
Ha fatto scuola l’esempio dello scorso anno promosso dalla Virgin Atlantic di utilizzare il biocarburante per i propri aerei. Dopo un anno di esperimenti e polemiche, pian piano le varie compagnie aeree le hanno tentate tutte per ottenere dei viaggi quanto più eco-sostenibili possibile, e alla fine hanno adottato la soluzione della compagnia americana.
Si legge in quest’ottica l’accordo stilato tra 5 delle compagnie più grandi al mondo (Alaska Airlines, British Airways, Cathay Pacific, Tuifly e Virgin Blue) che si vanno ad aggiungere al Gruppo Utenti Carburante Avisostenibile già composto da Air France, Air New Zealand, Ana (All Nippon Airways), Cargolux, Gulf Air, Japan Airlines, Klm, Sas e dalla già citata Virgin Atlantic Airways.
Ma su cosa si baserà questo accordo? A risponderci è il portavoce della Boeing, uno dei promotori dell’accordo, che ha spiegato che il gruppo utilizzerà d’ora in avanti biocarburanti eco-sostenibili, i quali devono soddisfare una serie di requisiti. Il primo di essi, il più importante, è che non devono provenire da colture alimentari, cioè non devono entrare in concorrenza con le colture di cibo, come si faceva all’inizio dell’era dei biocarburanti, per non far diminuire la quantità di prodotti alimentari nel mondo e non far aggravare il bilancio dei Paesi poveri. Le altre caratteristiche sono che il biocarburante non abbia impatto sulla biodiversità, cioè le colture devono essere del luogo e non essere introdotte come specie invasive, danneggiando la biodiversità del luogo; non debba pregiudicare la disponibilità di acqua potabile e, aspetto ancora più importante, deve contribuire a diminuire le emissioni di gas serra.
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