Dimezzare le emissioni di gas serra? Basta non mangiare più carne

no carne

Quando si parla di inquinamento, la prima idea che ci viene in mente sono le industrie che emettono quei gas neri nell’aria. Dopodiché si passa ai gas di scarico delle automobili, specialmente nelle città affollate. Ma in pochi sanno che la maggior parte dell’inquinamento è prodotto da ciò che mangiamo. Anzi, solo la produzione di carne ne produce più della metà.

A confermarlo è uno studio effettuato da scienziati americani, Robert Goodland e Jeff Anhang che hanno pubblicato un articolo dal titolo “Livestock and Climate Change” (bestiame e cambiamento climatico), uscito di recente sulla rivista World Watch Magazine.

L’Islanda offre ospitalità ai server mondiali per risparmiare sul loro raffreddamento

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Tra i campi dello scibile umano che più si stanno dando da fare in favore della svolta ecologica, probabilmente al primo posto c’è l’informatica. Dopo aver inventato i computer senza materiali inquinanti, quelli a risparmio energetico e tutti i dispositivi per evitare lo spreco di ogni centesimo di elettricità, dall’Islanda arriva la soluzione per quello che è sempre stato uno dei problemi principali dell’informatica, ma che mai si sono riusciti a risolvere: il raffreddamento dei server.

Provate a mettervi sulle gambe un pc portatile. Dopo qualche ora di utilizzo vi renderete conto che diventa incandescente. Ora immaginate un armadio pieno di circuiti simili a quelli del vostro portatile, ma che assiste migliaia di pc. Sono i server, i quali per funzionare hanno bisogno di essere raffreddati di continuo, visto che sono in attività 24 ore su 24. Secondo la società di ricerche Idc, l’industria informatica è responsabile del 2% delle emissioni globali di CO2, quanto l’industria aerea, e per la gran parte (tra il 40 ed il 60%), sono attribuibili all’energia che ci vuole per raffreddare i server. Dall’Islanda hanno trovato la soluzione: metterli sotto ghiaccio.

Agricoltori e industria forestale uniti per uno standard di gestione delle emissioni

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Un gruppo di imprese che si occupano di fornitura di legname e di carta, insieme ad alcune organizzazioni ambientaliste, hanno annunciato giovedì scorso un progetto pilota per consentire ai proprietari terrieri di registrare le proprie foreste per guadagnare crediti di carbonio da commerciare sul mercato aperto. Un tale sistema di scambio è una possibilità della legislazione allo studio del Congresso, che metterebbe un tetto al gas a effetto serra a livello nazionale negli Stati Uniti.

La coalizione mira a verificare come i proprietari terrieri nel Sud del Paese siano in grado di ricevere i benefici economici derivanti da negoziati sul carbonio nelle loro foreste. Il 90% delle foreste del Sud, che si collocano tra le più grandi per quanto riguarda l’industria della carta e del legno al mondo, è di proprietà privata. Alcuni agricoltori della regione hanno ancora intenzione di tagliare le foreste, o convertirle in piantagioni di pini che sono a rapida crescita, ma meno rispettosi dell’ambiente.

Un termometro terrestre ci dirà lo stato di salute del nostro pianeta

termometro terra

Secondo gli esperti dei cambiamenti climatici, il nostro pianeta ha la febbre. Lo scioglimento dei ghiacciai è solo un segno netto dei cambiamenti radicali che possiamo aspettarci. Ma gli effetti del riscaldamento globale in materia di agricoltura e risorse idriche restano ancora un mistero. Una nuova invenzione della Tel Aviv University, una sorta di “termometro ottico terrestre” (OSD), potrà aiutare a risolvere il mistero e fornire un nuovo strumento diagnostico per valutare la salute del nostro pianeta.

Secondo il prof Eyal Ben-Dor del Dipartimento di Geografia, il termometro aiuterà gli scienziati, urbanisti e gli agricoltori a comprendere la salute durante i cambiamenti del suolo, nonché i suoi potenziali problemi agricoli. Spiega il professore che:

Attraverso un piccolo foro nella superficie della terra, siamo in grado di valutare ciò che sta sotto di esso.

Quando il cambiamento climatico altera radicalmente il nostro pianeta, questo termometro può subito dire ai geografi quali parti di una nazione stanno meglio o quali peggio, per quanto riguarda l’agricoltura. L’efficacia dell’OSD è stata recentemente riportata in Soil Science Society of America Journal.

L’Irlanda mette al bando i cibi geneticamente modificati e crea il marchio GM-free

cavolo non geneticamente modificato

Il governo irlandese ha deciso di vietare la coltivazione di tutte le colture geneticamente modificate e di introdurre una volontaria etichetta GM-free (alimenti non geneticamente modificati) per i prodotti alimentari come carne, pollame, uova, pesce, crostacei, latticini e prodotti realizzati senza l’uso di mangimi geneticamente modificati.

La politica è stata adottata nel quadro del programma rinnovato del Governo, concordato tra i due partner della coalizione, Fianna Fail di centro-destra e il Partito dei Verdi, sabato scorso. L’accordo prevede che il governo

Dichiari la Repubblica d’Irlanda una GM-Free Zone, libera dalla coltivazione di tutte le piante geneticamente modificate.

Lg introduce l’e-book solare

ebook solare

L’azienda coreana più all’avanguardia nel campo della telefonia ecologica, la LG, ha annunciato di aver sviluppato un e-reader ad energia solare, che si dice possa funzionare per un intero giorno, dopo solo quattro o cinque ore di esposizione al sole. Basato sulla tecnologia dell’e-book, il libro senza fogli, che consente di poter leggere un libro (ma non solo, dato che prevede anche file audio e video) semplicemente scaricandoselo da siti internet autirizzati, è il metodo più ecologico di diffusione della cultura.

La tecnologia solare dell’e-Book è basata su una cella solare di soli 0,7 millimetri di spessore e 20 grammi di peso. Si adatta al display da sei pollici TFT LCD che l’azienda produce già. Prodotto da elettrodi che si inseriscono su un substrato di vetro o di plastica, la cella è più leggera rispetto al tipo standard di celle solari cristalline basate su uno strato di silicio, spiegano dalla LG. Ciò significa che una maggiore efficienza del processo può essere raccolta attraverso l’aumento delle dimensioni del substrato. Siccome la tecnologia è simile a TFT-LCD, i costi produttivi iniziali sono relativamente bassi per i produttori di LCD, come LG.

Sostanze chimiche tossiche: 7 grandi aziende hi-tech siglano l’accordo per eliminarle

rifiuti tecnologici inquinanti

Sette aziende hanno progettato alcune soluzioni ambientali che negano la necessità per la maggior parte, o in alcuni casi per tutti, di usare le sostanze chimiche come bromurati e clorurati nel campo dell’elettronica di consumo. Le organizzazioni ambientali, ChemSec e Clean Production Action, hanno affermato che le seguenti società stanno guidando l’industria dell’elettronica verso l’allontanamento dalle sostanze chimiche che possono portare a problemi di salute e ambientali:

  • Apple (USA): ha istituito un programma innovativo che limita l’uso di quasi tutti i composti del bromo e cloro in tutte le loro linee di prodotto. Apple offre ora una vasta gamma di prodotti senza PVC e BFR, tra cui iPhone e iPod, così come i computer che sono privi di BFR e la maggior parte degli impieghi del PVC.
  • Sony Ericsson (UK): Sony Ericsson non solo rimuove le sostanze potenzialmente pericolose dai suoi prodotti, ma assume anche il complicato compito di stabilire inventari chimici completi per tutte le proprie linee di prodotto. I prodotti dell’azienda sono ora al 99,9% senza BFR e non avranno componenti in PVC entro la fine del 2009.

I supercibi diventano superinquinatori

supercibo

Dall’Açai al goji e al cacao grezzo di spirulina, i supercibi sono sbocciati in un settore che è previsto in continua crescita, fino ad un fatturato da 10 miliardi di dollari entro il 2011, secondo il blog Small Footprint Family. In un primo momento si potrebbe obiettare che si tratta di “ingredienti di lusso”, ma il vero problema non è tanto il costo di ingredienti “rari”, ma piuttosto considerare i combustibili fossili utilizzati per far volare questi sapori, spesso tropicali, fino alla nostra porta di casa.

L’impronta ecologica dei supercibi pare essere decisamente superinquinante. Un supercibo è in realtà solo la terminologia elaborata per gli alimenti considerati densamente nutrienti, con antiossidanti, vitamine, ecc molto più che nella maggior parte dei cibi comuni. Ma spesso questi alimenti provengono da luoghi esotici, non vicini nè all’Italia, nè ai grandi consumatori come gli Stati Uniti. Ad esempio, le bacche di Goji sono prodotte in Cina e Tibet, Açai, Maca camu camu, Chia e Lucuma vengono dal Sud America, nonifruit e durian provengono dal Sudest asiatico, mesquite e spirulina dal Messico, e clorella dal Giappone. Questi alimenti usano tonnellate di risorse per percorrere tutta la strada fin nei nostri supermercati.

Inventata tecnologia per recuperare le emissioni nocive. Ma ce n’è davvero bisogno?

emissioni industriali

Un nuovo progetto pilota da 8 milioni dollari attuato nello stato americano del Wisconsin ha dimostrato con successo che il biossido di carbonio può essere catturato e mantenuto in sicurezza senza perdite dopo averlo recuperato dalle ciminiere delle centrali elettriche alimentate a carbone. Per poterlo fare, i progettisti hanno già annunciato pochi giorni fa di avere a disposizione le risorse e due partner disponibili ad investire sul progetto.

Il progetto è stata la prima vera dimostrazione di vita della tecnologia che utilizza ammoniaca refrigerata la quale agisce come una calamita per catturare i gas a effetto serra e per purificare l’eventuale emissione, inviando queste sostanze in formazioni geologiche sotterranee invece che nell’aria. Il progetto del Wisconsin, attuato nella centrale elettrica di Pleasant Prairie, è stato in grado di recuperare almeno il 90% dei gas ad effetto serra, hanno detto funzionari della società francese che ha tentato questo esperimento, la Alstom, la quale ha sviluppato la tecnologia. Si dicono ottimisti sul suo prossimo test, il quale tenterà una cattura ancora maggiore di anidride carbonica.

Le migliori tecnologie per un pianeta pulito/5

solare termico

Eccoci arrivati all’ultimo appuntamento con le tecnologie che ci aspettano nel nostro immediato futuro. Nelle quattro puntate precedenti ci siamo occupati di produzione di energia rinnovabile a basso costo, metodi per inquinare di meno in casa e con i mezzi di trasporto. Ora continuiamo con l’efficienza energetica e con la produzione di elettricità fatta in casa.

Risparmio sul pc: le webcam possono rendere più semplice l’efficienza energetica del pc. La maggior parte dei programmi progettati per aiutare i computer a consumare meno energia si basano sul mettere il computer in modalità “sleep” quando la tastiera e il mouse non sono in uso. Ma questo significa anche l’oscuramento dello schermo mentre si sta tentando di leggere o guardare un video. La correzione può avvenire con un face-software di riconoscimento, collegato ad una webcam. Questo nuovo approccio alla gestione dell’energia mette il computer in modalità “sleep” solo quando nessuno sta guardando lo schermo, piuttosto che dopo un determinato periodo di tempo. I suoi creatori dicono che il programma permette di risparmiare l’80% dell’energia utilizzata ogni anno. In Inghilterra è già una realtà.

Le migliori tecnologie per un pianeta pulito/4

auto elettrica

Siamo giunti alla penultima lista di tecnologie verdi che accompagneranno la nostra vita nei prossimi anni. Ci concentreremo ancora sul trasporto, il quale è una delle chiavi per diminuire l’inquinamento, ma anche su nuovi materiali e sulla produzione energetica pulita. Ecco a voi le nuove tecnologie:

L’auto è una batteria: le automobili elettriche consumano energia elettrica per ricaricare le loro batterie, ma alcune batterie sono in grado di memorizzare fino a quattro volte l’elettricità che il proprietario utilizza effettivamente. Il percorso tipico di un’auto urbana è di circa 30-50 chilometri al giorno, ma la nuova generazione di auto elettriche ha batterie con la capacità di immagazzinare carica per 160 km. Invece di stare inattive in garage, le auto elettriche ferme potrebbero immagazzinare energia da fonti rinnovabili quando l’offerta supera la domanda. Questa energia immagazzinata potrebbe poi essere rilasciata nella griglia elettrica, quando la domanda supera l’offerta. L’idea è nata dalla collaborazione di alcune Università australiane e americane, ed è ancora in fase di sviluppo.

Motori inattivi: i grandi motori bruciano tantissimo carburante quando sono lasciati al minimo (ad esempio quando sono fermi al semaforo). Mediamente però durante la giornata di un camion il 72% del tempo questo motore è al minimo. Nuove tecnologie già disponibili permettono di utilizzare sistemi automatizzati che spengono e riaccendono i motori in base alla temperatura e alle altre condizioni, per ridurre l’impatto ambientale del 90%.

Google presenta il PowerMeter, dispositivo che riduce i consumi sul web

google-powermeter

Un dispositivo di monitoraggio dell’energia di Google chiamato PowerMeter, verrà immesso sul mercato nel prossimo febbraio. A maggio i produttori hanno annunciato la loro prima serie di utilities che saranno disponibili, le quali potranno servire ad un innumerevole quantità di clienti.

La funzione principale del PowerMeter, come il suo stesso nome suggerisce, è integrare i dati di consumo energetico. È per questo che nel mese di aprile scorso, Google voleva introdurre un contatore intelligente simile, che permetterebbe a chiunque di avere la possibilità di monitorare il proprio uso di energia con il PowerMeter. Ieri, la società ha annunciato la partnership tramite questo primo dispositivo, il quale è fruibile negli Stati Uniti sin da oggi.

Premio Terna: ambiente e arte per un cocktail ecosostenibile

Premio TernaEnergia : Umanità = Futuro : Ambiente. La proporzione per una nuova estetica”, sarà il tema su cui i partecipanti al Premio Terna dovranno esprimersi per conquistare il podio di una gara che veste di eleganza, tecnologia e rispetto per l’ambiente.

Una proporzione che ha il sapore della sostenibilità proiettata nel futuro e dove l’uomo é il soggetto principale tra tecnologia e arte. Il primo rapporto della proporzione rivela infinite soluzioni possibili dove l’energia trova il suo senso al servizio dell’umanità. Il secondo rapporto ammira l’ambiente, il cui rispetto é l’unico ponte per attraversare serenamente il futuro.

Una proporzione che si presta a infinite interpretazioni e sulla quale artisti di tutto il mondo potranno contendere i premi finali. Il concorso è diviso per la sessione italiana in 3 categorie (Terawatt, Gigawatt, Megawatt) più un Premio Online; inoltre Terna apre le porte al mondo con la categoria newyorkese (Connectivity New York).

Le migliori tecnologie per un pianeta pulito/3

turbine offshore

Oggi ci occupiamo di produzione energetica pulita e a basso costo e di veicoli a basse emissioni. Molte di queste tecnologie sono già disponibili, dunque se avete intenzione di fare qualche investimento intelligente, prendete carta e penna:

Turbine eoliche galleggianti: le turbine eoliche offshore convenzionali sono fissate al fondale con un pilone con un gigantesco spessore. Questo limita il loro uso nelle acque poco profonde, ma i venti più forti sono spesso molto al largo, dove l’acqua è profonda. Allora perché non lasciare che la turbina galleggi come una barca ancorata al fondale con delle enormi catene? Nel mese di giugno, Hywind, ha ancorato a 10 chilometri al largo della costa norvegese 2,3 megawatt di turbine galleggianti in 200 metri d’acqua. La sperimentazione è iniziata questo mese.

Fusione più intelligente: un nuovo metodo di fusione dell’alluminio potrebbe contribuire a tagliare il consumo di un processo che utilizza il 2% di tutta l’elettricità generata nel mondo. Oggi si fa passare la corrente elettrica attraverso l’ossido di alluminio fuso e si circonda tutto il materiale fuso con un campo magnetico generato da un elettromagnete a corrente continua, il quale mantiene la corrente all’interno del fuso. Sergei Molokov dell’Università di Coventry, UK, suggerisce di sostituire la corrente continua con corrente alternata. Egli afferma che questo porterebbe a una riduzione del 20% dell’energia utilizzata per il processo. E’ ancora in fase di sviluppo.