10 letture verdi consigliate

di Redazione Commenta

oryx-e-crakeIn un mondo sempre più ecologico, anche la forma d’arte che prima di altre anticipa le mode, la letteratura, diventa sempre più verde. Eppure queste tematiche non sono del tutto nuove. Anzi, sono rappresentate da scrittori moderni, ma anche da grandi penne che hanno trattato queste tematiche quando parole come riscaldamento globale e mutamenti climatici non erano ancora state inventate. Nonostante questi libri abbiano attraversato la storia sin dal 1700, potrete ritrovare tematiche attuali e soprattutto vedere come sono cambiate le visioni negli ultimi 3 secoli, secondo la lista stilata dal Guardian:

“Il Villaggio Abbandonato” di Oliver Goldsmith parla di una protesta di lavoratori nel settore agro-alimentare georgiano contro i capitalisti che vogliono rubargli il terreno.

“La Storia Naturale e le Antichità di Selborne” di uno dei pionieri del naturalismo, l’inglese Gilbert White, il quale racconta di piante e animali osservati in forma letteraria dallo zoologo Thomas Pennant e l’avvocato Daines Barrington.

“Il Preludio” di William Wordsworth, una storia su paesaggi selvatici spiritualmente edificanti, nel ricordo dell’infanzia dell’autore a Lake District. Una delle prime visioni affascinanti della natura.

“The Mores” di John Clare, una raccolta di poesie del contadino Clare, un inno alla flora e alla fauna inglese. Si tratta di una sorta di lamento per gli effetti della clausura, che ricorda una “illimitata” campagna in un ideale di “verde eterno”. Il piacere viene dalla natura, il massimo per un ambientalista, non c’è che dire.

“L’ultimo dei Mohicani” di James Fenimore Cooper. Uno dei più famosi film di Hollywood, è in realtà un romanzo che fa conoscere le antiche popolazioni d’America che vivevano immerse nella natura, sfidando le innovazioni dell’uomo bianco.

“This compost” di Walt Whitman. Una raccolta di poesie in cui l’autore è rapito dalla contemplazione del mistero con cui gli esseri umani e gli animali vanno in putrefazione, dando la vita al suolo. Un rinnovarsi continuo di uomo e natura che insieme formano un circolo perfetto.

“Binsey Poplars” di Gerard Manley Hopkins. Hopkins è il primo eco-cristiano della storia, visto che ha ammesso di aver visto “la grandezza di Dio nel mondo naturale”. Questa poesia esprime il suo dolore al taglio di alcuni pioppi vicino ad Oxford. Una sofferenza alleviata solo dalla consapevolezza che questi pioppi sono stati abbattuti solo per essere ripiantati. Oggi sono ancora lì.

“Walden, ovvero la vita nei boschi” di Henry David Thoreau. Due anni di permanenza in una capanna di Walden Pond vicino a Concord descrive un esperimento nel tentativo di seguire una vita semplice in sintonia con la natura.

“Una boccata d’aria” di George Orwell. Un romanzo basato sui suoi ricordi della crescita nella valle del Tamigi, in cui scopre con orrore che, dopo alcuni anni, gradualmente tutto è stato rovinato, con costruzioni sui campi e boschi, e con lo stagno in cui era solito pescare, diventato una discarica.

“Oryx e Crake” di Margaret Atwood. Il romanzo più recente, il quale descrive il mondo dopo una catastrofe dovuta all’ingegneria genetica in simbiosi con il riscaldamento globale. I nostri sogni di progresso produrranno l’apocalisse, secondo la Atwood. Speriamo che non sia così, ma queste letture vi faranno vedere il mondo un po’ più verde.

Fonte: [The Guardian]

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