Il 2007 è l’anno del sorpasso dell’energia eolica su quella nucleare

di Redazione 5

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I dati provenienti da tutto il mondo sono incoraggianti: l’anno 2007 è l’anno del sorpasso. Infatti in tutto il mondo nello scorso anno sono stati installati impianti eolilci per 20 mila megawatt, mentre quelli per il nucleare sono stati 1,9. Per la prima volta un’energia pulita supera in produzione quella nucleare.

Ma non solo. Infatti l’energia prodotta in totale è ancora a vantaggio dell’atomo, ma solo perchè le pale eoliche non sono in funzione tutto l’anno. Infatti se fossero sempre attive, la quantità di energia prodotta supererebbe alla grande la concorrenza. I dati sono incoraggianti: il nucleare in tutto il mondo si sta dismettendo (tranne che in Italia), mentre stanno aumentando gli impianti eolici, magari anche con nuove invenzioni tipo la centrale ad aquiloni. E quindi questo dato di installazioni maggiori per l’eolico è destinato a ripetersi in futuro.


Il direttore del Kyoto Club, Gianni Silvestrini, è convinto che con tutta la produzione eolica che avverrà nel periodo tra 2008 e 2012 in tutto il mondo, l’elettricità prodotta sarà circa il doppio di quella nucleare. Questo dato incoraggiante è dovuto anche all’introduzione in America di nuove centrali eoliche, che producono, negli Stati Uniti, il 30% dell’energia pulita nazionale. Ma l’Europa segue a ruota. In Danimarca ad esempio le pale producono il 21% dell’energia elettrica, in Spagna il 12, in Portogallo il 9, in Germania il 7%. In Italia è ancora troppo poca, solo l’1,1%, anche se nello scorso anno degli investimenti in questa direzione sono stati fatti. Infatti tutte le centrali eoliche presenti nel nostro paese hanno permesso di risparmiare fino a 17 milioni di barili di petrolio, e visto quanto costa un barile al giorno d’oggi, si parla di cifre molto elevate. In percentuale, la produzione eolica nel solo 2007 è aumentata del 28% nel nostro Paese, anche di più che in Europa, dove l’incremento è stato del 18%. Ma c’è da dire che questo processo in Europa era già cominciato da qualche anno.

Uno studio dell’Anev, Associazione Nazionale Energia del Vento, ha previsto che, con le nuove tecniche di produzione di energia eolica, entro il 2020 il settore porterà ad un incremento di circa 50 mila posti di lavoro. Se vi sembrano tanti, pensate che in Germania negli ultimi 8 anni l’energia eolica ha portato a 380 mila nuove assunzioni. Da questo punto di vista l’Italia è molto in ritardo. In Germania sono già funzionanti 22.000 impianti eolici, nel nostro Paese meno di 3.000, ma se si decidesse di investire in quest’ottica, la situazione potrebbe capovolgersi. La differenza sostanziale sta negli ostacoli burocratici che soffocano i nostri imprenditori, in quanto in Germania ci vogliono circa 3 mesi per aprire un impianto eolico, in Italia dai 3 ai 5 anni.

La nostra regione più prolifica da questo punto di vista è la Puglia, con 658 impianti, seguita dalla Sicilia (631) e dalla Campania (606), mentre al Nord quasi non esistono. Per questo ogni anno, il 15 di giugno, si festeggia il “Wind Day“, una manifestazione europea per sensibilizzare la classe politica e l’opinione pubblica su questa fonte di energia alternativa che è un peccato non sfruttare.

Commenti (5)

  1. dalle indicazioni fornite dell’attuale esecutivo, l’Italia sembra essere in leggera controtendenza…

  2. l’energia eolica è senz’altro un utile apporto, tuttavia si dimentica che ci deve essere sempre essere una simile potenza installata alternativa, per compensare i capricci del vento; sembra inoltre che oltre la metà degli impianti eolici installati in Italia sia sotto sequestro della magistratura, per vari (e assurdi) motivi; come dire: decidiamoci su cosa voglliamo fare da grandi…

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