Svolta ecologica anche per l’India: il taglio delle emissioni avverrà grazie al solare

solare india

Le notizie ufficiose sul progetto sono circolate fin dall’inizio dell’estate, ma la verità sul programma dell’India’s National Solar Mission è stato finalmente annunciato in via ufficiale. Il piano è stato approvato appena in tempo per l’incontro del Primo Ministro Manmohan Singh con il Presidente Obama, anche per poterlo utilizzare come punto di partenza per convincerlo a far di più durante il congresso di Copenaghen. Il piano mira a produrre 20 gigawatt di capacità di energia solare entro il 2022.

Greenpeace ha già fatto alcuni rapidi calcoli e stime sulla NSM, missione per redigere il piano d’azione nazionale sui cambiamenti climatici, dicono che esso potrebbe ridurre le emissioni di gas serra del 12-18%, con una riduzione annua di 434 milioni di tonnellate di CO2 evitate fino al 2050, a condizione che l’energia solare non si vada ad aggiungere a quella già prodotta, ma vada a sostituire gradualmente le centrali elettriche alimentate dai combustibili fossili.

Inondazioni e uragani: ecco cosa accadrà al mondo senza l’intervento per ridurre le emissioni

uragano

L’Onu ha da qualche anno avviato un progetto, denominato Ipcc Project, per rilevare la situazione dei cambiamenti climatici, monitorarla in tempo reale, e predire cosa potrebbe accadere in caso di disastro naturale. La task force, dopo diversi anni di studi, ha concluso che la situazione è molto preoccupante, ma siamo ancora in grado di arginarla. Anche l’Ipcc è d’accordo sulla soglia dei due gradi di riscaldamento delle temperature medie globali, il che significa che il mondo deve assolutamente frenare o, meglio ancora, diminuire le sue emissioni.

Se queste continueranno ad aumentare, non si potrà tornare indietro, e la Terra rischierebbe una vera e propria rivoluzione. La prima e più diretta conseguenza sarà il famoso scioglimento dei ghiacciai, il quale porterebbe, entro il 2050, ad un innalzamento di mezzo metro delle acque. Cosa significa? Può sembrar poco, ma città intere come New York, Miami, Shangai o Calcutta verrebbero letteralmente spazzate via.

La Cina fa un passo verso Copenaghen: proposto un taglio di emissioni del 40% entro il 2020

parlamento cinese

Altro che fallimento, il congresso di Copenaghen potrebbe essere anche meglio di quello che si aspettava. E’ molto probabile che non si troverà un accordo globale sul taglio delle emissioni, ma questo solo perché ogni Paese si è deciso a tagliare le proprie autonomamente. Resta da vedere se manterranno o no la promessa, ma intanto l’impegno messo nero su bianco è già un grossissimo passo in avanti.

A dare la scossa definitiva è il presidente cinese Hu Jintao, proprio colui che qualche settimana fa sembrava aver affossato le speranze di dialogo. Il presidente cinese aveva deciso di non legarsi agli obiettivi che verranno proposti a Copenaghen per poter avere carta bianca e agire autonomamente, secondo le capacità del suo Paese. Oggi arriva l’impegno ufficiale che può far esultare gli ambientalisti di tutto il mondo: -40% (che potrebbe arrivare fino al 45%) entro il 2020 rispetto ai livelli del 2005.

Australia: il Parlamento si blocca sulla riforma ecologica. Quando questo accadrà in Italia?

parlamento australiano

Il Governo laburista australiano vuole, prima del congresso di Copenaghen, approvare una nuova legge che applichi un regime di scambio di emissioni, approvato dal Parlamento. I partiti liberale e nazionale dell’opposizione sono in fermento, e non credono che il Governo sia in grado di attuare una svolta simile.

Sanno infatti che gli australiani vogliono qualche azione sul cambiamento climatico. Il leader dell’opposizione, Malcolm Turnbull, ha anche dichiarato pubblicamente (e forse profeticamente),

Io non guiderò un partito che non è impegnato ad intervenire in modo efficace sul cambiamento climatico come lo sono io.

Turnbull è ben consapevole che l’azione sul cambiamento climatico è una parte significativa della ragione per cui l’Australia ha votato il primo ministro Kevin Rudd e il suo partito due anni fa. Eppure molti esponenti dell’opposizione sono ardenti scettici del riscaldamento globale. Ma se votassero contro il progetto di legge del governo, esso potrebbe utilizzare questo come pretesto per sospendere il Parlamento e indire una nuova elezione nazionale. Pare però che il popolo australiano sia ancora schierato con il Governo.

Il riscaldamento globale colpisce le Dolomiti: le temperature di novembre sembrano quelle di agosto

dolomiti

Qualcuno ha ancora qualche dubbio sul riscaldamento globale? Se qualche coraggioso ha risposto di sì, lo invitiamo a farsi un giro sulle Dolomiti. Non è soltanto per mostrargli uno degli scenari più caratteristici ed affascinanti del nostro Paese, ma è anche per constatare con i propri occhi un fenomeno che definire preoccupante è dire poco.

Le autorità trentine lanciano l’allarme: le temperature registrate nei giorni scorsi sono uguali a quelle che “normalmente” si registrano nei mesi estivi. In questo periodo di solito le Dolomiti sono uno scenario da Bianco Natale. Gli impianti sciistici sono già in funzione, la neve ha già imbiancato tutte le dorsali ed i primi turisti cominciano la prima parte dell’esodo che vede un primo picco durante il ponte dell’8 dicembre, ed il secondo a Capodanno. Purtroppo quest’anno c’è il rischio che il primo pienone debba essere rimandato.

I rifiuti degli americani potrebbero risolvere la fame nel mondo

poveri in discarica

Se pensiamo al consumismo, la prima cosa che ci viene in mente è lo stile di vita “all’americana”. Uno stile basato sullo spendere-spendere-spendere, e che comporta non solo ricchezza, ma purtroppo anche tanto spreco. E dunque il passaggio dal consumo al rifiuto è breve, tanto da far diventare gli Stati Uniti il Paese più sprecone al mondo.

Una recente ricerca effettuata da Kevin Hall del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases di Bethesda, nel Maryland, pubblicata sulla rivista PLoS ONE, ha reso noto che, considerando soltanto gli scarti alimentari, dunque tralasciando la ricchezza che si potrebbe creare in termini economici, i rifiuti commestibili degli americani potrebbero sfamare buona parte della popolazione africana.

Inventata una nuova fonte rinnovabile: l’energia osmotica

centrale energia osmotica

Se non avete sentito parlare di energia osmotica, è un peccato, ma potete essere perdonati. Grazie alla Statkraft, un’azienda norvegese, è stata ricercata una tecnologia che va oltre le rinnovabili che oggi conosciamo. Essa genera energia sfruttando la pressione idrostatica che si crea quando l’acqua dolce passa attraverso una speciale membrana di acqua salata.

La prima applicazione risale al 1997, ma ora il primo prototipo di impianto osmotico che genera energia è stato ufficialmente aperto. Nel suo comunicato alla stampa per dare notizia dell’evento, la Statkraft ha affermato che l’impianto-prototipo di Tofte (cittadina un’ora a Sud di Oslo), avrà una “capacità limitata” di 2-4 chilowatt, inizialmente con l’intenzione di aumentarla fino a 10 kW, e mira a costruire una centrale elettrica osmotica commerciale “entro pochi anni”.

Anche il Kilimangiaro si sta velocemente sciogliendo

ghiacciaio del Kilimangiaro

Il ghiaccio e la neve che ricoprono il maestoso Kilimangiaro in Tanzania stanno scomparendo sotto i nostri occhi. Se persistono le condizioni attuali, dicono gli esperti dei cambiamenti climatici, i ghiacciai del Kilimangiaro, famosi in tutto il mondo, saranno dispersi entro i prossimi due decenni.

In un certo senso molto reale, questi ghiacciai sono stati decapitati dalla superficie verso il basso

ha spiegato Lonnie Thompson, professore di scienze della terra alla Ohio State University. Thompson è il co-autore di uno studio sul Kilimangiaro pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Gli autori dello studio danno la colpa dello scioglimento del ghiaccio agli aumenti delle temperature globali e alla diminuzione delle nevicate nella zona.

Precedenti studi sui ghiacciai del Kilimangiaro hanno usato fotografie aeree per misurare la velocità con cui il ghiaccio si stava ritirando. Per questa nuova indagine, gli scienziati hanno scalato la montagna e forato in profondità i ghiacciai per misurare il volume dei campi di ghiaccio sopra i 5.892 metri.

Uno Stato dell’India è alimentato da scarti di riso

impianto elettrico a scarti di riso

Una tecnologia che converte lo scarto del riso in elettricità sta guadagnando terreno a Bihar (India). Circa 100.000 nuclei familiari nello Stato già la usano per produrre elettricità dalla biomassa. Secondo una stima, il 44% della popolazione indiana vive ancora senza energia elettrica, e così questa tecnologia di nuova generazione basata sulla biomassa diventa indispensabile per la gente “affamata” di energia come quella di Bihar.

Anche se questa tecnologia è in uso da 50 anni in India, l’Husk Power Systems (HPS), una società di elettrificazione rurale, l’ha modificata per abbassare i prezzi e renderla accessibile a tutti. Oggi, le forniture HPS alimentano 50 villaggi nello Stato. Ogni villaggio ha una popolazione compresa tra 2.000 e 4.000 persone. Entro il 2012, l’HPS pianifica di coprire 2.000 villaggi.

Anche la Chiesa Ortodossa si schiera in favore dell’ambiente

patriarca bartolomeo

Come anticipato già qualche giorno fa, anche la religione vuol fare la sua parte nella svolta ecologica, e così dopo la conversione verde dell’Islam, è il momento della Chiesa greco-ortodossa, che tramite un messaggio del Patriarca Ecumenico Bartolomeo ha spiegato ai giovani cosa un religioso deve fare.

La gioventù greca-ortodossa, riunitasi da ogni parte degli Stati Uniti in riva al Missisipi, ha assistito ad un nuovo video sull’uomo che è stato soprannominato il “patriarca verde”. La visita ha riunito:

scienziati, ambientalisti, leader religiosi e politici per lavorare su ciò che egli vede come un disastro ecologico. Il film lo segue nei suoi viaggi verso le aree più a rischio ecologico del pianeta, dalle foreste pluviali del Brasile al Mar Baltico, dove la popolazione ittica è stata gravemente depauperata, dallo scioglimento dei ghiacciai della Groenlandia.

65 capi di Stato e di Governo hanno già aderito ai colloqui di Copenaghen. Indovinate chi manca?

obama-berlusconi-medvedev

Sessantacinque capi di Stato e di Governo hanno confermato che saranno presenti al convegno del prossimo mese sul clima organizzato dall’ONU a Copenhagen, il quale (ci si augura) porterà un forte impegno politico per un nuovo trattato per combattere il riscaldamento globale.

Anche se le speranze di raggiungere un accordo giuridicamente vincolante sembrano diminuire, l’incontro del 7-18 dicembre per i colloqui sul clima in cui sono stati invitati 191 leader si farà, ed in molti si sono già impegnati a non farlo fallire.

La conferenza di Copenaghen è stata inizialmente organizzata per i ministri dell’ambiente, ma ora la scena è pronta per un vertice, anche se non è ancora chiaro se il presidente Usa Barack Obama sarà presente. E non lo è nemmeno per il presidente italiano, Silvio Berlusconi, il quale si è sempre detto contro qualsiasi accordo vincolante, ed è tra i pochi in Europa a remar contro. Sicura invece la presenza della Ministra Prestigiacomo.

L’etanolo modificato geneticamente porterà ad un enorme aumento di produzione di combustibile pulito

paglia di grano

Con l’introduzione di un singolo gene batterico nel lievito di birra, i ricercatori della Delft University of Technology in Olanda, hanno realizzato tre miglioramenti nella produzione di bioetanolo da materiale di scarto agricolo: più etanolo, meno acetato e l’eliminazione dei principali prodotti del glicerolo. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Applied and Environmental Microbiology.

Il bioetanolo è ricavato dal lievito di Saccharomyces cerevisiae, zuccheri ottenuti dalla biomassa vegetale. Questo microrganismo converte anche zuccheri in etanolo (alcool) in birra e vino. La produzione di bioetanolo è in rapida crescita a causa del crescente uso come carburante per auto. Con una produzione annua mondiale di 65 miliardi di litri, il bioetanolo è il prodotto più grande del settore della fermentazione.

Green Job: un lavoro da uomini

green-jobs-protesta

Se pensiamo al lavoro del futuro, chi è minimamente informato sulle novità degli ultimi tempi potrebbe pensare immediatamente ad un “lavoro ecologico“, meglio conosciuto negli Stati Uniti, dove è stato inventato, come “green job“. Dopo tutti questi anni e tanti progressi , anche in un settore dedicato alla realizzazione del nobile obiettivo di un’economia senza emissioni, sembra però che alcuni pregiudizi siano ancora presenti nella società, non solo italiana.

Ad esempio sembra che, come per il lavoro “classico”, ci sia anche qui una spiacevole verità: le donne, soprattutto quelle appartenenti alle minoranze, sono sempre in gran parte lasciate fuori dal mercato del lavoro verde.

Gli Stati Uniti stanziano 275 milioni di dollari per salvare la foresta pluviale

foresta pluviale danneggiata in indonesia

Gli Stati Uniti hanno promesso 275 milioni dollari per la protezione della foresta pluviale giovedi scorso, in occasione di un evento organizzato dall’erede al trono della Gran Bretagna, il principe Carlo, a Londra. Il denaro complessivamente stanziato sarebbe di 1,2 miliardi di dollari di assistenza per i programmi internazionali, nell’ambito di un bilancio 2010 attualmente in attesa di approvazione del Congresso degli Stati Uniti.

Il principe Carlo si è battuto per la protezione delle foreste tropicali, come un modo per frenare il cambiamento climatico e per preservare la fauna selvatica, e vuole che i fondi colmino un vuoto di politica prima di un accordo delle Nazioni Unite sul clima che entrerà in vigore nel 2013.