Comuni Ricicloni 2010, Legambiente premia gli italiani

Comuni Ricicloni, rapporto Legambiente

Il 6 luglio Legambiente ha presentato il dossier sui Comuni Ricicloni 2010, quelli che meritano il riconoscimento per aver riciclato la maggior quantità dei rifiuti. La località più virtuosa del Paese è Ponte nelle Alpi (Belluno), vincitore dell’Oscar del riciclo, mentre Salerno è la città più riciclona del Sud Italia. Tra le regioni si distinguono le isole Sardegna e Sicilia.

Sono arrivati al numero di 1488 i Comuni Ricicloni, eppure

Nonostante l’imperdonabile silenzio di molti media nazionali, ci sono regioni come la Sicilia che vivono una grave emergenze rifiuti con montagne di immondizia in strada, spesso oggetto di pericolosi incendi

dichiara Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente.

Eco-matrimonio, grazie al riciclaggio coppia finanzia la cerimonia

coppia riciclona

Quando Pete Geyer e Andrea Parrish hanno deciso di sposarsi, hanno pensato di non farlo nella maniera tradizionale, ma da amanti dell’ambiente quali sono, hanno inventato un metodo molto più “sostenibile”. La coppia ha deciso di mostrare che l’amore per il pianeta e per il proprio portafoglio possono andare a braccetto, effettuando operazioni di riciclaggio di lattine in alluminio per finanziare il proprio matrimonio.

Il budget stanziato per la cerimonia è stato di circa 4.000 dollari in cui sarebbero dovuti rientrare gli abiti, il dj, cibo e fiori, e per guadagnarli la coppia ha calcolato che sarebbe stato necessario raccogliere 400.000 lattine.

Juventus presenta le eco-maglie, 8 bottiglie di plastica per una maglietta

juventus maglie 2010-2011

La Juventus ha appena presentato le nuove magliette con cui disputerà la stagione calcistica 2010/2011. Oltre ai colori e disegni, questa t-shirt presenta un’importante novità: è la prima al mondo ad essere completamente riciclata.

Non era mai accaduto infatti che dei calciatori di serie A indossassero una maglietta in poliestere riciclato dalle bottiglie di plastica, un massimo di 8 per ogni maglia. Un progetto senza dubbio da apprezzare, dato che un passo in avanti verso l’ecologia dai club di calcio italiani non era mai stato effettuato, come invece avviene già in Inghilterra dove iniziative verdi vengono attuate ogni anno.

Riciclaggio carta, l’Italia porta il suo tasso all’80%

riciclaggio carta

Gli italiani sono più attenti all’ambiente di quanto si potesse pensare. I richiami al riciclaggio sembrano funzionare, perché stando a quanto dichiarato da Comieco (Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica) il riciclaggio di carta e cartone nel nostro Paese pare aver raggiunto soglie mai viste prima: l’80% nel 2009.

Numeri da capogiro anche considerandoli in termini assoluti, 3 milioni di tonnellate, un’enormità se confrontate ai soli 250 mila kg di 10 anni fa. Una tendenza che è andata sempre crescendo, dato che seppur nel 2008 fosse già alta, in un solo anno ha portato mezzo milione di prodotti da cellulosa in più nei centri per il riciclaggio.

Riciclaggio creativo: cosa fare con le vuvuzelas dopo il Mondiale

riciclare vuvuzela 7

Il Mondiale di calcio è quasi finito, e per gli italiani ha già perso gran parte dell’interesse. E’ un peccato perché oltre all’aver perso il titolo di campioni del mondo, ci ritroviamo in casa quelle fastidiosissime vuvuzelas che abbiamo comprato in occasione del torneo, e di cui non sappiamo più cosa fare.

Nella speranza che non vengano utilizzate nei nostri stadi dal prossimo campionato, per evitare di sentire questo terribile ronzio per tutto l’anno, non bisogna incorrere nell’errore di gettarle nella pattumiera, finendo con l’inquinare l’ambiente. Le vuvuzelas sono costituite in gran parte da plastica, quindi è possibile riciclarle nell’apposito cassonetto, ma se volete qualche idea su come riciclarle in modo creativo, leggete dopo il salto.

Riciclaggio creativo, costruire un’auto con pacchetti di sigarette (video)

auto riciclata

Se c’è chi riesce a costruire una casa o un intero albergo con dei rifiuti, allora perché non costruire un’automobile? Ci hanno pensato alcuni studenti cinesi che, in occasione della Giornata Mondiale senza tabacco che si è tenuta il 31 maggio scorso, hanno avuto un’idea ecologica e salutistica: riciclare quintali di pacchetti di sigarette finiti in discarica per costruire un’automobile.

Il primo progettista si chiama Sun Yonggan, ha soltanto 22 anni e studia al secondo anno allo Xi’an Information Institute, ed ha coinvolto i suoi quattro compagni di stanza in questa sorta di campagna pubblicitaria anti-fumo per mostrare l’unica cosa buona che si può fare con le sigarette.

I rifiuti elettronici diventano arte con le eco-sculture (fotogallery)

moto riciclata

Sapevate che oltre il 70% dei metalli pesanti provenienti dalle discariche provengono da computer? Questi metalli rilasciano fino a 38 diversi elementi chimici nel flusso dei rifiuti, i quali inevitabilmente finiscono per inquinare il terreno e la fauna circostante. Ma se anziché lasciargli provocare un sacco di danni inutili provassimo a riciclarli? Alcuni amici dell’ambiente si sono improvvisati scultori ed hanno prodotto delle opere d’arte degne dell’esposizione in un museo.

Invece di riciclare convenzionalmente i rifiuti elettronici, separando il piombo, rame e oro, alcune persone un po’ più creative hanno trasformato la cosiddetta e-waste in opere spettacolari come ad esempio la Scultura Hard Drive di Miguel Rivera (foto in alto), il quale ha creato

una macchina da 33 hard disk, una mini car che ha impiegato 29 hard disk, una motocicletta con 36 dischi e ha dedicato alle altruiste truppe degli Stati Uniti il suo capolavoro, e cioè un robot fatto da 14 hard drives di laptop, 18 dischi supplementari estrapolati dagli hard disk e pezzi di ricambio.

Tutte queste altre opere si possono ammirare nella gallery alla fine dell’articolo.

Riciclaggio creativo, come ti trasformo un pallone in un accessorio di moda

borsa-pallone

In onore dei Mondiali del 2010, una società di San Francisco ha progettato una borsa fatta di palloni da calcio riciclati. Una linea di moda più sportiva per mostrare al mondo di essere appassionati di ambiente e calcio. L’idea è abbastanza semplice: prendere una palla che è ormai bucata, rovinata, e comunque inutilizzabile, capovolgerla, e voilà, avrete un accessorio riciclando una vecchia palla salvata dalla discarica.

I palloni da calcio, come quelli che verranno utilizzati durante la Coppa del Mondo in corso in questi giorni in Sudafrica, sono spesso in pelle. A causa di questo materiale, questi oggetti vengono considerati “spazzatura” dopo che vengono bucati. Non c’è ragione, tuttavia, che tale materiale non debba essere rimesso in uso. La rigenerata Soccer Ball Bag è disponibile presso la filiale di design sostenibile dell’azienda, o acquistabile online da questo sito ad un costo che però non rispecchia tanto quello dei palloni: 198 dollari (163 euro).

Il Corona Save the Beach Hotel apre al pubblico (fotogallery)

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Hanno atteso il 5 giugno non a caso gli organizzatori dell’eco-hotel, il primo albergo italiano fatto di rifiuti, il Save the Beach Hotel di Roma. Ieri infatti era la giornata mondiale dell’ambiente, ed in concomitanza con i festeggiamenti a sfondo verde in tutto il mondo, l’albergo sponsorizzato dalla Corona ha deciso di aprire al pubblico, rendendo note le prime foto dei suoi interni, decisamente unici.

Una cosa salta immediatamente all’occhio, e cioè il colore. Una camera d’albergo così mette senza dubbio allegria. Spezza infatti la monotonia delle camere tutte uguali a cui siamo abituati e dà un tocco di colore che rende affascinante l’interno di ogni stanza. I mobili ovviamente sono piuttosto “spartani”, assomigliano più a quelli di un camping che ad un albergo con gli occhi di tutto il mondo puntati addosso, ma questo è dovuto al fatto che anche questi provengono dalla discarica, dopo essere stati opportunamente restaurati. Il tetto è costruito da 200 metri quadri di prato artificiale mentre le pareti sono composte da manichini, giocattoli e bottiglie di plastica.

Mooncup, l’alternativa ecologica agli assorbenti

moon cupDire addio agli assorbenti una volta per tutte, risparmiando sulla spesa mensile e rispettando l’ambiente si può. Esiste un’alternativa, ancora poco conosciuta che sta suscitando un misto di diffidenza e curiosità tra noi donne. Si chiama Mooncup ed è una coppetta mestruale in silicone anallergico.

Il costo si aggira intorno ai trenta euro ma la notizia positiva è che dura anni. Si tratta infatti di un prodotto riutilizzabile più volte. A forma di imbuto, si inserisce come un normale tampone, solo un po’ più in basso e dura dalle 4 alle 8 ore. Successivamente può essere estratta, svuotata e lavata con acqua e sapone. Dopodiché può essere immediatamente riutilizzata più e più volte.

Eco-hotel, apre a Roma l’albergo-spazzatura (fotogallery)

Corona Save The Beach HotelLo chiamano il mago dell’immondizia, è famoso per le sue sculture di rifiuti, Trash People, che hanno fatto il giro del mondo: lui é Ha Schult, l’eclettico scultore tedesco a cui si deve la realizzazione di un hotel interamente costruito con i rifiuti, il Corona save the beach hotel. L’albergo si trova a Roma, a due passi da Castel Sant’Angelo e si compone di ammassi di spazzatura raccolti da volontari sulle spiagge di tutta Europa nell’ambito del progetto Save the beach e assemblati da Schult nel suo studio di Colonia.

Turisti e rifiuti, binomio che solitamente ha un’accezione tutt’altro che positiva, si ritrovano a convivere felicemente in questa struttura alberghiera a due piani che può ospitare fino a dieci persone per notte. L’inaugurazione é prevista per domani, 3 giugno. L’hotel spazzatura resterà aperto fino al sei giugno, in modo da coincidere con la Giornata internazionale dell’ambiente prevista per il 5 giugno prossimo. Le prime prenotazioni sono rigorosamente vip: l’ex top-model Helena Christensen sarà tra i primi ospiti nonché testimonial dell’hotel trash.

Cicche di sigaretta, ora possono essere riciclate

mozziconi di sigaretta

Ormai si ricicla quasi tutto, anche i materiali più duri e difficili da lavorare. C’era però, almeno fino ad oggi, qualcosa che non veniva mai riciclato, ma che era presente in ogni angolo del mondo, ed in quantità enormi: le cicche di sigaretta. Per fortuna sembra che anche questo problema sia stato risolto.

Un nuovo studio suggerisce che l’espansione dei programmi di riciclaggio, al di là dei giornali, dei contenitori di bevande e di altri rifiuti tradizionali, possa includere quell’improbabile nuovo tesoro potenziale che sono i mozziconi di sigarette. Questa piccola discarica mondiale è stata definita “una delle forme più onnipresenti di spazzatura al mondo”, ma lo studio cinese descrive la scoperta di un modo innovativo per riutilizzare i resti di sigarette per prevenire la corrosione dell’acciaio e ridurre i costi dei produttori di petrolio di milioni di dollari all’anno.

Bolivia: donna costruisce case con bottiglie riciclate in 15 giorni (gallery)

casa bottiglie riciclate

Abbiamo visto case fatte con bottiglie in PET riciclate e quelle composte da bottiglie di vetro, le quali hanno fatto molto scalpore, anche se di solito rimangono solo un esperimento raro dei loro proprietari. Ma non in questo caso: l’avvocato boliviano che si è improvvisato architetto Ingrid Vaca Diez aiuta le persone povere a costruire le proprie case con materiali di recupero che, oltre alle bottiglie di plastica, riguarda qualsiasi materiale sia disponibile, compreso il latte in polvere scaduto e perfino sterco di cavallo. Il suo progetto ha avuto talmente successo che è stata inviata ad Haiti per aiutare i terremotati.

Tutto è cominciato con la richiesta di una bambina sua vicina che voleva una stanza tutta sua e un sacco di bottiglie in PET accumulate nel suo cortile. Quando suo marito, scherzando, ha detto: “per sbarazzarsi di loro, ne hai abbastanza per costruire una casa”, Ingrid Vaca Diez l’ha preso sul serio.

Costruita un’intera casa con bottiglie riciclate (video)

casa bottiglie riciclate

Abbiamo spesso parlato di riciclaggio, e a volte anche di riciclaggio creativo, specie se si tratta di oggetti per la casa. Ma stavolta questo “inventore” le ha battute veramente tutte. Tito Ingenieri, un personaggio argentino, ma di chiare origini italiane, di una città chiamata Quilmes, a circa un’ora a sud di Buenos Aires, ha costruito una casa enorme fatta interamente da bottiglie di birra e rifiuti. Una casa in tutto e per tutto “compattata”.

Per casa compattata si intende che 6 milioni di bottiglie sono state accumulate e impilate al posto dei mattoni per ben 19 anni (almeno questo è ciò che afferma lo stesso Ingenieri). Anche se la casa non ha un aspetto elegante e chic, dobbiamo riconoscere il merito di questo creativo per aver fatto un’immensa opera di riciclaggio. Perché, anche se di solito le bottiglie di birra in Argentina sono restituibili, Ingenieri ha girato in lungo e in largo per le cittadine circostanti per cercare quelle abbandonate e non vuoti a perdere lungo la strada, oltre a riciclare le bottiglie consumate da lui stesso e dalle imprese lì vicino.