Pale eoliche dai ripetitori dei cellulari, perché no?

Più parchi eolici costruiamo, più la rete elettrica sarà alimentata da energia pulita. Un principio che non fa una piega, se non fosse per il particolare problema dell’energia eolica: c’è bisogno di tanto spazio per installare pale e turbine.

Una soluzione però potrebbe arrivare da Oltreoceano: e se sfruttassimo le strutture che già esistono? I ripetitori dei telefoni cellulari, ormai presenti dappertutto, sembrano delle torri eoliche senza pale. Esse permettono una trasmissione a lunga distanza e l’interconnessione tra reti regionali, abbattendo i costi di costruzione. Inoltre sono già esposte al vento, dato che di solito si trovano in posti in cui non ci sono abitazioni.

Impianti energie rinnovabili: 1 MW = 1.050 tonnellate di CO2 annue risparmiate

Un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili, avente una potenza pari ad 1 MW, permette di risparmiare annualmente ben 1.050 tonnellate circa di anidride carbonica (CO2). Ad esempio, sfruttando la fonte inesauribile del vento, si possono realizzare impianti eolici che, a fronte dei soli costi iniziali, permettono di produrre energia praticamente a costo zero.

Questo è quanto ha messo in risalto Uni Land, società quotata in Borsa a Piazza Affari, ed attiva nel settore delle fonti rinnovabili, in concomitanza con l’annuncio dell’avvio di una joint venture finalizzata a realizzare parchi eolici aventi una potenza complessiva cumulata pari ad oltre 200 MW.

Eolico: ERG Renew cresce sfruttando la maggiore ventosità

Nei primi nove mesi del corrente anno ERG Renew, società italiana quotata in Borsa a Piazza Affari, ed attiva nel settore delle rinnovabili, ha conseguito una crescita pari a ben il 43,6% dell’energia prodotta dai propri parchi eolici; questo, in particolare, è avvenuto sia grazie ad una maggiore ventosità rilevata per gli impianti rispetto allo scorso anno, sia in virtù del consolidamento della produzione di energia pulita dei nuovi parchi eolici di Rotello e di Ascoli Satriano.

Questo è quanto accaduto in Italia nei primi nove mesi del 2010, mentre nello stesso periodo in Francia ERG Renew ha prodotto energia elettrica da parchi eolici transalpini per ben 83 GWh con un incremento del 20,6%; anche in questo caso l’aumento della produzione è frutto sia di una maggiore ventosità, sia dell’entrata a regime, lo scorso mese di aprile, del nuovo parco eolico di Plogastel.

Eolico e fotovoltaico: Workshop Aper sul nuovo TICA

Si terrà mercoledì prossimo, 10 novembre 2010, a Milano, presso la Sala Paganini dell’Andreola Central Hotel, un interessante workshop organizzato dall’Aper, Associazione Produttori Energia da Fonti Rinnovabili, sul tema inerente le connessioni ed il nuovo Testo Integrato sulle Connessioni Attive (TICA). Trattasi, nello specifico, di un workshop di approfondimento che, tra l’altro, prevede un confronto con l’AEEG, l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, nonché l’analisi e l’approfondimento delle novità in materia di connessione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili a cura del direttore scientifico del Centro Studi dell’APER, Marco Pezzaglia.

Per quel che riguarda gli aspetti pratici, i partecipanti potranno altresì assistere a degli specifici focus sull’applicazione delle nuove norme, anche attraverso la presentazione di case history, sugli impianti fotovoltaici ad alta e ad altissima tensione, nonché sugli impianti fotovoltaici a bassa ed a media tensione.

Aerei ecologici: dopo l’aereo solare arriva quello eolico (video)

Abbiamo spesso parlato degli aerei del futuro come velivoli alimentati dai biocarburanti con minori o nessuna emissione di gas serra, o dal sole. Ma chi lo dice che non potranno essere alimentati anche dal vento? Makani Power sta lavorando ad un modo piuttosto innovativo di sfruttare questa risorsa. La loro tecnologia non sembra niente di quello che ci si aspetta quando si sente la parola “eolico”, è un po’ più come un incrocio tra un aquilone ed un modellino giocattolo (per adesso lo è, ma la costruzione finale potrebbe essere ben più grande).

Si chiama Wing 6, al momento è solo un prototipo e nel video in fondo alla pagina lo potrete vedere in azione. L’obiettivo del test era quello di dimostrare che le transizioni di volo, cioè il passaggio dal librarsi da terra al volo vero e proprio, compreso anche il volare nel vento laterale e la transizione dal vento laterale al posteriore, sono state possibili, dimostrando che non stiamo parlando di un giocattolo, ma di un progetto serio della Airborne Makani Wind Turbine (AWT) che potrebbe rivoluzionare il modo di fare gli aerei in futuro.

Venti più lenti? Ricerca francese “accusa” gli alberi

Cambiamenti climatici, alberi e costruzione di nuovi edifici. Questi, secondo una recente ricerca dell’università di Versailles Saint Quentin, in Francia, i responsabili del rallentamento del vento registrato negli ultimi trent’anni.
Nello specifico, i ricercatori attribuiscono alla variazione delle correnti di alta quota, correlata ai mutamenti climatici, il 10-50% della diminuzione, all’aumento della vegetazione un 25-60% di responsabilità nel rallentare le correnti d’aria e ai nuovi palazzi edificati un contributo minore.

Poveri alberi, accusati di favoreggiamento della prostituzione (la notizia, diffusa dal WWF, fu poi smentita dalla Regione Abruzzo), ora di rallentare il vento e di mettere a rischio la produzione del comparto energetico dell’eolico!
I venti sarebbero, e il condizionale è d’obbligo, più lenti nell’emisfero Nord a causa degli alberi sempre più numerosi e fitti. E la deforestazione, il rischio idrogeologico? Sono dunque un lontano ricordo se gli alberi sarebbero diventati addirittura troppi, tanto da dar fastidio al vento? Come interpretare questa notizia?

Eolico coprirà 22% domanda globale entro 2030

Ancora sulle rinnovabili. Incoraggianti i dati in prospettiva 2030 pubblicati da un recente rapporto diffuso nei giorni scorsi da Greenpeace International e dal Global Wind Energy Council: l’energia eolica, entro quella data, potrebbe coprire ben il 22% della domanda globale di energia elettrica.

Stando a quanto riportato nel Global Wind Energy Outlook 2010 (GWEO 2010), già nel 2020 il fabbisogno mondiale coperto dall’energia pulita del vento potrà toccare quota 12%. Poco male in termine di riduzione delle emissioni: pensate che verranno risparmiati oltre 1,5 miliardi di tonnellate di CO2 grazie ai mille GW di nuova potenza previsti per il 2020, mentre nel 2030 i miliardi risparmiati saranno 34 con i 2,300 GW di nuovi impianti installati.
L’eolico potrebbe consentire ai Paesi industrializzati di raggiungere il 50-75% degli obiettivi di riduzione post-Kyoto.

Google investe 5 miliardi di dollari in un mega-progetto eolico

Nella giornata di ieri il colosso Google ha annunciato di voler investire nell’energia eolica in grande stile. Secondo il New York Times, il gigante dei motori di ricerca sta per spendere il 37,5% del capitale azionario per un progetto da 5 miliardi di dollari per creare la “spina dorsale” da 350 miglia (circa 560 km) di turbine per i futuri parchi eolici off-shore sulla costa orientale degli Usa.

La spina dorsale nient’altro sarebbe che una fila di turbine eoliche che partirebbe da New York City e arriverebbe fino al Sud della Virginia, in grado di contribuire per una capacità di 6.000 megawatt di elettricità. Questo progetto prevede un processo di vitale importanza per un ulteriore sviluppo dell’energia eolica offshore, e potrebbe avere enormi implicazioni sulla nascente industria eolica americana.

Eolico, in Italia torna l’ombra della mafia

Si stagliano al di sopra della campagna bruciata dal sole, di fronte ai borghi, alle palme, ai vigneti e oliveti ben curati. Sono le pale eoliche italiane, che promettono un ambiente pulito, un futuro verde, ma che hanno una provenienza molto sporca: i soldi della mafia.

Purtroppo la malavita del Paese si è ufficialmente infiltrata nel settore del vento. Attratta dalla prospettiva di generose sovvenzioni destinate a promuovere l’utilizzo delle energie alternative, le cosiddette “eco-mafie” hanno iniziato a godere dei milioni di euro offerti sia dal Governo che dall’Unione europea, specialmente lì dove la mafia ha ispirato le fantasie di scrittori e cinefili: la Sicilia.

Rinnovabili: Puglia, novità per eolico e fotovoltaico

A fronte della realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, nella Regione Puglia le imprese del settore, al fine di garantire il riequilibrio a livello ambientale, potranno sia pianificare, sia realizzare delle opere di compensazione e di mitigazione.

Questo grazie ad un protocollo d’intesa che, su proposta che è stata formulata e presentata dall’assessore Barbanente la Giunta ha approvato nell’ambito di un accordo siglato tra le società proponenti impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, la Regione Puglia e gli Enti Locali.

Eolico, inaugurata centrale più grande al mondo in Gran Bretagna

La Gran Bretagna è uno dei Paesi più attenti al mondo per quanto riguarda l’ecologia. Non ha grandi spazi sulla terraferma per costruire delle centrali eoliche o solari, e così sfrutta quello che ha: il mare. Per questo motivo due anni fa è partito un progetto molto ambizioso: costruire la più grande centrale eolica off-shore al mondo.

Questo gioiello della tecnologia è stato installato al largo delle coste del Kent. Un progetto da circa 900 milioni di euro che è stato ultimato a giugno e comincia oggi a dare i suoi primi frutti. E che frutti! Secondo i produttori, le circa 100 turbine che costituiscono la centrale riusciranno a coprire il fabbisogno di circa 200-240 mila abitazioni con 300 Mw di elettricità, portando ad un enorme risparmio in termini economici (non ci sarà bisogno di petrolio o carbone) ed ambientali, grazie alla CO2 che non viene più emessa.

Un ponte elettrico sotto lo Stretto di Messina

Mentre si continua a dibattere sull’opportunità o meno di costruire il famoso Ponte sullo Stretto di Messina, un altro progetto ben più intelligente è finalmente partito. L’hanno soprannominato “ponte elettrico”, e si tratta di un collegamento da 38 km di cavi che, attraversando sottoterra le acque dello Stretto che collega la Sicilia al resto dell’Italia, comporterà benefici all’una e all’altra parte.

A guadagnarci infatti saranno sia l’isola, nella quale le tariffe energetiche ogni tanto balzavano alle stelle perché non c’era il supporto della corrente proveniente dal Continente che poteva sostenere il picco di domanda; ma anche il resto dell’Italia, la quale finalmente potrà usufruire dei tantissimi parchi eolici costruiti nell’area sicula, beneficiando così di una maggior quantità di energia pulita.

Eolico, adotta una turbina e sostieni l’energia pulita

L’energia eolica è in netta crescita questo anno, il dato è stato segnalato nella recente esposizione alla Fiera di Roma dedicata all’energia dal vento, Eolico Expo Mediterranean, e dai molti investimenti fatti nel settore del vento dall’Europa e dalle grandi società energetiche, eppure l’opinione pubblica sembra non accorgersi del boom delle rinnovabili, e soprattutto non contribuisce al suo ulteriore sviluppo così, l’EWEA (European Wind Energy Association), ha lanciato un’insolita campagna, Adotta una turbina eolica e vinci un viaggio all’estero.

Sostenere l’energia eolica e “Dare all’Europa una ventata d’aria fresca” come incita la campagna dell’EWEA, significa limitare i cambiamenti climatici, dare nuovo impulso alla crisi economica e abbattere i costi e le emissioni di CO2 e gas serra provocate dalla combustione del carbone e del petrolio.