Biotrains, anche la chimica si tinge di verde

La Commissione Europea ha finanziato un progetto per rendere i processi chimici più sicuri per l’ambiente. Il progetto di ricerca Biotrains (A European biotechnology training network for the support of chemical manufacturing) coinvolge scienziati e studiosi europei provenienti da 11 diversi Paesi e da più ambiti di ricerca: ingegneria, sviluppo del processo, chimica, e microbiologia.

L’équipe di lavoro è guidata dall’Università di Manchester, ha l’obiettivo di sviluppare metodi di produzione chimica ecologici, e le ricerche promettono molto bene, come precisa il professor Nick Turner, direttore del CoEBio3 (Centre of Excellence for Biocatalysis, Biotransformations and Biocatalytic Manufacture) dell’Università di Manchester

Il progresso che gli studenti postlaurea hanno compiuto in un periodo di tempo relativamente breve è impressionante, ed è di buon auspicio per il futuro di questa rete per la formazione.

Circolo polare artico, cambiamenti significativi nella combustione della biomassa

Si è sempre creduto che i livelli di combustione di biomassa oggi siano più elevati che in passato. Tuttavia a rivelarne l’esatto contrario è stata una ricerca finanziata dall’Unione europea che ha preso in esame le carote di ghiaccio prelevate dal Circolo polare antartico. L’indagine ha mostrato che negli ultimi 650 anni si sono verificati significativi cambiamenti nell’area antartica che hanno interessato gli incendi sulle aree di intensa vegetazione.

La ricerca, i cui risultati sono stati pubblicati sul periodico Science, è stata in parte finanziata dal programma EUROCLIMATE, Climate variability and (past, present and future) carbon cycle, che a sua volta rientra nel programma EUROCORES della Fondazione europea della scienza. I ricercatori del Centre national de la ricerche scientifique in Francia e della Stony Brook University in USA, hanno rilevato monossido di carbonio (CO) nelle bolle d’aria intrappolate nel mare di ghiaccio dell’Antartide.

Biodiversità, una spesa di oltre 50 miliardi di euro all’anno

Questo è il costo che noi europei paghiamo ogni anno per la perdita di specie animali e vegetali, estinte a causa dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. Il monito arriva dall’Europa dopo l’esito del vertice di Copenaghen dello scorso dicembre e rilancia la biodiversità e la difesa del patrimonio ambientale perché, come ha dichiarato il tedesco Jo Leinen,Presidente della Commissione ambiente dell’Europarlamento

Se non fermiamo la perdita di biodiversità rischiamo di mordere la mano che ci nutre. L’ Europa deve guidare la lotta per la protezione della biodiversità alla conferenza Onu di Nagoya.

Foche salve, arriva l’embargo dell’Unione europea

Il 20 agosto 2010 l’Unione europea ha dato il via all’embargo dei prodotti derivati dalle foche. Si tratta di carni, pelli per pellicce, ma anche di olio e organi, senza dimenticare le molto ricercate capsule di omega 3.

Il bando all’import di prodotti derivati dalla caccia dei pennipedi arriva dopo l’embargo deciso nel 2009 dalla Commissione europea ed entrato in vigore solo da alcuni giorni, ma con delle eccezioni.

OGM e non OGM, da Bruxelles proposte ambigue

OGM, nuove direttive dalla Commissione europea

In questi giorni la Commissione Europea ha varato un piano d’intervento in materia di ogm. La proposta Ue presentata da John Dalli, responsabile alla Salute e protezione dei consumatori dà diritto agli Stati membri di vietare le coltivazioni di organismi geneticamente modificati sul proprio territorio, perché, come ha spiegato lo stesso

l’esperienza acquisita sino ad oggi nel campo degli ogm mostra che gli stati hanno bisogno di un margine di manovra maggiore per organizzare la coesistenza tra colture ogm e di altro tipo, per esempio biologiche o convenzionali.

Le autorizzazioni sulla coltivazione di ogm restano invariate, così come le misure di sicurezza riguardo alla coesistenza di colture ogm e non ogm. Dunque non ci sono cambiamenti sostanziali rispetto alla precedente direttiva 2001/18/CE, proprio per questo Greenpeace parla di passo indietro rispetto a quanto chiesto dai ministri dell’Ambiente dell’Unione europea nel 2008.

I mutamenti climatici causano siccità e deforestazione in Europa

deforestazione europea

A seguito della presentazione del “Libro Verde“, la relazione della Commissione Europea sullo stato ambientale dell’Unione, si intuisce immediatamente il pericolo che stiamo correndo a causa dei mutamenti climatici. Le conseguenze sono molteplici e spesso legate tra di loro.

Il primo problema, sempre più evidente, sono gli incendi. Ogni anno mediamente perdiamo, all’interno dei confini dell’Europa Unita, mezzo milione di ettari di foreste, con circa 50 mila incendi concentrati perlopiù nel Sud Europa, in particolare in Italia, Spagna e Grecia. Purtroppo però, a causa del riscaldamento globale, questi incendi non rimarranno stabili (e già così sarebbe problematico), ma sono destinati ad aumentare.

Patata Ogm: arriva l’ok dall’Ue

patate

Nessuno la vuole, ma non si sa perché, l’Unione Europea ha autorizzato la sua commercializzazione. La patata Ogm della multinazionale Basf sarà prodotta e commercializzata all’interno dei confini dell’Europa a 27 come qualsiasi altro prodotto legale. A deciderlo è stata la Commissione Europea che ha messo un po’ d’ordine nella vicenda che riguarda il tubero geneticamente modificato che vive una vera e propria Odissea da 12 anni.

Sin dal 1998 infatti la patata Amflora (così è stata battezzata) veniva autorizzata e poi bloccata di continuo da tre importanti agenzie, l’Efsa (autorità Ue di sicurezza alimentare), l’Emea (agenzia europea del farmaco) e l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità). In Italia l’opposizione alla patata ogm è arrivata, per una volta, da entrambi gli schieramenti politici, con forte preoccupazione da parte del Ministro dell’Agricoltura Luca Zaia.

Carta delle Città e dei Territori d’Italia per il Clima, ci sono anche Roma e Milano

Comuni, Province e Regioni saranno a Roma domani in occasione della consegna ufficiale al Governo della Carta delle Città e dei Territori d’Italia per il Clima. Si tratta di una Carta concepita da Agenda 21 insieme ad Anci (l’Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Upi (Unione delle Province Italiane).

Le grandi città, insomma, partecipato a questo progetto, che vede Comuni, Province e Regioni impegnarsi attivamente nel raggiungimento di quanto previsto con il pacchetto 20+20+20 dell’Unione Europea e nel novero di quanto si sta realizzando dopo Kyoto.

Progetti eolici offshore, in Europa spira un vento nuovo

Energia eolica. Energia pulita. Energia rinnovabile. Nuovi posti di lavoro. Si, è proprio un vento di cambiamento quello che spira sull’Unione Europea, che soffia per portare un’ondata di freschezza sulla monotonia di vedute e sulla fase di stallo che la rivoluzione ecologica sembra stia attraversando a causa della crisi economica.

Cinquecento milioni di euro sono stati stanziati dalla Commissione Europea per i progetti eolici offshore. E la nota positiva è che i fondi sono destinati alla ripresa economica. Non si parla più di denaro da buttare a fondo perduto nell’ambientalismo e nell’ecologia, come se si stesse facendo beneficenza. Finalmente ci sono progetti con un ritorno economico, c’è concretezza. Che finalmente economia possa far rima e soprattutto pace con ecologia?

Terremoto in Cina: oltre novemila morti accertati

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E’ un bilancio devastante quello del violento sisma che ieri si è abbattuto sulla regione cinese del Sichuan e che è stato avvertito fino a Pechino, Shangai e perfino in Thailandia. Si scava fra le macerie di edifici e scuole nel tentativo di estrarre ancora in vita qualcuna delle decine di migliaia di persone rimaste sepolte, si parla già di oltre novemila morti accertati. Sarebbero 8.533 le vittime solo nella provincia dello Sichuan e almeno 10mila feriti. L’80% degli edifici nella contea di Beichuan, nella regione sud occidentale del Sichuan, risulta distrutto. Questo il drammatico, e per ora provvisorio, bilancio della scossa di terremoto di magnitudo 7,5 gradi Richter che ha colpito il sud-est della Cina.

L’epicentro del terremoto è stato individuato nella contea di Wenchuan, circa 100 chilometri a nordovest della capitale della provincia, Chengdu. Le condizioni meteorologiche con pioggia e nubi dense impediscono agli elicotteri militari di atterrare nella zona e se le condizioni resteranno così, i soldati che devono portare gli aiuti ai sopravvissuti cercheranno di raggiungerli paracadutandosi. Gli organi di informazione del Paese dicono che è destinato a salire il bilancio di quello che è stato il peggior terremoto che abbia mai colpito la Cina negli ultimi 30 anni.