Batterio killer, in via di assoluzione anche la soia

di Redazione 3

Batterio killer, dopo cetrioli, salame, imballaggi e verdure varie, è il turno della soia di essere prima incriminata e poi puntualmente assolta a distanza di poche ore. Le preoccupazioni della Coldiretti sulla psicosi che altro non porta che ad un calo dei consumi del mercato ortofrutticolo, con perdite di milioni e milioni di euro, sono dunque più che fondate.

I vegetariani tireranno un sospiro di sollievo. Ora però ci chiediamo: a quando il prossimo imputato? E quanta frutta e verdura dovrà ancora finire nella pattumiera prima che si individui, magari in un altro cibo, solido o liquido che sia, il responsabile dell’epidemia di Escherichia coli che sta mietendo vittime in Germania? Sono almeno 22 i morti accertati sinora per un totale di circa 2.220 persone contagiate.

E’ normale che si provino tutte le piste e che si proceda a tentativi: è essenziale, infatti, trovare il responsabile per arrestare i contagi. Eppure il danno per il mercato ortofrutticolo europeo è ingente. La prima a pagare il conto è stata la Spagna con i cetrioli. La reazione più drammatica la ha avuta la Russia con Putin decisamente propenso allo stop delle importazioni per non assassinare la sua gente, testuali parole.

Al momento, tornando alle indagini per scovare la fonte dell’epidemia, l’assoluzione della soia non sembra però potersi profilare per certa. Dai primi campioni analizzati in laboratorio, tra quelli prelevati da un’azienda agricola tedesca nel villaggio di Bienenbuettel, finita nel mirino delle autorità sanitarie del Paese, certamente non risulta contaminazione alcuna. Al momento sono stati analizzati 23 dei 40 campioni totali candidati alle analisi. Non ci si può sbilanciare prima di aver conosciuto i risultati di tutti i test.

Il Ministro della Salute Ferruccio Fazio invita a concentrare le indagini non sul singolo vegetale quanto piuttosto su processi trasversali come il confezionamento, situazioni insomma più ampie di contaminazione che giustificherebbero il gran numero di indiziati appartenenti a specie vegetali e prodotti diversi, tutti finiti nel mirino delle autorità sanitarie.

[Fonti: Corriere; Reuters]

Commenti (3)

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