Ecopatente 2010, una marcia in più per il rispetto dell’ambiente

ecopatente fotoTorna Ecopatente 2010, dopo il successo conseguito lo scorso anno: nel 2009 le ecopatenti consegnate sono state circa 11.000. Di che si tratta è presto detto: dal 1 giugno 2010 e fino al 28 febbraio 2011, tutti coloro che frequentano le lezioni di scuola guida per il conseguimento della patente B e superiori, avranno la possibilità di iscriversi, gratuitamente, alle lezioni di teoria integrate di Eco informazioni, conseguendo l’ecopatente nella propria scuola guida previa corretta compilazione di un quiz.

Una guida alla guida sostenibile, insomma, e ci perdonerete il gioco di parole, per iniziare al risparmio energetico e ad un utilizzo intelligente ed ecosostenibile dell’automobile.

Wwf e TAR Abruzzo salvano il Monte Greco

Monte GrecoUn’altra vittoria quella che il Wwf ha annunciato in questi giorni: grazie alla sentenza del TAR Abruzzo il Monte Greco, un’area ai confini del Parco Nazionale d’Abruzzo, un’area vasta quanto ricca dal punto di vista della biodiversità, non sarà più soggetta a ruspe e cemento.
Le piste da sci e gli impianti scioviari previsti per il Monte Greco non saranno più costruiti. Il Wwf festeggia la sua terza vittoria legale in difesa dell’Ambiente e della Biodiversità, pubblicando una galleria fotografica di scatti meravigliosi e suggestivi, a testimoniare la bellezza dei luoghi, ora protetti, abitati dall’orso bruno, simbolo dell’Abruzzo e del vicino Parco Nazionale, cervi, fringuelli alpini e coturnici.
Il consigliere nazionale del World Wide Fund for Nature, Dante Caserta, ha dichiarato:

In questi anni il WWF ha condotto una battaglia a tutti i livelli per garantire che Monte Greco non fosse sfregiato da piloni, sbancamenti e cemento per la realizzazione di due mega cabinovie, impianti di risalita e piste da sci.

Una balena si arena a piazza di Spagna, Greenpeace protesta contro la riapertura della caccia

caccia balene greenpeaceSingolare protesta di Greenpeace questa mattina a Piazza di Spagna, Roma. Gli attivisti hanno arenato una  balena gigante sulla scalinata di Trinità dei Monti. Il cetaceo, lungo 15 metri, fa da sfondo allo striscione: Le balene non sono in vendita.
In occasione dell’apertura della 62esima riunione della commissione baleniera internazionale (Iwc), che inizia oggi ad Agadir in Marocco, Greenpeace fa sentire la sua voce, esprimendo il suo dissenso contro la riapertura alla caccia commerciale delle balene, che metterebbe a repentaglio la moratoria in vigore da 24 anni.

L’Italia si è sempre dichiarata contraria, ma per l’associazione ambientalista non basta. Occorre, infatti, che il nostro Paese si impegni a denunciare la compravendita di voti all’interno dell’Iwc. Stando ad un’inchiesta realizzata dal Sunday Times, sembra infatti che il voto delle nazioni più povere venga acquistato illecitamente da Paesi interessati alla riapertura della caccia: in primis, manco a dirlo, il Giappone.

Pesticidi nel piatto, Ddt nell’insalata nel rapporto di Legambiente

pesticidi nel piattoPesticidi nel piatto, il rapporto realizzato da Legambiente in collaborazione con il Movimento Difesa del Cittadino (Mdc), evidenzia un aumento dei prodotti contaminati da uno o più residui di pesticidi (da 27,5 a 32,7%). Addirittura in un campione di insalata analizzato in Friuli sono state riscontrate tracce di Ddt, malgrado siano trascorsi ormai 32 anni dalla sua messa al bando. Solo il 50% della frutta risulta incontaminata.

Allarme anche per la contaminazione dei prodotti derivati come miele, pane, vino: si segnalano irregolarità nel 2,7% dei campioni. Meno allarmista la Coldiretti così come la posizione di Agrofarma, l’associazione dei produttori di anticrittogamici, che non ci stanno a vedere il bicchiere mezzo vuoto e ribattono ai dati diffusi da Legambiente diffondendo cifre decisamente più incoraggianti. Per la Coldiretti il campione di insalata contenente tracce di Ddt non sarebbe di provenienza italiana:

Il Ddt non si usa da anni. L’insalata contaminata sicuramente proviene dall’estero.

Navi dei veleni, le immagini shock di Greenpeace dalla Somalia (fotogallery)

foto navi tossiche somalia 1Luglio 1997, Somalia. Nel corso dei lavori per la costruzione del porto Eel Ma’aan (ci teniamo a precisare, realizzato da imprenditori italiani) vengono interrati numerosi container di provenienza sconosciuta. La magistratura indaga, anche sulla base delle numerose testimonianze, e scopre che nel periodo dal 1990 al 1997 la terra somala è oggetto di un traffico illecito di rifiuti pericolosi che vengono seppelliti nel suolo africano e fatti scomparire per sempre. Compaiono ombre anche sulle indagini per il ritrovamento del relitto Cunski al largo di Cetraro:

Il Ministero britannico della Difesa ha offerto al governo italiano mezzi e personale qualificato per effettuare le ricerche sottomarine a un prezzo inferiore rispetto a quello proposto da Mare Oceano, di proprietà della famiglia Attanasio, che ha effettuato l’operazione. Perché l’offerta britannica è stata rifiutata? Quali sono i termini del contratto della Mare Oceano? Non ce lo dicono! Sappiamo, però, che Diego Attanasio è coinvolto nel caso “Mills-Berlusconi”.

Obiettivo Italia sulle rinnovabili: raggiungibile con incentivi e regole trasparenti

incentivi-rinnovabili-regole-obiettivo-italiaIn Italia, per quel che riguarda lo sviluppo energetico da fonti rinnovabili, ci stiamo spingendo purtroppo nella direzione opposta all’Europa che, infatti, spinge con forza sull’economia verde. Questo perché, in accordo con quanto riporta Legambiente, nell’ultima manovra finanziaria si è intervenuti sui certificati verdi mettendo a rischio, anzi bloccando di fatto, lo sviluppo delle rinnovabili ed alimentando purtroppo un clima di incertezza.

Eppure secondo l’Associazione Ambientalista, in base alle risultanze emerse da un convegno organizzato in collaborazione con Globe Europe ed Anev, gli obiettivi dell’Italia sulle rinnovabili sono raggiungibili semplicemente adottando una chiara ed efficiente politica di incentivi unitamente a regole trasparenti.

Nucleare in Italia, Greenpeace punta il dito contro le banche che guadagnano sull’atomo

banche nucleari
Quando si chiedono finanziamenti alle banche per progetti sulle rinnovabili, a volte capita di sentirsi rispondere “non ci sono soldi”, oppure “aspettiamo che passi la crisi”. Ma dal 2000 al 2009, dunque anche nel pieno della crisi economica, le banche di tutto il mondo hanno finanziato l’industria del nucleare per la folle cifra di 175 miliardi di euro, di cui oltre la metà, 92 miliardi, pagati dalle prime 10 (BNP, Barclays, Citi, Société Générale, Crédit Agricole/Calyon, Royal Bank of Scotland, Deutsche Bank, HSBC, JP Morgan e Bank of China).

Si tratta di investimenti considerati sicuri dalle banche, dato che poi a ripagarli saranno gli Stati, e di conseguenza i cittadini, i quali sicuramente non corrono il rischio di insolvenza che hanno i privati che vogliono investire su sole, vento, acqua e geotermia. Il sito internet nuclearbanks.org ha pubblicato un rapporto, ripreso poi a livello mondiale da Greenpeace, in cui svela quali sono le banche che ci guadagnano in questo investimento, e fa capire come mai ora potremmo ritrovarci le centrali anche in Italia.

Fonti rinnovabili: l’economia si può salvare con un futuro più verde

fonti-rinnovabili-greenpeace-economia-verdeL’economia e la finanza mondiale sono dentro un pantano. Neanche il tempo di smaltire la crisi dei mutui subprime che la speculazione ha fatto barcollare la moneta con la quale facciamo la spesa di tutti i giorni. Il tutto in un contesto che vede una disoccupazione galoppante, non solo in Italia, ed uno scenario di bassa crescita nel nostro Paese così come nell’intera Eurozona che rischia di farci tornare indietro di decenni sotto molti punti di vista.

Come uscire dunque da questa situazione? Come si può salvare un’economia capitalistica e consumistica che negli ultimi 10-15 anni ha pensato solo ai profitti infischiandosene spesso del bene comune e della tutela della collettività?

Guida Blu 2010, a gonfie vele Sardegna, Puglia e Toscana

ostuni vela blu

E’ appena stata pubblicata la Guida Blu 2010 di Legambiente e Touring Club Italia, la guida che ci mostra le località marine e lacustri migliori del nostro Paese. Quest’anno troviamo tante piacevoli novità, come le grotte marine, le aree portuali e gli itinerari per le barche, per avere una fotografia migliore della situazione italiana.

La Guida Blu 2010 conferma al primo posto tra le Regioni la Sardegna, ma è tutto il Meridione a trionfare, dato che piazza 4 Regioni tra le prime 5. L’isola sarda guadagna quest’anno 3,4 vele blu, seguita dalla Puglia (3,2) che supera per la prima volta la Toscana (3,1). Quarto e quinto posto vanno alla Campania con 2,69 vele e la Sicilia con 2,63. A seguire Abruzzo, Basilicata e Marche.

Ddl intercettazioni: se passa così favorisce le Ecomafie

berlusconi al telefono

Ultimamente il Governo italiano sta prendendo un po’ troppe decisioni che vanno contro la salute ambientale, e purtroppo per questo motivo viene spesso ospitato sulle nostre pagine. Questa volta a far insorgere il mondo dell’ecologia è il nuovo disegno di legge sulle intercettazioni che, stando alle ultime novità, dovrebbe passare la votazione con le norme orribili volute da Berlusconi che di fatto le aboliscono.

Detta così può sembrare solo una questione politica. Ma quando saltano anche le intercettazioni riguardanti gli eco-reati, allora il problema prende una svolta verde. Ne è convinto Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, il quale nella giornata di ieri ha tuonato nei confronti del provvedimento che sta dividendo l’Italia.

Giornata mondiale dell’ambiente, Google si tinge di verde e Genova si candida a smart city

Giornata mondiale dell'ambienteMolte specie, un solo pianeta, un unico futuro. Questo lo slogan scelto dall’Onu in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, il World Environment day.
Oggi 5 giugno tutto il mondo si ferma a riflettere sulle tematiche ambientali, in primis la tutela della biodiversità, messa a dura prova dai cambiamenti climatici e dai disastri ambientali provocati dall’uomo, ultimo la marea nera che sta travolgendo le coste del Centro America.
Il 2010 è stato scelto come anno della biodiversità, non a caso, a sottolinearne il valore vitale, mai come oggi a rischio.

Anche Google si colora di verde per festeggiare un evento internazionale come il World Environment day, che si ripete ormai da 38 anni, dal lontano 1973, quando per la prima volta le Nazioni Unite promossero la giornata internazionale dedicata all’ambiente, ideata l’anno precedente. Quest’anno il Paese ospitante è il Ruanda, scelto per la sua straordinaria capacità di risollevarsi dalla crisi scommettendo sulla green economy. Già da due giorni si protraggono i festeggiamenti a Kigali, con il battesimo dei gorilla nati durante l’anno, cerimonia denominata Kwita Izina.

Ecomafia, un business che non conosce crisi: in Italia 78 reati al giorno

punta-perotti-Bari-demolizioneOggi è l’Ecomafia day, la giornata promossa da Legambiente per accendere i riflettori sulla criminalità ambientale in Italia. Ecocrimini che si consumano quotidianamente nel nostro Paese ad una velocità inarrestabile e con una frequenza impressionante: secondo il rapporto diffuso proprio oggi a Roma dalla nota associazione ambientalista sul nostro territorio si contano 78 reati al giorno, più di tre all’ora. Rifiuti, cemento depotenziato, reati contro la fauna e contro l’ambiente marino. Per un giro d’affari, fatturato in nero, stimato in 20,5 miliardi di euro.

Il triste primato va alla Campania, la regione dove si verificano più infrazioni, 4874 pari al 17% del totale. Segue il Lazio che soprattutto nell’area del sud Pontino, a causa delle infiltrazioni di clan, commette un gran numero di infrazioni nel mercato del cemento. A ruota Calabria, Puglia e Sicilia. In Calabria sono numerosi gli edifici costruiti con cemento depotenziato, tra i quali si annoverano anche scuole, strade, ospedali. Al nord, anche quest’anno, è la Liguria la regione con il più alto numero di eco-reati: 1231.

Sabato 5 giugno, giornata Mondiale dell’Ambiente dedicata alla biodiversità

giornata mondiale dell'ambiente 2010

Si tratta di una delle manifestazioni storiche, una delle prime a dedicarsi all’ambiente, e si protrae ormai da 38 anni. Si tratta della giornata mondiale dell’ambiente, organizzata dall’Onu, la quale serve per riportare in cima all’agenda politica e all’attenzione del pubblico le tematiche ambientali.

Come ricorda l’Onu sul suo sito italiano, questa manifestazione non serve per grandi rivoluzioni, ma per piccole iniziative personali che ognuno di noi può prendere per tutelare l’ambiente, come ripulire il proprio quartiere, smettere di usare le buste di plastica e convicere altri a farlo, piantare un albero, spostarsi in bicicletta, ecc. Qualsiasi sia la vostra iniziativa sarà sicuramente ben apprezzata, tanto che l’organizzazione vi invita ad inviare del materiale inerente ad essa (foto, filmati, testimonianze) sul sito dedicato alla manifestazione, dove verrà pubblicato.