riduzione dello spreco tramite elettrodomestici); collaborare per la tutela dell’ambiente circostante; promuovere una dieta sana; valorizzare la tradizione gastronomica locale; incentivare il trasporto pubblico e/o a basso costo; ridurre o annullare l’inquinamento acustico; promuovere e valorizzare i beni culturali e ambientali del posto; ed infine coinvolgere gli ospiti nei comportamenti eco-sostenibili.

Le fattorie diventano sempre più solari: inventato il pastorizzatore fotovoltaico

solare in perù

Un gruppo di studenti del Rensselaer Polytechnic ha elaborato un’idea geniale per rendere più sicuri il latte in posti poveri come il Perù. Attualmente, gli agricoltori con meno risorse non sono in grado di ottenere la certificazione di mercato per il loro latte e i prodotti lattiero-caseari perché non possono permettersi apparecchiature per la pastorizzazione.

Finché i loro impianti rimangono non-igienici, sono tenuti fuori del mercato. Tuttavia, John Cannarella, Ryan Lewis, Jared Stepanauskas, e Natalie Maslow hanno elaborato una soluzione con l’energia solare che è a buon mercato e potrebbe avere implicazioni globali per gli agricoltori nelle zone rurali o in via di sviluppo.

Fotovoltaico in edilizia: prospettive attuali e future

fotovoltaico-ediliziaI tetti residenziali, quelli industriali e quelli commerciali rappresentano una grande opportunità per lo sviluppo nel nostro Paese del settore del fotovoltaico. Ad affermarlo è Assosolare che, pur tuttavia, giudica come un’occasione mancata il rinvio dell’obbligo di adozione, nei regolamenti edilizi comunali, delle norme per il rilascio di nuove autorizzazioni a costruire con il vincolo di realizzazione di impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Di questo ed altro si è parlato il 13 aprile scorso durante “L’energia solare fotovoltaica: il sistema incentivante e le normative sull’economia emergente dell’edilizia sostenibile“, un convegno che proprio Assosolare ha organizzato avvalendosi del patrocinio dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Roma e della Capitale, e della collaborazione di Saienergia.

La deforestazione della foresta Amazzonica si è dimezzata nel 2009

foresta amazzonica

Finalmente una buona notizia: la deforestazione in Amazzonia è scesa del 51% nel periodo che va dall’agosto 2009 al febbraio 2010 rispetto allo stesso periodo 2008-2009, secondo i dati diffusi questa settimana dall’Istituto Nazionale Brasiliano per la Ricerca Spaziale (INPE). Gran parte del progresso è dovuto alla recente istituzione del Brazil Green Arch, Legal Land Program. Il successo di tale programma offre nuove speranze in quanto, se funziona in Brasile, potrà essere replicato in altre parti del mondo.

Dieci mesi fa, il Brasile ha iniziato ad attuare il suo programma contro la deforestazione. Secondo l’INPE, dei 43 comuni con i più alti tassi di deforestazione in Amazzonia, 12 hanno visto i loro tassi diminuire di più dell’80% rispetto al periodo compreso tra agosto 2008 e febbraio 2009, e altri 18 comuni hanno sperimentato un tasso di riduzione della deforestazione tra il 54 e l’80%. Solo un comune ha mostrato un aumento del 34%. L’obiettivo del programma è quello di ridurre la deforestazione dell’80% entro il 2020.

Inverni più rigidi, la colpa è del sole

radiazioni solariGli inverni sempre più rigidi e le estati sempre più torride, stando a numerose autorevoli ricerche, sarebbero una conseguenza dei cambiamenti climatici in atto, causati dal riscaldamento globale. Tuttavia sono in tanti anche i detrattori dei mutamenti climatici imputabili all’uomo, scienziati che sostengono la teoria opposta: questi cambiamenti anche bruschi di temperature medie nella storia della Terra ci sono sempre stati e rientrebbero nel ciclo naturale del Pianeta e nei suoi meccanismi regolatori e di compensazione.

Sulla scia di questo filone una nuova ricerca dell’Università di Reading nel Regno Unito suggerisce che in futuro si avranno inverni più freddi, quando il Sole sarà ad un livello inferiore di attività.
La quantità di radiazioni emesse dal Sole varia naturalmente nel tempo e subisce delle modifiche anche sostanziali nel corso dei secoli.

Biocarburanti, agricoltori africani rischiano sfratto dalle loro terre

biocarburantiTorniamo ancora una volta sul tanto dibattuto argomento biocarburanti versus sviluppo sostenibile, che ha visto finora la disfatta del carburante biologico che penalizzerebbe le colture destinate ad uso alimentare, aggravando la Fame nei Paesi sottosviluppati ed aumentando il prezzo dei beni di prima necessità (in primis i prodotti farinacei) nel resto del mondo. Senza contare la massiccia deforestazione in atto per fare spazio alle colture destinate alla produzione di biocarburanti. Un nuovo allarme degli esperti arriva dall’Africa, dove gli agricoltori rischiano di essere costretti a lasciare le loro terre a causa delle pressione di investitori ricchi e potenti o ancora di progetti di governo nati sulla base della crescente domanda globale di biocarburanti, che favorisce ovviamente i cambiamenti nelle colture.

Una recente ricerca dell’Università di Edimburgo ha scoperto che i mezzi di sussistenza già scarsi della popolazione africana potrebbero essere messi ulteriormente a repentaglio qualora i terreni agricoli africani fossero destinati in misura sostanziale alle colture per i biocarburanti.

Fonti rinnovabili: a Parma si promuove il fotovoltaico

parma-promozione-fotovoltaicoIl Comune di Parma ha reso noto d’aver pubblicato sia all’Albo Pretorio, sia sul sito Internet istituzionale, un avviso finalizzato alla promozione del fotovoltaico e del solare termico con il chiaro intento di abbattere le emissioni attraverso la produzione di energia pulita da fonti rinnovabili, ed attraverso, in particolare, lo sfruttamento massiccio delle strutture pubbliche. In questo modo l’Amministrazione comunale parmense vuole portare avanti importanti progetti di auto produzione dell’energia e di diffusione dello sviluppo della generazione distribuita.

Al fine di conseguire tali obiettivi l’Avviso emanato dal Comune di Parma prevede la raccolta di manifestazioni di interesse da parte di soggetti qualificati in modo da formare un apposito elenco composto sia da società italiane, sia europee, accreditate presso l’AEEG, l’Autorità dell’Energia Elettrica e del Gas. Gli interessati a questa iniziativa devono comunque affrettarsi visto che i tempi per la partecipazione sono molto ristretti.

I pavimenti radianti sono davvero così ecologici?

pavimento radiante-cane

Ogni spot dei pavimenti radianti mostra la stessa cosa: bambini, cani o coppie distese sul pavimento che sembrano felici. E perché non dovrebbero esserlo? E’ davvero confortevole avere il calore che parte da sotto i piedi, e molte aziende sostengono che si risparmia un sacco di energia facendo arrivare il calore direttamente nel punto desiderato. Ma è davvero una scelta ecologica?

Nel suo libro The Green Home, Alex Wilson scrive

E’ una scelta di riscaldamento ideale per una casa mal progettata […] il sistema di pavimento radiante fornisce abbastanza calore da sentire i piedi caldi (la funzione che ad ognuno piace di questo sistema), la sua intenzione è di sfornare una quantità di calore che la casa ben isolata può usare, ed è probabile che causi un surriscaldamento. Un sistema di riscaldamento col pavimento radiante ha anche un intervallo di tempo molto lungo tra quando il calore è fornito al pavimento e quando la lastra inizia ad irradiare calore. Se c’è una componente di riscaldamento solare passivo in casa, provocherà il surriscaldamento perché non si può spegnere la lastra quando esce il sole.

La questione del ritardo termico è sempre stata quella che ha appassionato chi studia questo tipo di pavimentazione, e cioè quando il sole va giù e accendi il termostato, quante ore ci vogliono finché la casa si scaldi?

Cambiamenti climatici legati a maggior incidenza del cancro alla prostata

cancro alla prostataLe condizioni meteorologiche più rigide e asciutte sarebbero collegate ad un aumento dell’incidenza del cancro alla prostata. I ricercatori, che hanno esaminato la relazione nel BioMed Central’s Open Access International Journal of Health Geographics, suggeriscono che i colpevoli di questo aumento dei casi possano essere gli effetti meteorologici sugli inquinanti organici persistenti, come alcuni pesticidi e sottoprodotti industriali.

Sophie St-Hilaire ha lavorato con un team di ricercatori della Idaho State University, negli USA, per studiare la correlazione tra i vari parametri meteorologici e l’incidenza di cancro alla prostata a livello dei vari Stati americani.