Rinnovabili copriranno il 68% del fabbisogno europeo al 2030

Potranno mai le rinnovabili dare energia a tutta l’Europa? Stando ad un recente rapporto di Greenpeace sembra che questo non sia possibile a breve termine, anche se, nell’arco di appena 20 anni, le fonti alternative potrebbero diventare quelle più utilizzate. E’ quanto emerge da Revolution: battle of the grids, lo studio commissionato dall’associazione ambientalista che ha come obiettivo il tentativo di capire quanto e come le energie rinnovabili possano essere davvero parte del nostro futuro.

Investimenti energia rinnovabile: nasce il Fondo EEEF

Si chiama European Energy Efficiency Fund (EEEF), ed è un nuovo Fondo che nella giornata di ieri, venerdì 1 luglio del 2011, è stato presentato a Bruxelles in base ad un progetto promosso dalla BEI, la Banca Europea per gli investimenti, dal colosso bancario tedesco Deutsche Bank, dalla Commissione Europea, ma anche dalla nostra Cdp, la Cassa Depositi e Prestiti. L’obiettivo del Fondo, in particolare, è quello di favorire lo sviluppo, sul territorio dell’Unione Europea, di progetti di energia rinnovabile e per l’efficientamento a livello energetico.

Rinnovabili: Danimarca annuncia addio ai combustibili fossili entro il 2050

Ieri avevamo pubblicato la classifica delle città più sostenibili del mondo, ponendo Copenaghen in cima alla graduatoria. Il merito della città, oltre che per gli sforzi nei vari settori ambientali, va anche in parte alla decisione della politica nazionale di portare tutta la nazione a sfruttare le energie rinnovabili al massimo. E per massimo intendiamo letteralmente il 100% dell’energia nazionale. E’ questo il piano, varato dal Governo danese nei giorni scorsi, che prevede l’abbandono definitivo delle fonti energetiche fossili entro il 2050.

Enea e Confindustria insieme per le rinnovabili

Dopo che gli italiani hanno detto con il referendum no al nucleare, serve per il nostro Paese un piano energetico vero. A dichiararlo è stata Emma Marcegaglia, Presidente di Confindustria, in concomitanza con la firma di un accordo di collaborazione tra l’Associazione degli Industriali e l’Enea in materia di rinnovabili e di efficienza energetica. A firmare l’accordo è stata per la Confindustria proprio il Presidente Marcegaglia, mentre ad apporre la firma per l’Enea è stato il Commissario Giovanni Lelli che, tra l’altro, ha messo in risalto, in materia di energia, la necessità che nel nostro Paese vengano accelerati, per poter competere, quelli che sono i processi di innovazione tecnologica.

Rinnovabili copriranno il 77% del fabbisogno energetico mondiale entro il 2050

L’IPCC ha recentemente pubblicato un nuovo studio sulle fonti energetiche rinnovabili piuttosto incoraggiante, nel tentativo di dare numeri più precisi sul futuro dell’energia mondiale, specialmente nell’ottica della riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. La relazione si è incentrata su ciò che è tecnicamente ed economicamente fattibile, cioè sugli investimenti reali, che si possono fare con certezza, e non su strampalate invenzioni futuristiche o salti nel buio da centinaia di milioni di euro. Vediamo cosa ne è emerso.

Investimenti e incentivi rinnovabili: ripartono in Liguria

Dopo la bocciatura del ritorno al nucleare in Italia, con il referendum, adesso a livello nazionale si è in attesa del nuovo piano energetico nazionale che il Governo, in particolare, ha annunciato per il prossimo autunno. Nel frattempo alcune Regioni hanno deciso di bruciare le tappe ripartendo con le rinnovabili, dall’eolico al fotovoltaico e passando per le biomasse ed il solare termico. E’ il caso della Liguria, con l’Amministrazione regionale che, tra l’altro, ha messo in evidenza come le imprese della filiera non chiedano solo incentivi a sostegno degli investimenti nelle rinnovabili, ma anche forti semplificazioni e snellimento delle procedure burocratiche.

Referendum, vincono i SI con il 95% dei voti. E ora? Si punta sulle rinnovabili

Il quorum è stato raggiunto per tutti e quattro i referendum abrogativi che tra domenica e lunedì hanno chiamato alle urne i cittadini. Il totale dei seggi in Italia negli 8.092 comuni e all’estero, da cui sono pervenute 1.279 comunicazioni, è stato scrutinato e i risultati sono stati più che positivi. I dati ufficiali del Viminale affermano che l’affluenza è stata del 54,8% con la vittoria dei sì con il 95% dei voti.

Il primo quesito sulla “Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica” ha avuto un’affluenza del 54,81% e il trionfo dei sì con il 95,35% delle preferenze, contro il 4,65% dei no. Il secondo quesito sulla “Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata renumerazione del capitale investito” ha ottenuto il 54,82% dei voti, di cui il 95,80% di sì e il 4,20% di no. Il quesito numero 3 sulla “Abrogazione delle nuove norme che consentono la produzione nel territorio di energia elettrica nucleare” ha ricevuto il 54,79% dei voti, con il 94,05% dei si contro il 5,95% dei no. L’ultimo quesito dei referendum sulla “Abrogazione di norme ella legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte costituzionale” ha raggiunto un’affluenza del 54,78% con il 94,62% dei sì, contro il 5,38% dei no. Ed ora, cosa dobbiamo aspettarci dal governo?

Investimenti energie rinnovabili: il ruolo delle banche

Si terrà il prossimo 16 e 17 giugno del 2011, a Roma, “Green Energy: rinnovare il credito alle energie rinnovabili”, il primo Forum incentrato sull’energia verde, un settore che, in accordo con quanto mette in risalto l’ABI, Associazione Bancaria Italiana, risulta essere di grande interesse per gli Istituti di credito.

Al punto che oramai in Italia tutti i Gruppi bancari hanno attivato degli appositi desk dedicati solo ed esclusivamente alle fonti rinnovabili; il tutto a fronte, in accordo con i dati forniti dall’ABI, di un impegno delle banche pari a 13 miliardi di euro complessivi, tra eolico e fotovoltaico, tra leasing e project financing andando a considerare solo gli impianti di taglia industriale.

Incendio raffineria Priolo: Gruppo Sedna, puntare sulle rinnovabili

Oggi, giovedì 9 giugno 2011, i tecnici del Gruppo Sedna, presenti presso il parco solare di Melilli, hanno scattato in esclusiva le foto del rogo che c’è stato presso la raffineria di Priolo (SR). Il Presidente della società, Antonio Siano, nell’esprimere solidarietà ai lavoratori dell’impianto, ha sottolineato come occorra puntare sulle rinnovabili.

L’incendio presso la raffineria di Priolo ha provocato una nube alta che ha letteralmente sovrastato la città, e che riapre i problemi legati alla sicurezza mentre impianti a fonti rinnovabili come quelli fotovoltaici sono sicuri e non inquinano; anzi, l’energia pulita prodotta, rispetto a quella generata con le fonti tradizionali, garantisce ingenti risparmi di anidride carbonica (CO2) che così non viene immessa in atmosfera.

Enel Green Power sigla accordo spartizione EUFER

500 MW di potenza installata, cui va ad aggiungersi una pipeline di progetti avente una potenza pari all’incirca ad 800 MW. Questo è quanto la controllata di Enel Green Power, la Enel Green Power Espana SL, ha ottenuto nell’ambito di un accordo per la suddivisione degli asset detenuti da EUFER, Enel Union Fenosa Renovables, SA.

A darne notizia in data odierna, lunedì 30 maggio 2011, è stata proprio Enel Green Power nel far presente come l’operazione di spartizione degli asset, di break up come si dice in gergo, sia avvenuta nell’ambito di un accordo che EGP ed Enel Green Power Espana SL hanno stipulato con Gas Natural SDG, SA. Il break up è avvenuto siddividendo le attività al 50% e attuando un bilanciamento non solo in termini di valore degli asset, ma anche in funzione della redditività, della capacità installata e del mix tra la tecnologia ed il rischio.

Sgarbi delira contro le rinnovabili, ma il suo programma è un flop tremendo

E’ durata soltanto una puntata l’avventura di Sgarbi sulla Rai, e per fortuna verrebbe da aggiungere, viste le parole sprecate contro le rinnovabili che farebbero arrossire persino il più sfacciato dei falsificatori. Un’introduzione vergognosa, un monologo del giornalista Carlo Vulpio, ed una conclusione dello stesso Sgarbi, hanno raccontato una serie di falsità ed oscenità che sono sembrate troppo persino ai quei vertici Rai che fanno il tifo per il Governo più anti-ambientalista della storia.

Il tema del soliloquio dei due protagonisti si è concentrato sul messaggio che dovrebbe far passare le rinnovabili come la nuova mafia. Uno scempio del territorio (che vede solo lui), che serve soltanto a succhiare soldi pubblici. Incredibili le falsità come le pale eoliche sempre ferme o l’incapacità di far raggiungere la rete all’energia prodotta dai parchi off-shore.

Enel Green Power: 6,4 miliardi di investimenti fino al 2015

Dal 2011 al 2015 Enel Green Power, la controllata verde di Enel S.p.A., investirà 6,4 miliardi di euro nella produzione di energia e, in prevalenza, nell’idroelettrico, geotermico e solare. A darne notizia è stata in data odierna proprio Enel Green Power in concomitanza con l’approvazione, da parte del Consiglio di Amministrazione, dei dati del primo trimestre del 2011. Contestualmente EGP ha infatti alzato il velo sulle strategie e sugli obiettivi per il periodo 2011-2015, i cui investimenti, a 6,4 miliardi di euro come sopra accennato, superano del 23% quelli previsti, a 5,2 miliardi di euro, nel precedente Piano Industriale dal 2010 al 2014.

A livello di business Enel Green Power punta a mantenere prima, consolidare ed accrescere poi la propria presenza in Italia e nel mondo in qualità di player di livello mondiale nelle energie rinnovabili per effetto di una diversificazione non solo a livello geografico, ma anche per quel che riguarda il mix di tecnologie utilizzate.

Le rinnovabili possono dare energia al mondo, lo dice l’IPCC

La notizia a dir la verità la conoscevamo benissimo da tempo, avendo riportato anche su queste pagine diverse ricerche e pareri di scienzati di tutto il mondo, ma il fatto che ad ufficializzarlo sia probabilmente l’organo più autorevole al mondo sulla questione, l’IPCC (il pannello intergovernamentale sui cambiamenti climatici), dà una valenza più pesante alla questione: contrariamente a quanto i fans del nucleare affermano in questi giorni sulle reti nazionali, le energie rinnovabili sarebbero in grado di fornire quasi tutta l’energia necessaria al mondo per funzionare.

Secondo l’ultimo rapporto l’energia rinnovabile potrebbe raggiungere quasi l’80% del fabbisogno energetico mondiale entro il 2050, ma solo se i governi perseguissero le politiche necessarie per promuovere questo tipo di energia. Dopotutto non ci vuole molto, basta impegnarsi nelle rinnovabili almeno quanto fanno con il nucleare.