
Mutamenti climatici: veramente causati dall’uomo?

Tali sconvolgimenti nell’equilibrio del carbonio potrebbero rivelarsi particolarmente importanti ai tropici, poiché le foreste tropicali custodiscono quasi il 30% del carbonio globale del suolo, il che le rende una componente essenziale del ciclo globale del carbonio
aggiungono i ricercatori.
Poiché la caduta di lettiera rappresenta un importante flusso di carbonio dalla vegetazione verso il suolo, le variazioni nell’apporto di lettiera avranno probabilmente conseguenze di vasta portata per la dinamica del carbonio del terreno. Esistono importanti legami fra i processi che avvengono sopra e sotto la superficie del suolo e occorre comprendere tali legami per poter valutare l’impatto del cambiamento globale e dei turbamenti provocati dall’uomo sugli ecosistemi naturali
spiegano i ricercatori dell’Università di Cambridge del Regno Unito e dello Smithsonian Tropical Research Institute di Panama nel loro articolo pubblicato sulla rivista PLoS One.
Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita.
La strage di api non mette a rischio il solo futuro dell’apicoltura e del gustosissimo miele, ma ha ripercussioni su tutto il nostro comparto agricolo, dal momento che oltre un terzo delle coltivazioni sono impollinate grazie al loro lavoro. L’inquietante profezia del grande fisico è in realtà il frutto di un lucido ragionamento: niente api, niente impollinazione; quindi niente piante; né animali erbivori. E quindi, niente più uomini. Sino a 100 anni fa quando gli ambienti naturali erano meno inquinati le molecole di profumo rilasciate dai fiori venivano avvertite dalle api ad una distanza di 1.200 metri. Ora la distanza è di 200-300 metri. Cosa succede?
Il primo censimento dei delfini d’acqua dolce è stato un ottimo esempio di lavoro di squadra che va al di là dei risultati scientifici raggiunti. Ha infatti consentito di consolidare il lavoro che il WWF fa su questa specie in tutto il mondo
afferma Saulo Usma, coordinatore del progetto acque dolci del WWF Colombia, che continua:
Ad aprile ci incontreremo a Santa Cruz, in Bolivia, con esperti di varie organizzazioni per consolidare la strategia di conservazione del delfino d’acqua dolce. Questa strategia verrà pubblicata dallo IUCN e adattata ad ogni paese.
La crescente attenzione che si registra per le tematiche ambientali è giustificata senza dubbio dalle previsioni drammatiche degli esperti sugli effetti dei cambiamenti climatici, un aumento che potrà causare un forte aumento degli impatti con riduzione della produttività agricola e delle risorse idriche in vaste aree, spostamenti geografici di specie, perdite totali di biodiversità e rischio di estinzione per circa 20-30 per cento delle specie vegetali e animali
prosegue Coldiretti. Sono 9 le specie vegetali messe sotto la lente della “Mappa della primavera”, (il progetto realizzato da Federparchi, Legambiente e Coldiretti con la collaborazione scientifica dell’Università degli studi di Roma “la Sapienza”, finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ): albero di Giuda, corniolo sanguinello, erica, mirto, ginestra, sorbo, sambuco, ulivo e castagno.