Greenpeace blocca piattaforma petrolifera in Groenlandia

Da alcune settimane le barche di Greenpeace stanno facendo il giro del mondo alla “caccia” delle trivellatrici che, per cercare petrolio in alto mare, mettono in pericolo l’intero ecosistema, esponendolo al rischio di un’altra marea nera (e non solo). E così ieri gli attivisti sono riusciti nel loro intento: bloccare una piattaforma al largo della Groenlandia.

La struttura della Cairn Energy si chiama Stena Don ed è stata presa d’assalto nella notte da alcuni “climber” (scalatori professionisti) che si sono arrampicati su fino in cima con l’intento di bloccare i lavori. Se non c’è il massimo della sicurezza, non si può procedere con le operazioni di trivellazione, e di certo alcune persone a diverse decine di metri di altezza non lasciano in sicurezza un colosso del genere.

Biocarburanti, allarme fame in Africa per furto coltivazioni alimentari

Del paradosso dell’ecologia, i biocarburanti di prima generazione, abbiamo discusso di frequente sulle pagine di Ecologiae. Oggi torniamo a parlarne in virtù dell’allarme lanciato da un nuovo rapporto diffuso dall’associazione ambientalista Friends of the Earth. Nella relazione, intitolata Africa, up for grabs, si parla di un vero e proprio furto di terreni destinati alle coltivazioni alimentari, sottratti, spesso illecitamente, da produttori europei per piantare colture destinate alla produzione di biocarburanti.

La conseguenza principale di questa appropriazione indebita, attuata senza consultare adeguatamente le comunità locali, aggrava la già drammatica crisi negli approvvigionamenti di risorse alimentari nei Paesi in via di sviluppo e sottosviluppati. Il risultato è la fame. Ma le aziende europee sotto accusa, imputate di affamare il Terzo Mondo, sottraendo terreno fertile alle colture alimentari, non ci stanno e si difendono affermando che i terreni destinati alla coltivazione di risorse primarie per i biocarburanti in realtà sono quelli non adatti alle colture alimentari.

Porti ecosostenibili, in Sardegna attracchi senza sprechi energetici

L’idea del Green Port (Porto Verde), già testata con successo in alcune parti del mondo come Stati Uniti, Finlandia e Germania, e a livello sperimentale in Italia a Civitavecchia, si è rivelata un successo, e a breve sbarcherà in Sardegna.

Alla base del processo del Green Port c’è il risparmio energetico, e la conseguente riduzione delle emissioni. Com’è possibile farlo è presto detto: con le banchine elettrificate. Quando le navi raggiungono il porto, sono costrette a mantenere il motore acceso per fornire elettricità a tutto l’impianto. Ma siccome le navi utilizzano combustibili fossili, in pratica si produce una forte quantità di emissioni inutili. Con le banchine elettrificate invece le navi verranno collegate con una spina elettrica alla rete elettrica portuale, in modo da poter spegnere i motori.

Fotovoltaico, i piani futuri dell’Italia

Il Governo da qualche anno sta spingendo molto sul nucleare, ma contro le previsioni più catastrofiche degli ambientalisti, non si è (per ora) dimenticato delle fonti rinnovabili. In particolare del solare-fotovoltaico, dato che nel “Paese del sole” sarebbe un vero e proprio suicidio tralasciare questa fonte inesauribile.

Il GSE (Gestore del Servizio Energetico) ha annunciato che, dopo le varie oscillazioni degli anni scorsi sugli incentivi ad investire in questo campo, in particolar modo con il conto energia, ha deciso di stabilizzare il mercato con una scelta di incentivi triennali che possano permettere a chi è interessato all’investimento di avere un terreno più solido sotto i piedi per poterlo fare.

Cani e randagismo, proposte folli e buonsenso

Di solito ad Ecologiae non ci occupiamo di animali in senso stretto, se non in relazione a specie in estinzione a causa dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento, ma questa volta una notizia ci ha talmente colpito, da volerla condividere con voi!

Ebbene con l’estate è noto che il fenomeno del randagismo aumenta, perché non tutti i padroni degli “amici a quattrozampe” hanno la saggezza e il cuore per non abbandonare il cucciolo che hanno allevato, con cura?! Per contrastare il fenomeno, oltre a campagne di sensibilizzazione, spot in tv, e cartelloni lungo le strade, sono nate molte associazioni, alcune anche onlus e gestite da volontari, per aiutare cani e cuccioli abbandonati, per accudirli e toglierli dalle insidie della strada.

Un muro di biciclette, succede in Germania

Le due ruote ecologiche non smetteranno mai di stupirci. Il mezzo emissioni zero non solo non inquina, ma se usato quotidianamente per spostamenti brevi, andare a fare la spesa, piuttosto che recarsi in ufficio, o per tranquille passeggiate in bicicletta, aiuta a mantenersi in forma senza sforzo e migliora notevolmente anche il nostro umore.
Ecco perché qualsiasi trovata geniale per incentivarne l’acquisto e l’utilizzo è sempre gradita. Abbiamo visto fiorire in questi ultimi anni iniziative di bike-sharing in Italia, a Torino, Bari, Roma, Milano, e comuni più piccoli che si industriavano a promuovere l’utilizzo della bicicletta compartecipando ai costi sostenuti dai cittadini per l’acquisto e potenziando le piste ciclabili per garantire una maggiore copertura e più sicurezza ai ciclisti.

Quella di cui vi parliamo oggi è un’iniziativa commerciale, messa in campo da un negoziante in Germania, per la precisione a Altlandsberg, distante 60 km, tra andata e ritorno, da Berlino. Lui è Peter Horstmann, canadese di origine, e di professione vende biciclette. Quando un suo dipendente, tempo fa, gli chiese cosa farne delle quaranta biciclette che i clienti avevano lasciato al negozio, rispose: Appendile al muro.

Eolico, Michele Placido: Tavoliere delle Puglie rovinato dalle pale

Pale sì, pale no, pale belle, pale brutte, pale buone, pale cattive. Non si arresta la polemica che va avanti ormai da mesi sui danni al territorio derivanti dall’installazione, soprattutto al Sud, Puglia in primis, delle turbine eoliche. C’è chi, come Sgarbi, le accusa di violentare il paesaggio, chi le difende a spada tratta e chi esprime il suo dissenso, con toni più pacati, ma pur sempre colorando di un’accezione negativa il caro, vecchio, buon vento.

E si inserisce nella diatriba anche il regista-attore Michele Placido, originario di Ascoli Satriano che pur, ammettendo che nel Tavoliere poteva arrivare di peggio, non sembra gradire l’installazione delle pale a poca distanza della sua casa di Capitanata, nel foggiano.

Eco-amatriciana, a Rieti la sagra è sostenibile

Nell’ottica di un impatto zero che sta entusiasmando, e talora condizionando, organizzazioni comunali, pro loco e company, anche gli eventi devono adeguarsi al rispetto di alcune norme green per non uscirne sporchi e perdere consensi tra l’opinione pubblica. E si sono più che conformati  a standard sostenibili i promotori della tradizionale Sagra dell’Amatriciana, che si svolge nel comune di Amatrice, provincia di Rieti, giunta alla sua 44esima edizione.

Oggi 28 agosto e domani 29 avrete la possibilità di gustare la prima eco-amatriciana, a chilometri zero, e di banchettare con materiale biodegradabile al 100%. Dai vassoi alle posate alle bottiglie, la sagra non genererà rifiuti duri a morire. Un bel risultato se pensiamo che, nelle precedenti edizioni, si arrivava a generare una montagna di plastica, con 10mila piatti e posate, 15mila bicchieri e 8mila bottiglie. L’acqua, sia liscia che gassata, verrà erogata da distributori alla spina che utilizzeranno le risorse idriche dell’acquedotto locale.

Nuova specie di micro-rana avvistata nel Borneo

Una rana di piccole dimensioni è stata scoperta nelle foreste della Malaysia, in particolare nella parte settentrionale della grande isola del Borneo. La rana, le cui dimensioni sono inferiori ai 15 millimetri, appartiene alla specie delle Microhylidae, meglio conosciute come micro-rane.

Il piccolo anfibio è stato avvistato lungo il ciglio di una strada che conduce al Kubah National Park, e non certo perché vista, ma perché il gracidare di questa specie di rane è molto forte, in rapporto alle loro dimensioni.

Eolico offshore, a settembre parte in Francia il progetto da 10 mld di euro

La Francia ha messo in atto un grande progetto per l’eolico offshore che partirà il prossimo settembre, con uno stanziamento iniziale di 10 miliardi di euro.

L’iniziativa verde nasce con l’obiettivo di rendere il Paese indipendente dal punto di vista energetico e di dare impulso al business delle fonti rinnovabili e dell’energia pulita, dopo il nucleare di terza generazione.

Milano, reintrodotto l’ecopass

Ritorna l’ecopass a Milano, dopo la temporanea sospensione voluta dalla giunta cittadina per il mese di agosto. In particolare, dato che nel periodo che va dal 2 al 20 agosto i milanesi “fuggono” dalla città per spostarsi verso il mare, non aveva più senso continuare a mantenere le limitazioni alla circolazione delle automobili quando di auto non ce n’è nemmeno l’ombra.

E l’estate è stata il miglior ecopass possibile, dato che in questi 20 giorni pur senza limitazioni le auto entrate nella Ztl (Zona a Traffico Limitato) si sono dimezzate, registrando un -48%, con riduzioni giornaliere variabili tra il 35 e il 64% rispetto alla media di un giorno feriale del resto dell’anno.

Deforestazione, 40 ettari di alberi tagliati ogni giorno per produrre le bacchette cinesi

Tra le tante attività anti-ecologiche che si praticano in Cina, c’è quella forse più nota al mondo: l’utilizzo delle bacchette per mangiare. Ci eravamo già occupati delle bacchette in avorio prodotte dalle zanne degli elefanti, ma il problema è che sono molto più comuni quelle in legno usa e getta.

Pare che addirittura il Ministero del Commercio cinese si sia reso conto che la situazione stava diventando insostenibile, ed ha per questo inviato un avviso ai produttori delle bacchette per avvertirli che la

Produzione, la circolazione ed il riciclaggio delle bacchette usa e getta dovrebbero essere più strettamente controllati.

Il motivo? Con circa 45 miliardi di paia di bacchette monouso ogni anno nel Paese, ovvero circa 130 milioni al giorno, un’enorme quantità di legno viene sprecato. In un Paese che sta cercando di aumentare la copertura forestale (da circa l’8% nel 1949 al 12-13% di oggi), non ci si può permettere il lusso di abbattere alberi con così tanta leggerezza.

Nucleare, a gennaio conosceremo i siti delle prime due centrali

Ormai ci siamo, il Governo è partito ed ora non lo ferma più nessuno. Secondo quanto dichiarato dal sottosegretario allo Sviluppo, Stefano Saglia, entro gennaio 2011 sapremo dove verranno costruite le prime due centrali nucleari italiane. Per ora nessun rappresentante di Governo ha il coraggio di rivelare il nome dei siti per non incorrere in proteste. Sarebbero di certo un gran numero di voti persi nel caso in cui si andasse alle elezioni prima di allora.

Sono in molti ad essere convinti che si tratterà dei siti dove erano presenti le vecchie centrali ormai dismesse, ma Saglia ha annunciato che le bocche rimarranno cucite fino al nuovo anno. Ad ottobre poi il Consiglio dei Ministri redigerà un “decreto per la strategia nucleare“, le cui anticipazioni fanno già venire i brividi.

Europa: nel 2009 rinnovabili + 8,3%, crollo del carbone

Ottime notizie arrivano dall’ultimo rapporto Eurostat sulla produzione di energia ed il suo utilizzo in Europa. Nell’ultimo anno di riferimento, il 2009, pare ci sia stato un importante incremento della produzione delle energie rinnovabili, e questo lo si sapeva già. Quello che però in pochi si aspettavano è un crollo verticale dell’utilizzo del carbone.

Sebbene nel complesso la produzione di energia rinnovabile sia aumentata dell’8,3% tra il 2008 e il 2009, per una quota complessiva del 18,4% della produzione energetica nella UE, il consumo di carbone, la seconda fonte finora più utilizzata dopo il nucleare, è diminuito di ben il 16,3%, circa il doppio rispetto all’aumento dell’energia pulita, venendo superato così dal petrolio, gas naturale e persino dalle rinnovabili stesse.