
Esistono già alcuni metodi ben consolidati che utilizziamo per determinare lo stato di salute delle specie. A stabilire quello ufficiale è l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, che ha redatto la famosa Lista Rossa in cui sono elencate le specie più in pericolo. Ma è abbastanza per sapere se una specie è vulnerabile, in pericolo, in pericolo critico, e così via?
Potrebbe non essere utile, agli scopi della conservazione, conoscere soltanto il grado di rischio che una specie corre per poterla salvare dall’estinzione. Per questo Un gruppo di ricercatori sta cercando di stilare un nuovo metodo, denominato “Safe into Action”, per andare oltre la classica lista.

Biodiversità vuol dire vita, equilibrio, sopravvivenza. L’estinzione di numerose specie negli ultimi anni e la minaccia progressiva e continua di centinaia di altri organismi viventi mette a rischio gli ecosistemi di tutto il Pianeta. Per chi fosse poco attento e scarsamente interessato alle esigenze e alle tematiche della flora e della fauna terrestre, questo non significa soltanto la scomparsa di qualche animaletto inutile all’uomo, bensì implica profonde ripercussioni sull’umanità intera.

