Anche il Movimento 5 Stelle si schiera contro l’Enel per le proteste pilotate organizzate dalla dirigenza della multinazionale contro Greenpeace, e spacciate per manifestazioni spontanee di operai, che in realtà erano pianificate fin nei minimi dettagli (dimensioni, frasi, addirittura dimensione del carattere negli striscioni). Morra e Nuti del M5S scrivono direttamente all’azienda chiedendo spiegazioni.
Il Natale di Assisi s’illumina di magia con Enel
A quasi 800 anni dal primo presepe, luci e colori nel segno della sostenibilità Una rinnovata sensibilità e tecnologie innovative, a misura d’uomo e di ambiente. Senza dimenticare la bellezza
Enel, le manifestazioni spacciate per spontanee degli operai e tenutesi nel 2008 non sarebbero affatto state spontanee. Da un’indagine su Calogero Sanfilippo, all’epoca responsabile per il carbone, vengono fuori tutta una serie di chiarissime email che dimostrano come le manifestazioni contro Greenpeace fossero chiaramente pilotate.
La guerra tra Enel e Greenpeace continua, ed oggi l’associazione ambientalista, forte della recente sentenza che l’ha assolta proprio dalle accuse dell’azienda energetica, si ripresenta con una nuova arma. Un cortometraggio di 4 minuti in cui mostra nell’atto pratico, nella vita di tutti i giorni, l’azione della compagnia. Secondo le accuse dell’associazione, Greenpeace uccide una persona al giorno, ovviamente indirettamente, a causa dell’azione delle sue centrali a carbone.
Centrale di Porto Tolle, gli attivisti di Greenpeace che nel 2006 avevano occupato in maniera del tutto pacifica, per tre giorni, l’impianto dell’Enel, ora sono sotto processo. Si tratta di una trentina di ambientalisti ora in giudizio per interruzione di pubblico servizio e per danneggiamenti.
Il peggior serial killer d’Italia? Il carbone. Almeno secondo i dati di Greenpeace (fortemente contestati dall’Enel, va detto). Il calcolo non è facile da effettuare, ma l’associazione ambientalista ci ha provato lo stesso dopo aver scoperto che l’Agenzia Europea per l’Ambiente aveva inserito la centrale termoelettrica di Brindisi tra le 20 più inquinanti d’Europa. Non che fosse una sorpresa visto che è risaputo che la zona tra Brindisi e Taranto (vedi Ilva) è una delle aree più inquinate del Continente.