Fotovoltaico: senza incentivazioni il comparto non sta in piedi

fotovoltaico-nuovo-conto-energia-2011Nel nostro Paese senza gli incentivi in Conto Energia il comparto del fotovoltaico, e la relativa espansione, rischia di non stare in piedi. A dichiararlo è stato il direttore di Energy & Strategy group del Politecnico di Milano, Vittorio Chiesa, in concomitanza con la presentazione del Solar Energy Report, edizione 2009, da cui è emerso come in Italia lo scorso anno la potenza installata si sia attestata per il fotovoltaico a 580 MW con un incremento del 72% rispetto all’anno precedente. Questa crescita nelle scorse settimane ha portato l’Italia a superare sul territorio nazionale la soglia di 1 GW di potenza, ma anche a far proliferare il numero di imprese operanti nel comparto.

Il Rapporto rivela infatti come le aziende del fotovoltaico siano oramai oltre 700;  queste sono cresciute lo scorso anno del 12% con conseguenti ricadute positive dal fronte occupazionale; a queste poi occorre aggiungere una miriade di operatori locali del fotovoltaico che sono in prevalenza impegnati nella fase di installazione degli impianti. E se i risultati 2009 sono buoni, l’incognita sul nuovo Conto Energia crea incertezze su un comparto che ha bisogno di pianificare gli investimenti guardando al futuro con in mano dei dati certi sulle incentivazioni.

Eolico, in Gran Bretagna la General Electric crea 2000 nuovi posti di lavoro da off-shore

impianto eolico off-shoreLa General Electric, multinazionale di servizi energetici stanunitense, ha appena diffuso la notizia di un suo ingente investimento nel Regno Unito. Il progetto che vede impegnata la GE in Gran Bretagna prevede lo sfruttamento della tecnologia dell’eolico off-shore. Cento milioni di dollari i fondi stanziati per la realizzazione di un nuovo mega-impianto.

Un progetto ambizioso che si stima garantirà nuovi posti di lavoro ad un totale di 2000 persone. Poco male, in questi tempi di difficile e lenta ripresa dalla grave crisi economica mondiale dello scorso biennio, che non ha risparmiato nemmeno la ricca e florida Inghilterra.

L’isola di New Moore, contesa tra India e Bangladesh, è stata sommersa dal mare

new moore island sommersa dal marePer quasi 30 anni, l’India e il Bangladesh hanno litigato per aggiudicarsi il controllo di una piccola isola rocciosa, New Moore, situata nella Baia del Bengala. Ora, l’innalzamento del livello del mare ha risolto la controversia: l’isola è scomparsa, assorbita dalle acque.

L’isola New Moore, nel Sunderbans, è stata infatti completamente sommersa, ha annunciato l’oceanografo Sugata Hazra, docente alla Jadavpur University di Calcutta. La sua scomparsa è stata confermata da immagini satellitari.

“Quello che questi due Paesi non sono riusciti a fare in anni di trattative, è stato risolto repentinamente dal riscaldamento globale”, ha proseguito Hazra.

Gli scienziati della Scuola di studi oceanografici dell’università indiana hanno notato un allarmante incremento del tasso con il quale i livelli del mare sono aumentati negli ultimi dieci anni nella Baia del Bengala.

Piemonte Fotovoltaico: Progetto per tutti i cittadini

fotovoltaico-piemonteNella Regione Piemonte, al fine di poter installare un impianto di produzione di energia fotovoltaico, si può far leva su “Piemonte Fotovoltaico“, un’iniziativa rivolta a tutti i cittadini sul territorio che sono locatari di alloggi residenziali, o proprietari, e che possiedono una superficie adeguata per l’installazione di un impianto fotovoltaico unitamente ad un grado di esposizione solare che sia adeguato. “Piemonte Fotovoltaico” allo stesso modo è aperto anche ai condomini ma anche a quei soggetti che sono titolari di pubblici esercizi sul territorio piemontese, ad esempio gli alberghi, i ristoranti, i centri sportivi ed i negozi, e vogliono sfruttare l’energia pulita offerta dal sole per produrre energia elettrica, abbattere le emissioni di anidride carbonica e tagliare la bolletta energetica che spesso è decisamente salata.

Il rilascio di Co2 dal suolo aumenta con l’alta temperatura

respirazione del suolo CO2Venti anni di studi sul campo sono serviti ad un gruppo di scienzati per dimostrare che, con la Terra più calda, le piante ed i microbi presenti nel suolo hanno rilasciato una maggior quantità di anidride carbonica. Dal 1989 ad oggi, si stima che il suolo abbia aumentato ogni anno dell’1% la quantità di Co2 liberata. I dati sono riportati in un’analisi su studi precedenti pubblicata dalla rivista Nature.

Gli scienziati hanno anche calcolato che la quantità totale di anidride carbonica derivante dal suolo è oggi di circa il 10-15 per cento superiore a quella delle misurazioni precedenti. Questo numero – circa 98 miliardi di tonnellate l’anno- aiuterà gli scienziati a costruire un modello d’insieme di come il carbonio, nelle sue molteplici forme, compia il suo ciclo sulla terra.

Shampoo anti-Co2, aminosiliconi del balsamo purificano aria

amino silicone anti-co2Si tratta di parenti degli ingredienti che si usano comunemente in shampoo e balsamo, nuovi composti che, a detta degli scienzati, sembrerebbero essere i prodotti a lungo agognati per combattere il riscaldamento globale. Se ne è parlato al 239esimo National Meeting of the American Chemical Society (ACS), che si sta svolgendo in questi giorni a San Francisco.

Il chimico Robert Perry (nella foto in homepage) insieme ad un’équipe di colleghi dell’ACS avrebbe individuato degli amino siliconi in grado di catturare l’anidride carbonica. Secondo Perry, questo nuovo materiale ha la potenzialità di rimuovere il 90 per cento di CO2 dei gas di combustione.

Stasera tutti al buio, torna l’Earth Hour

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Questa sera, per un’ora, tutti gli italiani sono invitati a spegnere tutte le luci e gli elettrodomestici di casa. Quei 60 minuti simbolici ci serviranno per ricordare l’importanza che ha sulla natura l’impatto della nostra vita “comoda” fatta di televisioni, computer e tanta, tantissima elettricità sprecata, tutto a danno dell’ambiente.

In questa fatidica ora, che si ripete ogni anno, migliaia di città in tutto il mondo spegneranno le illuminazioni delle strade e quelle dei monumenti principali come atto simbolico di partecipazione all’iniziativa. Alle 20:30 di stasera siete tutti invitati a spegnere tutto ciò che possa consumare elettricità: sarà iniziata l’Earth Hour.

Il satellite dimostra come l’inquinamento cinese viene sparso in tutto il mondo

inquinamento cinese

La crescita economica in gran parte dell’Asia è dotata di un effetto collaterale preoccupante: le sostanze inquinanti provenienti dalla regione sono “spruzzate” fino alla stratosfera durante la stagione dei monsoni. La nuova scoperta, effettuata in uno studio condotto dagli scienziati del National Center for Atmospheric Research, fornisce ulteriori prove della natura globale dell’inquinamento atmosferico e dei suoi effetti ben al di sopra della superficie terrestre.

Lo studio è stato pubblicato su Science Express. Per mezzo di osservazioni satellitari e modelli di computer, il gruppo di ricerca ha stabilito che gli schemi di circolazione estiva associati con il monsone asiatico rapidamente trasportano verso l’alto l’aria inquinata dalla superficie della Terra. Tali movimenti verticali creano un percorso di carbonio nero, anidride solforosa, ossidi di azoto e altri inquinanti che salgono nella stratosfera, a circa 20-25 miglia (30-40 km) sopra la superficie della Terra.

La deforestazione cala, ma ancora molto resta da fare

deforestazione

Nella giornata di ieri la Fao (Food and Agricolture Organization) ha presentato al mondo il suo rapporto sullo stato di salute delle foreste, il quale a primo impatto sembra incoraggiante. Pare infatti che nel periodo che va dal 2000 al 2010 il tasso di deforestazione sia calato per la prima volta nella storia. Si è infatti passati da un taglio di 16 milioni di ettari all’anno negli anni ’90, a “solo”, si fa per dire, 13 milioni all’anno negli ultimi 10 anni.

Il calo di 3 milioni di ettari non è di certo poco, ma pensare che ancora ogni anno sparisca una quantità di alberi talmente vasta quanto l’intero territorio della Grecia rimane un dato preoccupante. Secondo l’organizzazione internazionale, a rimarcare più di tutti questo scempio è l’America del Sud, dove avviene un terzo di questo taglio, seguita dall’Africa e dall’Oceania, dove però l’uomo c’entra marginalmente. In queste terre infatti sono circa 10 anni che la Natura sembra essersi ribellata e ha inviato una siccità ininterrotta che ha inaridito il terreno e favorito gli incendi, responsabili di gran parte di questo tasso di deforestazione.

L’esposizione ai gas del diesel fa male ai bambini sin dalla gravidanza

camion diesel

Ridurre le emissioni di carbonio è estremamente importante, ma non deve far dimenticare altri importanti obiettivi come, primo fra tutti, il miglioramento della qualità dell’aria. Un nuovo studio intitolato “L’esposizione in utero ad una bassa concentrazione di gas di scarico diesel interessa l’attività locomotoria spontanea ed il sistema monoaminergico nei topi maschi” pubblicato in Particle and Fibre Toxicology ha studiato l’impatto dell’inquinamento diesel sulla salute sui topi. I ricercatori hanno osservato alcuni effetti preoccupanti (insieme a quelli che già conoscevamo, come i problemi respiratori e cardiovascolari).

Dallo studio si legge che:

E’ stato riportato che l’esposizione neonatale e tra gli adulti ai danni dello scarico diesel, induce alterazioni comportamentali nel sistema nervoso centrale. Recentemente, ci siamo concentrati sugli effetti dell’esposizione prenatale ai gas di scarico diesel sul sistema nervoso centrale. In questo studio, abbiamo esaminato gli effetti dell’esposizione prenatale alla bassa concentrazione dello scarico dei motori diesel sul comportamento e il sistema monoaminergico neuronale.

Hanno dunque esaminato casualmente dei maschi neonati le cui madri erano state esposte ad uno scarico di motori diesel o aria filtrata durante la gravidanza, e fatto osservazioni a intervalli di 10 minuti per la durata di 3 giorni.

Fotovoltaico: Acquedotto Pugliese inaugura parco da 1 MW

acquedottoA Taranto si inizieranno a risparmiare ben 750 tonnellate annue di emissioni di anidride carbonica (CO2); questo grazie ad un grande parco fotovoltaico, presente a Taranto presso Parco del Marchese, e realizzato dalla società di gestione del servizio idrico Acquedotto Pugliese. Il parco si compone di complessivi 4.620 pannelli fotovoltaici sul grande serbatoio idrico che con la centrale di pompaggio presente sul Parco del Marchese riesce a spingere ogni secondo ben settemila litri d’acqua. L’energia dell’impianto fotovoltaico, che ha un picco di potenza pari a 1 MW, è tale da poter soddisfare, con 1,4 mila chilowatt ora annui, il fabbisogno energetico di un comune dove risiedono ben tremila famiglie.

Cambiamenti climatici, dagli Usa nuovi modelli di previsione

modelli di previsione dei cambiamenti climaticiLa National Science Foundation (NSF) e gli U.S. Departments of Energy and Agriculture, hanno annunciato il 22 marzo scorso il lancio di un programma di ricerca congiunto per la produzione di modelli ad alta risoluzione per la previsione dei cambiamenti climatici e dei relativi impatti che ne derivano. Un progetto ambizioso, finanziato dalle agenzie con circa 50 milioni di dollari.

Il programma in questione, denominato Decadal and Regional Climate Prediction Using Earth System Models (EaSM), è progettato per generare modelli che, in modo molto più efficace rispetto ai modelli esistenti, possono aiutare a sviluppare strategie di adattamento per affrontare il cambiamento climatico. Questi modelli saranno sviluppati attraverso l’analisi e l’attuazione di proposte che provverranno da più agenzie per lo studio dei cambiamenti climatici.

Sony lancia il primo laptop ecologico, si chiamerà VAIO W

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Più volte abbiamo ammirato, ed anche parlato su queste pagine, dei computer fissi ecologici. Ma mai era capitato di parlare di un pc portatile che fosse davvero eco. Ci ha pensato Sony, che ha intenzione di lanciare sul mercato il suo nuovo modello del famoso VAIO, denominato semplicemente W.

La società ha preso un importante impegno per la riduzione dei gas ad effetto serra, riducendo le loro emissioni di CO2 del 93% negli stabilimenti in Europa nel corso degli ultimi 8 anni. Tutti i loro stabilimenti usano solo elettricità proveniente da fonti rinnovabili e i fornitori devono seguire regole rigorose per assicurarsi un posto nella grande famiglia Sony. Dopo il salto vediamo le caratteristiche di questo nuovo gioiellino verde.

Città del Messico torna a respirare

città del messicoLa buona notizia: Città del Messico torna a respirare. E se ce l’ha fatta la megalopoli più inquinata al mondo, ci sono buone speranze anche per tutte le altre. Abbiamo documentato spesso, con notizie e approfondimenti, il grave inquinamento atmosferico della metropoli centroamericana. E oggi, fortunatamente, siamo qui a rendere noto un cambio di tendenza più che positivo.

Sono passati solo pochi anni da quando il Forbes posizionò Città del Messico al quinto posto tra le megalopoli più sporche del mondo, e al primo posto per quanto riguarda invece il solo Nord-America. I dati diffusi in quell’occasione fecero rabbrividire: l’aria in città era irrespirabile per l’85% dell’anno con livelli di gas d’ozono superiori agli standard per circa 300 giorni.