Goletta Verde 2011 pronta a salpare…sali a bordo?

Goletta Verde, come ogni anno, anche questa estate torna a solcare le acque dei nostri mari per monitorare l’ambiente marino, gli ecosistemi, lo stato delle trivellazioni petrolifere e anche delle nostre coste, individuando gli ecomostri. Vuoi dare anche tu un piccolo contributo per una causa così grande?

Legambiente invita a partecipare tutti gli interessati alla selezione dello staff di laboratorio e dell’equipaggio di Goletta Verde 2011, nella giornata di sabato 7 maggio a Roma, per un corso di formazione sulla campagna di Goletta Verde.

Consumo di suolo, il cemento divora l’Italia

Consumo di suolo e cementificazione selvaggia: è un’Italia divorata dal grigiume quella che emerge dal Rapporto 2011 sul consumo di suolo (INU edizioni), presentato oggi a Milano da Legambiente. Un fenomeno che ci sottrae la ricchezza territoriale, il terreno sotto i piedi ad una velocità impressionante che non coincide con uno sviluppo regolato ed armonico. Pensate che dagli ultimi dati emersi si evince che ogni anno svaniscono, seppelliti dal cemento, ben 10mila ettari di territorio nelle sole Lombardia, Sardegna, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.

Una superficie, per darvi un’idea, equivalente a due volte la città di Brescia in estensione e che comprende 5mila ettari di natura incontaminata, ovvero coperta da vegetazione spontanea. In Sardegna va perso un immenso patrimonio di vegetazione mediterranea ogni anno, in Lombardia foreste collinari preziose per la tutela dell’ecosistema si dileguano nel nulla.

Comuni rinnovabili 2011: un Comune su 8 in Italia è energeticamente autosufficiente

Abbiamo parlato in passato del sogno di far diventare l’Italia (e successivamente tutto il mondo) alimentata esclusivamente dalle centrali ad energia rinnovabile. Ogni volta che qualcuno ipotizza uno scenario simile sui media nazionali viene subito sbeffeggiato da chi è convinto che ciò non sarà mai possibile. Le rinnovabili, dicono, sono instabili, forniscono troppo poca energia e non sono mai abbastanza sicure.

Sarà, ma per fortuna non la pensano tutti così. Secondo l’ultimo rapporto di Legambiente denominato Comuni Rinnovabili 2011, pare proprio che un Comune su 8 in Italia (964 per l’esattezza) sia autosufficiente in termini energetici, ed il suo fabbisogno è interamente coperto dalle rinnovabili. Considerando che siamo nel 2011 e le previsioni di copertura al 100% delle rinnovabili parlano dell’anno 2050, forse non stiamo discutendo di fantascienza.

Treno Verde, Legambiente e Ferrovie dello Stato sui binari della sostenibilità ambientale

Treno Verde di Legambiente, al via l’edizione del 2011, la ventiduesima per l’esattezza, con la presentazione dell’iniziativa che si è svolta questa mattina a Roma, alla presenza del Ministro Stefania Prestigiacomo, del direttore nazionale di Legambiente, Rossella Muroni, dell’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti e del direttore di Domestic Market Operations di Telecom Italia, Marco Patuano.
Dal sodalizio tra Legambiente e le FS parte un convoglio ambientalista, in marcia sui binari della penisola per incentivare, plaudere e sensibilizzare a politiche di riduzione dei gas serra, che si tratti dell’impegno di aziende, della responsabilità privata dei cittadini piuttosto che di iniziative promosse da enti pubblici.

Un Treno Verde per monitorare lo smog e l’inquinamento acustico nelle città italiane e che attraverserà binari a dir poco fuori dalla retta via, se consideriamo che ben 22 capoluoghi italiani hanno superato la soglia delle polveri sottili, esaurendo, a poco più di due mesi dall’inizio del nuovo anno, il bonus di 35 giorni per il PM10, concesso dalla normativa europea di riferimento, recepita a livello nazionale. La stazione più nera per il Treno Verde è quella di Milano, che ha sfiorato quota 56 superamenti, seguita da Torino con 54 e da Brescia con 51.

Mediterraneo di plastica, un continente di spazzatura sommerso dalle acque

Un’isola di rifiuti che galleggia nel mare, più alta di quella che si trova nell’Oceano Atlantico, è stata individuata nel Mediterraneo, tra Italia, Spagna e Francia.

E’ quanto emerso dal rapporto L’impatto della plastica e dei sacchetti sull’ambiente marino, realizzato da Arpa Toscana e Arpa Emilia Romagna, struttura oceanografica, per Legambiente; presentato in Senato da Francesco Ferrante, senatore del PD, da Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, e da Fabrizio Serena, responsabile area mare di Arpa.

Consumo di suolo, Legambiente: in Italia perdiamo 500 km quadrati all’anno

Ogni anno un’area ampia quanto il comune di Milano viene persa in Italia, a causa del degrado ambientale. E’ quanto emerge dal rapporto Ambiente Italia 2011, redatto da Legambiente, dove si nota ciò che non va, ma si sottolineano anche le politiche virtuose, che caratterizzano il nostro Paese.

Il problema del suolo deriva molto spesso dall’urbanizzazione selvaggia di vaste aree che distruggono complessivamente una superficie di 500 chilometri quadrati, sottratti ad aree protette, coste, ecc., portando al paradosso dell’abbandono di intere zone una volta popolate per andare ad occupare zone naturali, molto spesso abusivamente.

Scuole italiane, il 42% non è agibile

Che le scuole italiane crollassero a pezzi, questo era arcinoto, ma che quasi la metà, esattamente il 42%, non avesse ottenuto il certificato di agibilità, fa davvero rabbrividire. Parte da questa fotografia l’analisi di Legambiente che ha passato allo scanner 42 mila edifici scolastici, valutandoli completamente, dal pericolo sismico a quello d’incendio.

E così mentre il nostro Governo taglia i fondi alla cultura, ed in particolare alla scuola pubblica che sarebbe anche quella che avrebbe più bisogno di sovvenzioni, si scopre che la metà delle scuole italiane non ha strutture antisismiche, il 9% è a rischio idrogeologico, solo la metà ha effettuato il collaudo statico ed il 35,4% ha ricevuto la certificazione antincendio, mentre poco più del 50% ha le scale di sicurezza.

Fotovoltaico Liguria: Eternit Free, Regione aderisce alla campagna Legambiente

A fine di promuovere sia lo sviluppo sul territorio delle fonti rinnovabili, sia per incentivare la bonifica dall’amianto, la Regione Liguria, ed in particolare l’Assessorato all’Ambiente ed allo Sviluppo Sostenibile, ha annunciato in data odierna l’adesione a “Eternit Free“, la campagna per l’installazione di impianti di produzione di energia pulita con il fotovoltaico, con contestuale rimozione dell’eternit, promossa da AzzeroCO2 e da Legambiente.

A darne notizia oggi, giovedì 24 febbraio 2011, è stata proprio l’Amministrazione regionale nel sottolineare come in questo modo, sui capannoni industriali, ma anche su quelli agricoli ed artigianali potranno essere eliminate le coperture in eternit e potranno essere sostituite con impianti fotovoltaici con forti ricadute positive a livello ambientale ma anche economico attraverso l’accesso agli incentivi statali offerti a valere sull’anno in corso con il terzo Conto Energia.

Edifici classe A, Legambiente boccia tutti tranne Bolzano

Gli italiani ancora non sanno costruire gli edifici di classe A. Sarà perché in gran parte del Paese fa caldo 9 mesi all’anno, o perché ancora non si è diffusa la cultura del risparmio energetico, ma fatto sta che su 100 edifici censiti da Legambiente, solo 11, peraltro tutti nella Provincia di Bolzano, sono stati promossi. Tutti gli altri bocciati o rimandati.

E’ questo il quadro disegnato dall’associazione ambientalista sullo stato degli edifici italiani, costruiti senza isolamento alle pareti, con finestre sottili o montate male, ponti termici tra diversi materiali e strutture che facilitano la dispersione del calore. Tutto questo comporta un incremento nello spreco energetico per quanto riguarda il riscaldamento o il raffreddamento, che arriva a pesare sulle tasche degli italiani dai 200 ai 500 euro all’anno in più a famiglia.

Elba, spiagge Argonauti e Napoleone a rischio erosione e furto sassi come souvenirs

Il monito arriva da Legambiente Arcipelago Toscano: due spiagge dell’isola d’Elba sarebbero a rischio per il fenomeno dell’erosione e per la cattiva abitudine dei turisti di prelevare sassi come souvenirs.

Si tratta, nello specifico, della spiaggia degli Argonauti e della spiaggia di Napoleone, ubicate nel centro storico di Portoferraio. Poco è rimasto dell’aspetto caratteristico che le contraddistingueva, rimasto immutato per decenni e che sta mutando radicalmente per via dei due fattori di rischio sopra citati.

Giornata mondiale delle zone umide, gli appuntamenti di Legambiente

La Giornata mondiale delle zone umide, in difesa dei “serbatoi” di biodiversità, si festeggia con visite guidate interessanti, trekking in luoghi incontaminati e suggestivi avvistamenti di specie migratorie, negli appuntamenti di Legambiente. L’anno 2011 celebra le zone umide di tutto il mondo dopo 40 anni dalla firma a Ramsar, in Iran, della Convenzione Internazionale sulle Zone Umide nel 1971. Come spiega il responsabile nazionale delle aree protette e della biodiversità di Legambiente, Antonio Nicoletti

Le zone umide sono tra gli ecosistemi più a rischio del Pianeta e per questo è necessario un maggiore sforzo da parte di tutti gli Stati per preservare lo straordinario patrimonio di biodiversità che in queste è racchiuso. Le oasi, gli stagni e le torbiere sono infatti eccellenti depositi di stoccaggio per l’anidride carbonica  dove vivono esemplari unici e preziosi per l’intero ecosistema. Senza considerare che sono anche territori dal consistente valore economico che, se valorizzati adeguatamente, sono in grado di riattivare o sostenere anche le economie locali.

Smog Roma, mal’aria all’EUR

Il dossier diffuso da Legambiente, come ogni anno, sull’inquinamento nelle principali città italiane, come da consuetudine ormai, non fa emergere  certo dati positivi. Mal’aria 2011 evidenzia infatti come nei centri urbani della penisola, più o meno popolosi, si superino spesso i livelli di polveri sottili consentiti e per sempre più giorni di fila. E ne abbiamo avuto la prova a Torino e Milano, dove domenica 30 è previsto il blocco del traffico proprio per dare un po’ di respiro alle due metropoli dopo diversi giorni di sforamento del PM10.

E Roma come se la vive quest’aria? Male, putroppo. O almeno stando ai dati raccolti il 21 gennaio scorso dal monitoraggio di Legambiente, su un percorso che si snodava lungo dieci chilometri da EUR Fermi, attraverso il centro, e fino a Trastevere.