Orsi alla riscossa!

Orsi alla riscossa! E la buona notizia viene dall’Italia. L’Abruzzo e il Trentino hanno pubblicato i dati dei censimenti effettuati nell’autunno scorso, prima che i nostri se ne andassero in

PTB1: il micro-conduttore che alimenterà i futuri apparecchi elettronici

L’azienda americana Solarmer Energy Inc. sta sviluppando delle celle solari di plastica finalizzate ad alimentare apparecchi elettronici portatili che incorporano la tecnologia inventata nell’Università di Chicago qualche mese fa. La società, dichiara Dina Lozofsky, vice Presidente del gruppo di cui fa parte la Solarmer, è sulla buona strada per completare un prototipo commerciale entro quest’anno.

Si tratta di una cella che misura otto pollici quadrati (50 centimetri quadrati), capace di raggiungere l’8% di efficienza e di avere una durata di almeno tre anni. Secondo la Lozofsky, questo 8% non deve spaventare e sembrare un dato troppo basso, dato che ovunque in questo campo non si riesce a superare la soglia del 5-6% di efficienza.

Pinguino imperatore rischia l’estinzione in meno di un secolo

Ve lo ricordate il pinguino imperatore, l’uccello dell’Antartide di un fortunato film-documentario di un paio di anni fa? Probabilmente quello sarà l’unico documento, o uno dei pochi, che i nostri nipoti potranno utilizzare per vedere com’era fatto uno degli animali più affascinanti al mondo.

Il pinguino Imperatore sta letteralmente perdendo il suo regno, e di conseguenza anche la sua vita. Nello scorso ottobre uno studio del WWF stimò che, se le temperature globali si elevassero di soli due gradi, il 50% degli Imperatori e il 75% dei pinguini Adelie morirebbero. La brutta notizia è che questa stima è sin troppo ottimista.

Riciclare gli elettrodomestici: i vantaggi del recupero dei Raee

Riciclare i cosiddetti elettrodomestici bianchi. E’ questa la nuova frontiera ecosostenibile del riciclaggio. Non solo plastica, carta, vetro ma anche frigoriferi, condizionatori, lavatrici e forni. Uno studio condotto dall’istituto Ambiente Italia, “Raee, il contributo del riciclo agli obiettivi di Kyoto” ha evidenziato i numerosi vantaggi derivanti dal corretto riciclo degli elettrodomestici bianchi. L’Italia, secondo quanto riportato dallo studio, con lo smaltimento delle apparecchiature elettriche ed elettroniche, oltre a recuperare enormi quantità di alluminio, ferro, rame, plastica, acciaio e vetro, riuscirebbe a ridurre ogni anno del 3% le emissioni di Co2. Inoltre, un corretto recupero dei Raee (rifiuti elettrici ed elettronici) favorirebbe un notevole risparmio energetico pari a circa 120 tonnellate di petrolio.

Eco Cab: il futuro dell’eco-trasporto

Ci sono diversi modi per combattere l’inquinamento. Uno dei più utili è abbandonare l’automobile in garage e prendere la bicicletta. Quando però questa è scomoda o pericolosa (in alcuni centri urbani senza percorsi ciclabili diventa una scommessa ogni giorno) vengono molti dubbi, e si potrebbe essere scoraggiati.

Per questo un’azienda canadese ha inventato Eco Cab, una sorta di bicicletta cabinata in grado di trasportare fino a tre persone in maniera del tutto sicura. Simile ad un moderno risciò, l’Eco Cab è nata inizialmente come taxi ecologico, in quanto sulla parte anteriore sedeva l’autista, mentre alle sue spalle dei divertiti turisti. Adesso che la commercializzazione sta prendendo piede, sta diventando un mezzo per tutti, e soprattutto per tutte le tasche.

Aeronautica ecosostenibile: il velivolo elettrico SkySpark

Aeronautica ed ecocompatibilità: un binomio che fino a qualche anno fa sembrava impossibile e che oggi, invece, pare affermarsi sempre più. Oggi vogliamo aggiungere un nuovo tassello al nostro mosaico delle soluzioni ecocompatibili messe in campo dall’industria aeronautica presentando SkySpark. Si tratta di un aereo elettrico, ecologico al 100%. SkySpark è il nome del progetto sviluppato dalla società DigiSky, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Aeronautica e Spaziale del Politecnico di Torino (DIASP), che prevede la creazione di un aereo elettrico propulso con celle a combustibile alimentate ad idrogeno. La sfida che la DigiSky intende vincere con il nuovo velivolo è quella di realizzare un record mondiale di velocità e durata per un aereo completamente elettrico destinato al trasporto delle persone ed effettuare un volo intero impiegando esclusivamente l’idrogeno come combustibile. Queste ultime prestazioni saranno omologate dalla Federazione Aeronautica Internazionale (FAI).

Dall’Arabia Saudita arrivano le pietre che assorbono l’inquinamento

Il principe Abdulrahman Bandar Al-Saud, nipote del re dell’Arabia Saudita, ha fatto una scoperta che, se confermata, potrebbe essere una delle soluzioni per il problema inquinamento. Durante il suo dottorato di ricerca presso l’Università britannica Queen’s University Belfast’s School of Chemistry and Chemical Engineering, il principe Abdulrahman ha scoperto che esistono alcune rocce, molto comuni nel suo Paese, in grado di assorbire l’inquinamento atmosferico ed idrico.

Secondo la sua scoperta, le pietre antiche sono in grado di formare un elemento chiamato “carbone attivo” che, se lavorato, diventa estremamente poroso. Questa porosità gli consente di assorbire altro materiale, che potrebbe essere proprio il carbonio diffuso nell’aria, ma anche gli agenti chimici che inquinano le acque, in maniera tale da ridurli, inglobandoli in sè.

Quanto inquina internet?

Dando uno sguardo ai dati del 2000, confrontati con quelli del 2006, vedremmo che il consumo di energia a causa della navigazione è raddoppiato. A questo punto verrebbe naturale insinuare che la rete consuma tanto ed è anti-ecologica. Ma andando ad analizzare i dati non è così. Dal 2000 al 2006 infatti, il traffico di internet è incrementato di 3,2 milioni di volte.

Confrontando con il solo raddoppio di energia sprecata significa che la rete è la macchina più efficiente che l’uomo sia riuscito a migliorare nella sua esistenza. Secondo il sito Earth2Tech le vecchie tecnologie sono molto meno efficienti delle nuove. Basti pensare che le vecchie connessioni via cavo utilizzavano 3,56 Kwh/Gb, mentre quelle nuove meno di un terzo. Un esempio? Le linee elettriche in fibra utilizzano 0,77 Kwh/Gb, i moderni cavi 0,72 mentre la DSL solo 0,17 Kwh/Gb.

Lanciato Ibuki, il primo satellite ecologico

Nella gara alla conquista dello spazio, le superpotenze mondiali si sono dimenticate di un aspetto molto importante: le rilevazioni dell’inquinamento dal di fuori della sfera terrestre. Si sono fatti esperimenti veramente su ogni cosa, dalla sopravvivenza degli animali in assenza di gravità al funzionamento delle penne a sfera, ma mai a nessuno è venuto in mente che qui sulla Terra c’è qualcosa che va rilevato molto più urgentemente: i gas serra.

Per questo ieri il Giappone ha lanciato in orbita il primo satellite in grado di rilevare, da un’altezza di 666 chilometri, 56 mila punti sul globo terracqueo e le loro emissioni. Il satellite si chiama “Ibuki“, che in italiano significherebbe “Respiro”, un nome che già fa capire quale sarà la sua impresa.

Bruxelles e gli Ogm, Unione favorevole al mais biotech

Stavros Dimas, commissario europeo all’ambiente, ultimo caposaldo sul fronte del “no” agli Ogm, ha gettato la spugna di fronte alle ripetute insistenze dell’Unione riguardo alle colture geneticamente modificate. La Commissione accelera sullo sblocco delle semine alterate in laboratorio e si dichiara propensa ad autorizzare la coltivazione in Europa di due mais biotech: il Bt11 della multinazionale Syngenta e il Bt1507 della Pioneer.

Tra circa sei settimane quella che è una semplice proposta potrebbe tramutarsi in liberalizzazione delle colture Ogm, approdando sul tavolo dei Ventisette a chiedere conferma della possibile attuazione. Inutile dire che la decisione ha suscitato non poche polemiche. Legambiente chiede all’Europa di ripensarci e di valutare attentamente le possibili conseguenze ambientali, economiche e sociali di una scelta di questo tipo. Ma il fronte del sì Ogm sul continente è più saldo di quanto si creda.

Basilicata, la spiaggia non c’è più

[Photo| Flickr] Spiaggia scomparsa. Ci siamo giocati una spiaggia in Basilicata – quella che va da Scanzano a Metaponto – e nessuno lo sa o lo dice. Una spiaggia, sì.

Ventiquattro stanze in una, la rivoluzionaria casa transformer di Gary Chang

Il problema degli appartamenti moderni, soprattutto nelle affollatissime metropoli, è lo spazio. Soprattutto per chi vive in affitto e sa bene come anche solo una stanza in più faccia lievitare il prezzo della casa. E allora, spesso, si è costretti a scegliere un più economico monolocale, con tutti i disagi che questa scelta comporta in termini di spazio. Come risolvere questo problema? Già tempo fa vi avevamo parlato della casa in tre scatole, Kenchikukagu: in tre comodi box era contenuto un efficientissimo e attrezzatissimo appartamento, alla modica cifra di 8000 dollari.

Oggi parliamo invece di un’altra rivoluzionaria casa che occupa poco spazio, ideata dall’architetto Gary Chang, che più che un appartamento sembra un numero di magia. Si chiama, non a caso, Domestic transformer, e consiste di 24 stanze contenute in una, e richiamabili al momento opportuno. L’idea è nata per risolvere la difficile situazione riguardante le abitazioni ad Hong Kong. Data la grande densità di popolazione giapponese, è difficile vivere e ritagliarsi i propri spazi, non angusti.

Video: Testata la prima auto volante in Inghilterra


Qualche mese fa parlammo della progettazione delle auto volanti come una cosa che sarebbe potuta avvenire in futuro. Un inventore inglese, il giovanissimo Giles Cardozo, ha deciso di bruciare le tappe e sperimentare immediatamente la sua personale auto volante con un look tutto diverso da quello che ci aspettavamo.

Niente tecnologie futurifiche, super motori spaziali o carburanti ancora fantascientifici. Tutto molto più semplice. Basta applicare un megaparacadute alla propria auto (alimentata a biocarburante e opportunamente modificata) e il gioco è fatto. Il primo esperimento è stato partire dalle coste britanniche, attraversare volando la Manica, e una volta arrivati in Europa scendere verso Sud, fino alla Spagna e attraversare, nuovamente in cielo, lo stretto di Gibilterra, per arrivare in Africa.

Televisori al plasma? No, thanks

Impopolare decisione del Governo inglese. Anche a costo di danneggiare l’economia, il Primo Ministro Gordon Brown ha anticipato all’Indipendent che vieterà la vendita dei mega-televisori al plasma, quelli così grandi da occupare un’intera parete, perché più inquinanti di un Suv.

In realtà l’allarme lo avevamo già lanciato noi tempo fa su queste pagine, in quanto è risaputo che la tv al plasma consuma molto di più ed è costituita da parti più inquinanti rispetto alle altre, e così il primo a rendersene conto è proprio il Governo inglese, e pare che nemmeno l’Unione Europea gli sia indifferente. Infatti è allo studio un metodo di valutazione degli apparecchi più o meno inquinanti, in maniera tale da mettere al bando quelli più “spreconi”, e costringere le case produttrici ad attaccare al proprio prodotto un bollino in cui sia scritto chiaramente il consumo. In questo modo l’acquirente può rendersi subito conto sulla convenienza dell’acquisto, non solo in termini ecologici, ma soprattutto ambientali.