Ma il mare non vale una cicca?

ma-il-mare-non-vale-una-ciccaEstate tempo di spiaggia, tempo di mare. Ma in vacanza non dimentichiamoci mai di sentirci un po’ come degli “ospiti” e di trattare i litorali puliti un po’ come faremmo con il divano di un amico. Cosa c’è di più incivile e sporco delle cicche di sigaretta sotterrate nella sabbia o che galleggiano nell’acqua in cui facciamo il bagno?

A parte la mancanza di igiene e il fastidio che si prova a ritrovarsele tra i piedi o sotto l’asciugamano, anche se siete in vacanza, vi ricordiamo che fumare fa male a voi e a chi vi sta intorno e aggiunge altro stress ai polmoni già provati tutto l’anno dall’aria inquinata di città e dalle emissioni di CO2 presenti nell’atmosfera. Inoltre i mozziconi di sigaretta ci mettono da uno a cinque anni per degradarsi.

Inaugurato primo parco divertimenti ecologico, si chiamerà Environmentaland

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L’attivismo globale non è a corto di idee innovative per coinvolgere i giovani nelle azioni per l’ambiente. Anzi, fanno molto di più di quello che dovrebbero fare le istituzioni. Dal noleggio della bici elettrica al treno per Coachella, in occasione del festival di hip-hop con i The Roots, questi ragazzi sembrano trovare la giusta combinazione tra divertimento e la discussione di alcuni gravi problemi ambientali, ma con un contenuto positivo. La loro ultima impresa suona particolarmente intrigante: il primo parco a tema ambientale al mondo. E dove poteva collocarsi tale meraviglia se non in California, uno degli Stati più attenti alle problematiche ambientali?

Situato nella città di Los Angeles, ad angolo tra Hollywood Boulevard e Highland Avenue, Environmentaland sarà un eco-parco a tema che si occuperà di trasmettere il problema dell’energia, del riciclo, dell’energia alternativa e tante altre tematiche ai bambini come in un gioco. Ad esso saranno accompagnate mini-esibilzioni, progetti, mini golf ed anche un Planetario, per far rendere conto alle nuove generazioni com’è la Terra nel suo complesso e come può cambiare a causa del riscaldamento globale.

Il nucleare non fa risparmiare

no-nucleareStopthefever.org citando i dati provenienti da un recente studio effettuato in Germania, riassume efficacemente la sostanziale inutilità del passaggio al nucleare per l’Italia di oggi, confutando proprio quel risparmio energetico e pecuniario che ci stanno propinando da giorni per convincerci che si tratti di un passo giusto ed obbligato in direzione del progresso e di una migliore efficienza energetica:

Uno studio dell’Oko-Instituts ostiene che l’energia nucleare non apporta benefici economici ai cittadini e all’industria. Lo studio degli scienziati tedeschi, comparando i dati del mercato internazionale con quelli nazionali, mostra come il prezzo della corrente elettrica non subisca particolari variazioni tra la Germania, che ha scelto il nucleare, e i paesi che hanno scelto di rinunciare ad una tecnologia ad alto potenziale di rischio per l’uomo e per l’ambiente. I dati della borsa confermano questa analisi: quando le centrali tedesche si fermano, per permettere operazioni di manutenzione, l’andamento del prezzo dell’energia non tende ad un incremento. L’analisi dell’istituto di studi ecologici palesa, inoltre, una situazione analoga in Belgio, dove si riscontra che il prezzo della corrente elettrica, pur con un significativo utilizzo del nucleare, è molto elevato.

Un mondo senza farfalle, gli insetti barometro dei cambiamenti climatici

farfalle-barometro-cambiamenti-climatici1Nella Georgia centrale il monitoraggio delle farfalle nelle riserve della fauna selvatica viene utilizzato come spia per seguire il corso dei cambiamenti climatici in atto, e valutarne la gravità.
Alcuni ricercatori sono fortemente preoccupati dal declino delle popolazioni di farfalle, da interpretare come un segnale del peggioramento delle condizioni ambientali in cui versa la terra. Le farfalle sono infatti tra gli insetti più sensibili ai cambiamenti nel loro habitat, e sono un po’ come i canarini nelle miniere di carbone. Jerry Payne, entomologo in spedizione al Piedmont National Wildlife Refuge, a circa 70 miglia da Atlanta, spiega:

Quando si nota l’assenza delle farfalle, si sa già che qualcosa non sta andando per il verso giusto.
Purtroppo, abbiamo individuato il nemico – siamo noi. L’uomo è la causa principale del declino della popolazione di farfalle. Stiamo portando via la loro terra.

Acqua sarà a rischio in tutti i Paesi più ricchi

acqua-a-rischio-siccita-cambiamento-climaticoLa crescente carenza di acqua – un problema perenne nelle nazioni più povere di tutto il mondo – è prevista raggiungere le nazioni ricche nel mondo occidentale.
Gli Stati Uniti, la Spagna, l’Australia e i Paesi Bassi sono a rischio di far fronte alle conseguenze derivanti dai cambiamenti climatici, compresa la siccità, le inondazioni, gli uragani e l’innalzamento del livello del mare. Come mette in guardia il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon:

Anche le nazioni più ricche del mondo non sono immuni.

Citando i dati ufficiali degli Stati Uniti, Ban Ki-moon ha dichiarato che lo stato della California, la quinta più grande economia del mondo, potrebbe assistere al declino delle aziende agricole e all’esaurimento dell’acqua nelle principali città già entro la fine di questo secolo.
Il responsabile di questi stravolgimenti è senza dubbio il riscaldamento globale.

Un mondo di cambiamenti climatici e di…topi!

cambiamenti-climatici-adattamento-specie-topiDi sicuro non ce ne siamo accorti, ma la forma della testa e le dimensioni corporee dei roditori sono cambiate rispetto al secolo scorso. Un’équipe di ricercatori della University of Illinois di Chicago ha studiato il legame tra questi mutamenti morfologici dei topi, la densità della popolazione umana e gli stravolgimenti ambientali provocati dal riscaldamento globale. E sono giunti alla conclusione che alcune specie animali si adattano alla modifica del loro habitat e all’innalzamento della temperatura meglio e prima di altre. Tra queste appunto ci sarebbero proprio i topi.

La ricerca, coordinata da Oliver Pergams, professore di scienze biologiche alla University Illinois di Chicago (UIC), è stata pubblicata sulla rivista di divulgazione scientifica PLoS One.
Pergams e i suoi collaboratori hanno scoperto che le dimensioni e la forma dei mammiferi verificatesi in meno di un secolo e osservabili in tutto il mondo sono sostanziali e sono strettamente correlate all’adattamento ai cambiamenti climatici innescati dall’uomo, dalle emissioni e dall’inquinamento.

Bici elettriche, è boom in Cina

bici-elettriche-cinaMigliaia di cinesi hanno optato per la bici elettrica come mezzo di trasporto, facendo registrare un vero e proprio boom di vendite nel settore.
Da sempre il vasto Paese asiatico ha detenuto il primato di regno delle due ruote (una bici ogni tre abitanti), ma negli ultimi anni la tendenza si è spostata verso le bici elettriche e gli scooters, mezzi più pratici, veloci, ideali per andare a lavoro evitando gli ingorghi e soprattutto gli affollatissimi trasporti pubblici cinesi.

I lavoratori stanchi di essere stipati come sardine sui mezzi pubblici o di pedalare anche su lunghe distanze per raggiungere il posto di lavoro, e di arrivare sudati, hanno convenuto che la migliore soluzione è proprio la bicicletta elettrica, la cui spesa è sostenibile anche da chi non può permettersi di comprare un’automobile e di coprire i costi esosi del carburante per mantenerla.
Quando piove i ciclisti cinesi si coprono con una mantella plastificata e riescono comunque a raggiungere il posto di lavoro asciutti.

Ideato nuovo metodo per la desalinizzazione delle acque marine

desalinizzazione-acque-marineLa mancanza di acqua potabile è uno dei deterrenti primari dello sviluppo di numerose aree povere della Terra. Porre fine a questa grave lacuna potrebbe significare un rapido miglioramento nella qualità della vita di molte popolazioni del Sud del mondo, rendere possibile e redditizia l’agricoltura e dare una speranza di un futuro migliore a milioni di persone.

I metodi per la desalinizzazione delle acque marine approntati fino ad ora sono costosi e richiedono un know how che molto spesso è difficile esportare nei Paesi meno sviluppati. Ecco perchè gli sforzi degli esperti del settore si stanno concentrando sullo sviluppo di nuove tecnologie meno esose e più efficienti.
Un sistema pilota mobile potrebbe presto fungere da test preliminare di fattibilità per una dissalazione più facile e meno costosa per i paesi in via di sviluppo.
Il sistema – noto come ‘M3’ – può verificare se l’acqua pura può essere estratta da qualsiasi sorgente idrica. A metterlo a punto un team di studiosi della University of California, Los Angeles (UCLA).

Tartarughe marine, il commercio Usa-Cina mette a rischio più di una specie

estinzione-tartarughe-marineOgni anno milioni di tartarughe marine statunitensi che vengono allevate o catturate allo stato selvatico finiscono sulla tavole dei cinesi, dove l’antica prelibatezza riservata alle èlites è divenuta purtroppo facilmente abbordabile anche dalle masse.
La crescita delle esportazioni di tartarughe dagli Stati Uniti al mercato cinese è in picchiata.

I cinesi non usano le tartarughe marine solo come piatto prelibato, ma utilizzano anche parti dell’animale nella medicina tradizionale cinese, come potenziamento del sistema immunitario e miglioramento delle prestazioni sessuali.
Gli ambientalisti temono che questa forte domanda provocherà l’estinzione di alcune delle specie di tartarughe d’acqua dolce diffuse negli Stati Uniti.
Ecco perché lo Stato della Florida ha appena approvato una nuova legge che pone fine all’allevamento a fini commerciali delle tartarughe.

L’impatto dell’uomo sugli oceani

impatto-delluomo-sugli-oceaniLe attività umane danneggiano gli oceani in diversi modi, incidendo profondamente sugli equilibri degli ecosistemi, della flora e della fauna marina.
Secondo lo studio del professor Mike Kingsford dell’ARC Centre of Excellence for Coral Reef Studies che lavora alla James Cook University e del suo collega, Dr Andrew Brierley della St Andrews University, in Scozia:

Le emissioni di carbonio di cui è responsabile l’uomo stanno alterando i processi biologici marini sia quelli su piccola scala sia i meccanismi più vasti e complessi, con il risultato di minacciare la sicurezza alimentare e provocare profondi mutamenti e danni irreversibili.

Camion elettrici, alcune delle aziende più grandi al mondo puntano sulle emissioni zero

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Martedì scorso negli Stati Uniti sei grandi società hanno accettato di utilizzare i nuovi veicoli Smith Newton, i più grandi camion elettrici del mondo. Questi tir hanno una velocità massima di 50 mph (80,5 km/h), fanno almeno 100 miglia (160 km) con un pieno, e possono trasportare un carico utile fino a 16.280 libbre (circa 7 tonnellate). E’ anche il primo veicolo ad ottenere la certificazione “zero emissioni” da parte del California Air Resources Board.

Robin Mackie, della Smith CTO, ha descritto la finalità della Newton come “logistica urbana ad alta densità”, utile per fare servizio pubblico o consegne all’interno di grandi città (dove la velocità di 50 mph è anche eccessiva). Le società che hanno aderito all’iniziativa sono la Pacific Gas and Electric (PG & E), Coca-Cola, Staples, Frito-Lay, AT & T, e Kansas City Power & Light (KCP & L).

Eco-festival: la musica inaugura il filone ecologico

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Dopo il cinema, anche la musica vuol dare la sua mano all’ambiente, e lo fa con il suo mezzo migliore l’aggregazione tramite concerti. Da oggi fino al 21 agosto in Salento, e dal 2 al 5 settembre all’Idroscalo di Milano ci saranno una serie di eventi che inaugureranno la nuova stagione degli eco-entertainment, cioè degli spettacoli ecologici.

In attesa che anche i grandi cantanti aderiscano all’iniziativa (nell’ultimo tour Ligabue ci ha provato, alimentando parte del suo palco con delle turbine eoliche), alcuni cantanti di un certo livello si esibiranno su palchi di mezza Puglia in un contesto tutto ecologico. Non poteva di certo mancare l’approvigionamento dell’energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici. Il sistema di audio e video sarà a basso consumo, probabilmente con luci LED o comunque lampadine a basso consumo, in maniera tale che la sola energia solare accumulata potrà essere sufficiente per dare luce all’evento.

310 mila euro di multa: la Red Bull non ha più le ali quando si tratta di ambiente

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L’Agenzia per l’ambiente del Regno Unito ha appena condannato la Red Bull a pagare una multa record all’inizio di questa settimana. La società è stata accusato di aver un po’ “scordato” (per un periodo di circa 8 anni) alcune norme ambientali, che la costringeranno ora al pagamento di tasca propria per le correzioni da apportare.

La società, con sede a Londra, avrebbe dovuto riferire all’Agenzia ambientale una relazione sugli imballaggi utilizzati per i propri prodotti, e sui rifiuti connessi, compreso un sistema adottato per riciclarli. Questa è parte di un regolamento più ampio che obbliga le grandi imprese che producono grandi quantità di confezioni a sottoscrivere alcuni piani di riciclaggio, tra cui l’assistenza al recupero e al riciclaggio dei rifiuti da imballaggio. Tuttavia, dal 1999 al 2006, la Red Bull non lo ha fatto.