Artico Orso Polare

Artico in sofferenza per il riscaldamento globale

Artico Orso Polare
Equilibrio sempre più precario per l’Artico che risente in misura più intensa degli effetti del riscaldamento globale. A tornare su questo delicato argomento è un nuovo rapporto di Greenpeace denominato non a caso «What happens in the Arctic doesn’t stay in the Arctic» (Ciò che accade nell’Artico non resta confinato nell’Artico). Il documento mostra come gli effetti del cambiamento climatico siano più intensi nella regione artica causando una riduzione dei ghiacci e favorendo un ulteriore riscaldamento del mare. Questi effetti, spiega Greenpeace, non restano confinati alla regione polare ma producono effetti sull’equilibrio climatico di tutto il pianeta.

greenpeace spedizione artica

Greenpeace al Polo Nord contro trivelle e pesca eccessiva

greenpeace spedizione articaGreenpeace è impegnata in una nuova spedizione per proteggere l’Artico dalle trivellazioni petrolifere e dalla pesca eccessiva. Sono 16 gli esperti che stanno prendendo parte alla spedizione artica, tra cui l’italiano Gianluca Morini di Gorizia che assicurerà le trasmissioni radio. Il loro obiettivo è quello di chiedere l’isituzione di un Santuario globale nell’Artico per salvaguardare il Polo Nord dai cambiamenti climatici.

polo nord niente ghiaccio 2020

Polo Nord, arriva la conferma: niente ghiaccio entro il 2020

polo nord niente ghiaccio 2020Sembrava una di quelle previsioni catastrofiche che sono destinate ad essere smentite. Ed invece tutti gli indicatori dimostrano come era stata (purtroppo) azzeccata: il Polo Nord rischia di restare senza ghiaccio entro il 2020. Questa volta a lanciare l’allarme, già segnalato dalla NASA e da altri scienziati negli scorsi anni, è l’agenzia aerospaziale europea che, attraverso il suo satellite Cryosat, ha rilevato una situazione molto preoccupante.

greenpeace no trivelle

Ecologia, Greenpeace lancia la campagna Save the Artic

greenpeace no trivelleGreenpeace si è imbarcata in una nuova sfida contro profitto ed interessi: salvare l’Artico dalle trivelle, dal far west della ricerca di idrocarburi. La nave rompighiaccio dell’associazione ambientalista è salpata dalla città di Murmansk, in Russia, ed il suo primo bersaglio è stata la piattaforma petrolifera di Prirazlomnoie, gestita dalla Gazprom. In 6 si sono arrampicati fino alla piattaforma, armati di tende e cibo per diversi giorni. Il loro obiettivo è stato quello di issare uno striscione per fermare le trivellazioni nell’Artico, Save the Artic.

co2 gas serra

Ambiente, in Antartide prima foreste tropicali e palme

co2 gas serraNel polo Nord prima vi erano palme e foreste tropicali, la costa era calda  e il clima interno temperato con temperature tra 20 e 27 gradi tutto l’anno. Non vi era traccia di ghiaccio e di neve. A dare la sensazionale notizia è un team di scienziati dell’Istituto governativo di Scienze Geologiche e Nucleari della Nuova Zelanda in un articolo apparso sulla rivista scientifica Nature. E’ stato ipotizzato che le alte temperature dell’Antartide, in quella che è stata definita l’epoca serra, erano dovute alle correnti oceaniche e all’anidride carbonica. Ci potrebbe essere un ritorno al passato con il surriscaldamento terrestre dovuto, in questo caso, all’inquinamento da combustibili fossili?

riscaldamento terrestre

Riscaldamento globale, più malattie tra gli Inuit del Polo Nord

riscaldamento terrestreL’aumento della temperatura terrestre che ricordiamo è stimato tra 1,4 e 3 gradi entro il 2050 non mette a rischio solo gli animali e le piante, ma anche le piccole comunità che vivono nei pressi del circolo polare artico. Ci riferiamo agli Inuit del Polo Nord, ossia le popolazioni di eschimesi che popolano le fredde terre del Nord. Secondo la notizia apparsa sulla rivista scientifica EcoHealth, queste comunità sarebbero in pericolo a causa del proliferare di alcuni batteri che si riproducono con lo scioglimento dei ghiacci.

Artico: la nuova minaccia è la “cupola d’acqua dolce”

Buco dell’ozono? Riscaldamento globale? Nulla di tutto questo. La nuova minaccia per il clima mondiale è una semplice cupola naturale che si è formata nell’Artico negli ultimi anni. Lo hanno notato i ricercatori del Centre for Polar Observation and Modelling dell’University College di Londra ed i loro colleghi del National Oceanography Centre, i quali hanno individuato un accumulo di acqua dolce proveniente dai fiumi europei e asiatici nell’area Occidentale del Polo Nord.

Scioglimento ghiacci, minimo storico al Polo Nord

L’estensione dei ghiacci al Polo Nord non ha mai registrato valori così bassi dal 1972, anno in cui hanno preso inizio le prime registrazioni scientifiche. Come ha dichiarato lo studioso Christian Heygster dell’Istituto di fisica ambientale dell’Università di Brema

L’8 settembre l’estensione del ghiaccio marino artico era pari a 4.240.000 km quadrati, il nuovo minimo storico.

Cambiamenti climatici, l’uomo di Leonardo ammonisce dal polo Nord

Cosa ci fa il celebre Uomo di Vitruvio di Leonardo tra i ghiacci del Polo Nord? Ammonisce per chiunque sorvoli l’area che a causa dei cambiamenti climatici lui, e la calotta polare, si stanno sciogliendo. L’originale iniziativa è di John Quigley, artista specializzato nella Aerial art  o Arte del paesaggio aereo, che ha scolpito nel ghiaccio il disegno leonardesco occupando una superficie di 800 km.  Fate attenzione però che l’uomo è senza braccia e senza una gamba.

Petrolio Artico, tutti i rischi ambientali delle trivellazioni al Polo Nord

Cosa accade e quali rischi si corrono dal trivellare in un’area così delicata per gli equilibri degli ecosistemi del Pianeta qual è il Polo Nord? La partnership tra il gigante petrolifero russo Rosneft ed il colosso americano Exxon per cercare nuovi giacimenti di petrolio nella regione artica, un sodalizio siglato nei giorni scorsi, è estremamente pericolosa. Ad affermarlo, elencando tutti i potenziali rischi sia delle perforazioni di ricerca in sé che di eventuali incidenti, è uno che l’Artico lo conosce bene e lo vive e studia da vicino, Enrico Brugnoli, direttore del Dipartimento Terra e Ambiente del Cnr, attualmente operativo al Consiglio nazionale delle ricerche Dirigibile Italia delle isole Svalbard, nel Circolo polare artico, esattamente a Ny-Alesund.

Progetto Neem, estratto dai ghiacci polari l’archivio climatico del pianeta

Il 27 luglio scorso sono stati estratti dai ghiacci della Groenlandia 2 chilometri e mezzo di carote di ghiaccio, sette volte la Tour Eiffel, 17 tonnellate di peso in totale che permetteranno ai climatologi di ricostruire la storia climatica del periodo Eemiano (i 150.000 anni compresi tra le ultime due glaciazioni).

Questa l’impresa compiuta da tecnici, glaciologi, paleoclimatologi di Neem (North Greenland Emian Ice Drilling), progetto internazionale che ha coinvolto 14 Paesi tra cui USA, Belgio, Germania, Svizzera, Svezia, Corea del Sud e Gran Bretagna, diretto dalla ricercatrice danese Dhal Jensen, svoltosi in 3 campagne dal 2008 al 2010 e finalmente concluso il 27 luglio scorso carotando l’intero spessore del carapace di ghiaccio che ricopre la Groenlandia.

Aumento delle temperature e scioglimento dei ghiacci, la controtendenza del Polo Sud

Uno studio condotto da ricercatori americani ha tentato di risolvere uno dei più grandi enigmi degli ultimi tempi: perché con l’aumento della temperatura terrestre e con il riscaldamento globale nel Polo Sud i ghiacci non si sciolgono ma anzi, aumentano le nevicate?

La risposta è stata data dai ricercatori del Georgia Institute of Technology sulla rivista accademica Proceedings of the National Academy of Science: l’aumento della temperatura terrestre di circa 4° C, ogni 10 anni porta allo scioglimento del 10% dei ghiacci del Polo Nord.

Polo Nord in pericolo a causa dei cambiamenti climatici e della pesca a strascico

Greenpeace, spedizione nel Polo Nord

Le immagini dei fondali dell’Oceano Artico sono state rese note da poche ore da Greepeace, eppure gli scatti meravigliosi e il video della spedizione “Artic Under Pressure” su YouTube ha già ricevuto migliaia di visite!

Anemoni di mare, coralli molli, tunicati e specie spettacolari che vivono nei fondali del Polo Nord rischiano di sparire per sempre se l’uomo non interviene subito per fermare lo scempio che sta facendo del nostro Pianeta. L’aumento della temperatura globale e il conseguente ritirarsi dei ghiacci del circolo polare artico stanno favorendo la pesca industriale e le esplorazioni petrolifere in acque ancora incontaminate, mai raggiunte dall’uomo.

Putin decide di ripulire il Polo Nord

putin

Anche in una delle più dure e più remote regioni del mondo, gli umani sono riusciti a fare un bel pasticcio. Questa è una triste realtà, tanto che anche il primo ministro russo Vladimir Putin l’ha capito dopo aver visitato l’isola artica di Alexandra Land, circa 900 km dal Polo Nord. Osservando l’orizzonte, Putin si è accorto che non si trovava di fronte al paesaggio pittoresco che avrebbe potuto immaginare, ma ha visto barili di carburante abbandonati che si disperdevano a vista d’occhio.

I milioni di barili visti sono rimasugli velenosi dell’era sovietica, che lentamente stanno inquinando una regione già duramente colpita dalle temperature in aumento. Secondo la RT, le basi militari sovietiche posizionate su Alexandra Land hanno ricevuto grandi quantità di petrolio per il loro fabbisogno. Ma nonappena l’Unione Sovietica è crollata, i barili sono stati abbandonati, perché considerati troppo costosi per il trasporto o lo smaltimento corretto. Così sono rimasti lì, lentamente deteriorando la neve artica e minacciando di avvelenare l’ecologia dell’isola.