Tonno rosso, la Ue decide di non tutelarlo più

Nonostante sia una delle specie in via di estinzione più chiacchierate degli ultimi tempi, tanto di diventare uno dei simboli delle specie a rischio come gli orsi polari o i panda, come riportato dall’Associated Press, la pressione proveniente da alcuni Paesi come Francia, Spagna e altre nazioni del Mediterraneo ha costretto l’Unione Europea ad abbandonare i piani per ridurre notevolmente le quote di pesca annue di tonno rosso.

Ai tassi attuali, dove i numeri reali sui livelli di cattura di questi pesci sono di gran lunga superiori a quelli ufficiali, il tonno rosso potrebbe rischiare l’estinzione ancor prima di quanto si possa immaginare: entro il 2012. Dopo una trattativa estenuante, le 27 nazioni dell’UE hanno abbandonato il piano, in discussione da anni, in cui si discuteva di tagliare le quote di pesca in base ai pareri scientifici. Giovedi scorso la scure definitiva: i delegati hanno annunciato che prenderanno in considerazione solo gli interessi dei pescatori di tonno.

Caccia, nuova multa dell’Ue all’Italia per la deregulation

L’Unione Europea è chiara: ogni specie “cacciabile” deve avere un numero limitato di esemplari abbattuti per evitare pericoli per gli uccelli stessi che, se uccisi in gran numero, rischiano di veder ridotti i propri esemplari oltre la soglia del pericolo. Per questo la Commissione Europea ha dato i suoi numeri: 135 mila esemplari di peppola e 410 mila di fringuello possono essere cacciati in Italia. Ed il Veneto che fa? Decuplica queste cifre.

Com’è ormai pratica già rodata, la Regione Veneto anche quest’anno ha deciso di agire in deroga (ormai lo fa dal 2004) alle leggi europee, permettendo di uccidere oltre un milione e mezzo di peppole e oltre 6 milioni di fringuelli. E proprio come ogni anno, anche il 2010 vedrà la sua bella multa milionaria che tutti gli italiani, non solo i cacciatori veneti, dovranno pagare.

Inquinamento in tempo reale, il progetto Intamap dell’Ue

L’Unione europea ha finanziato con 1,8 milioni di euro il progetto Intamap che permette di mappare, in tempo reale, l’inquinamento atmosferico, dell’acqua e del suolo delle nostre città.

L’iniziativa, che fa parte dei progetti di ricerca nel settore ambientale dell’Ue, è già attiva in Germania dove è utilizzata per monitorare le zone soggette a radiazioni nucleari di tipo gamma.
Intamap è un software che dà accesso, pubblico, a tutte le informazioni sulla salute dell’aria, dell’acqua e del suolo del pianeta. Sulle mappe dell’inquinamento si possono rintracciare, attraverso delle curve di isolivello, le aree inquinate, capire l’origine e il tipo di inquinamento e la destinazione. Il programma, open source, sarà consultabile via web attraverso l’Open Geospatial Consortium (OGC).

Protocollo di Kyoto prorogato dall’Unione Europea

La Ue ha deciso ieri sera che il protocollo di Kyoto (in scadenza nel 2012) si potrà prorogare. Ma trattandosi di una decisione politica, non poteva essere tutto così semplice. Dalla riunione dei 27 Governi che dovevano decidere sulle sorti di uno dei trattati più discussi della storia, è venuto fuori un documento altrettanto complicato da far rispettare.

Secondo i ministri dell’ambiente dell’Unione Europea, il trattato si può prolungare a condizione che tutte le grandi economie del mondo, dunque comprese anche le reticenti Cina e Stati Uniti, si adeguino al protocollo, impegnandosi nella riduzione delle emissioni di gas nocivi per l’ambiente. Il precedente trattato non prevedeva l’obbligatorietà della ratifica. In pratica un Paese poteva affermare di essere d’accordo ma poi non seguirlo, o ratificarlo in un secondo momento. Per il prolungamento dell’accordo invece i Paesi dell’Ue chiedono la ratifica da parte di tutti e subito.

Traffico legname illegale, intesa Camerun-Ue

Il governo del Camerun ha firmato un Accordo Vincolante di Partenariato (VPA) con l’Unione europea per contrastare il traffico illegale del legname che sta distruggendo le foreste tropicali dell’Africa, e del Pianeta. Soddisfatto il commissario europeo allo Sviluppo, Andris Piebalgs, che ha commentato

Questa intesa contribuirà allo sviluppo economico e ad alleviare la povertà del Camerun, ma andrà anche a beneficio dei consumatori europei che potranno contare sulla garanzia sull’origine dei prodotti, come i mobili.

Per verificare che il legname e i prodotti derivati provenienti dallo Stato africano e riversati sui mercati dei Paesi europei siano legali, si dovrà verificare la licenza di cui tutti i legnami dovranno essere in possesso, dove è indicata l’origine legale del legname.

Aerei, l’Ue programma taglio CO2 al 2020

Il settore del trasporto aereo è da sempre uno dei più inquinanti, se non il più inquinante, dell’industria moderna, ma contrariamente a quanto si è fatto per quasi tutte le attività umane, era l’unico a non essere toccato da limitazioni alle emissioni. Il protocollo di Kyoto, che limitava le emissioni statali dei Paesi che vi aderivano, non prevedeva un tetto al settore aereo. Una mancanza grave a cui ora l’Unione Europea ha deciso di porre rimedio.

Il settore dell’aviazione civile verrà dunque inserito dal 2012 nell’Emission trading scheme, lo schema di scambio di emissioni che prevede nell’Ue una limitazione alle emissioni di CO2 per tutti i settori dell’industria. L’obiettivo è che le compagnie aeree comincino a dotarsi di nuove tecnologie per la riduzione delle emissioni (aerei più efficienti, biocarburanti, ecc.), in modo da cominciare a ridurre le proprie emissioni dal 2012 in poi sempre più fino a giungere al 2020 ad una riduzione complessiva del 10% rispetto ai dati del 2005.

Settimana per la mobilità sostenibile, l’Europa lascia l’auto in garage

“Viaggia intelligente, vivi meglio”. Con questo slogan l’Unione Europea ha indetto la Settimana Europea per la Mobilità, per sensibilizzare i cittadini del Continente all’importanza di una mobilità più “intelligente” effettuata a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici al posto dell’auto.

Da oggi, 16 settembre, e fino a mercoledì 22 in tutti i 27 Paesi dell’Unione si susseguiranno diverse iniziative che avranno come culmine la giornata di domenica in cui, in quasi tutte le grandi città, non sarà possibile viaggiare in auto.

Mare, l’Ue stabilisce i criteri per il “buono stato ecologico”

Durante la scorsa primavera c’è stata una sorta di “battaglia” tra le spiagge che si vantavano di aver ricevuto le bandiere blu, vele blu e tantissimi altri riconoscimenti, ed altre organizzazioni che affermavano che nessuno di questi era completamente affidabile. Nel tentativo di fare un po’ di chiarezza e stabilire dei criteri uguali per tutti, la Commissione dell’Unione Europea che si occupa di valutare lo stato delle spiagge del Continente ha deciso una serie di criteri denominati “per il buono stato ecologico”.

Si tratta di criteri a cui, nell’arco di 10 anni, i gestori delle spiagge si devono adeguare per poter ottenere l’approvazione dal 2020, facendo diventare quel tratto di mare ufficialmente ecologico. I criteri ricordano molto quelli di altre valutazioni, come quelle fatte da Legambiente e da altre organizzazioni, e li troverete dopo il salto.

Europa: nel 2009 rinnovabili + 8,3%, crollo del carbone

Ottime notizie arrivano dall’ultimo rapporto Eurostat sulla produzione di energia ed il suo utilizzo in Europa. Nell’ultimo anno di riferimento, il 2009, pare ci sia stato un importante incremento della produzione delle energie rinnovabili, e questo lo si sapeva già. Quello che però in pochi si aspettavano è un crollo verticale dell’utilizzo del carbone.

Sebbene nel complesso la produzione di energia rinnovabile sia aumentata dell’8,3% tra il 2008 e il 2009, per una quota complessiva del 18,4% della produzione energetica nella UE, il consumo di carbone, la seconda fonte finora più utilizzata dopo il nucleare, è diminuito di ben il 16,3%, circa il doppio rispetto all’aumento dell’energia pulita, venendo superato così dal petrolio, gas naturale e persino dalle rinnovabili stesse.

Foreste, al bando legno illegale in Europa

legge salva foresteLa vita si fa dura per la mafia del legno. O almeno in Europa, finora uno dei suoi mercati più importanti, grazie ad una legge votata nei giorni scorsi dal Parlamento europeo che blocca l’ingresso in Unione del legno illegale.
Con legno illegale si intende la maggior parte delle importazioni che giungono in Europa da Paesi in cui, a causa dei deboli meccanismi di controllo, le imprese criminali si macchiano di scempi ambientali e deforestazione sregolata, arricchendosi a spese dello sradicamento di intere foreste e spesso finanziando sanguinose guerre civili con i proventi. Pensiamo al fenomeno della deforestazione illegale che si perpetua in Amazzonia, nell’Africa Centrale, in Russia e nel Sud Est Asiatico.

Stando alle stime diffuse dall’Onu, il legno abbattuto illegalmente rappresenta il 24-40% della produzione mondiale, con un volume compreso tra i 350 e i 650 milioni di metri cubi l’anno.

I Paesi del Mediterraneo tolgono il divieto al commercio del tonno rosso

tonno rosso mediterraneo

Il cosiddetto “Club Med“, cioè il gruppo dei Paesi meridionali dell’Unione Europea, ha eliminato il divieto al commercio del tonno rosso, il quale poi viene trasformato nel pregiato pesce giapponese sushi. Ovviamente questa decisione ha scatenato l’ira degli ambientalisti, dato che le popolazioni di tonno rosso sono in calo pericolosamente in tutto il mondo.

Due settimane fa la Commissione europea ha deciso, dopo settimane di discussione, di accettare una proposta proveniente da Monaco di vietare il commercio di tonno rosso. Se l’Unione europea avesse votato per il divieto al forum internazionale di marzo, la pesca del tonno rosso sarebbe stata effettivamente messa fuori legge, almeno temporaneamente. Nonostante l’ottimismo che il divieto ha suscitato, e nonostante il sostegno da parte dei 21 Governi dell’Unione, il procedimento è stato bloccato in una riunione a Bruxelles ieri sera da parte di Malta, Cipro, Spagna, Italia, Francia e Grecia.

L’Europa ha deciso: l’obiettivo emissioni rimane al 20%, ma tutti si dovranno adeguare

bandiera europea

Nonostante Stati Uniti e Cina continuino a beccarsi come galli in un pollaio, l’Unione Europea continua ad andare avanti anche da sola. Nello scorso week-end la Commissione europea ha annunciato che l’Unione a 27 perseguirà l’obiettivo del taglio delle emissioni al 20% entro il 2020. Si è deciso, visto l’ostruzionismo di alcuni Paesi (tra cui l’Italia) di evitare di costringere tutti a raggiungere il taglio del 30%, ma intanto l’obiettivo deciso rimane il più alto al mondo.

Inoltre l’UE è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di produrre il 20% della sua energia da fonti rinnovabili entro il 2020 e raggiungere il 20% dell’efficienza energetica per quella data.