La Natura ci serve per almeno cinque ragioni

di Redazione 2

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In realtà non sarebbero cinque bensì infinite le motivazioni che dovrebbero spingerci a salvaguardare e a tutelare la Natura.
Cinque sono quelle indicate dal dossier del WWFEffetto biodiversità“, per ricordare all’utilitaristico uomo che la Natura ci serve.

Domani, nel corso delle manifestazioni che si terranno in tutta Italia per la Giornata delle Oasi, di cui abbiamo parlato qualche giorno fa, obiettivo primario del WWF sarà proprio quello di far conoscere e valorizzare le biodiversità.


Ecco i cinque buoni motivi per cui la Natura è utile ed indispensabile, riportati nel dossier del WWF:

  1. Atmosfera: le foreste del Pianeta sono in grado di immagazzinare 1.000 miliardi di tonnellate di carbonio, ovvero il 50% in più della concentrazione di carbonio contenuta nell’atmosfera, contribuendo a garantire l’equilibrio climatico mondiale. Tra il 2000 e il 2005 la deforestazione e il degrado delle foreste hanno fatto calare di almeno 1,1 miliardo/anno il carbonio immagazzinato. In Italia, le foreste coprono un terzo della superficie nazionale e assorbono più del 50% di tutto il carbonio bloccato dagli ecosistemi terrestri. Nell’estate del 2007 gli incendi hanno comportato la distruzione di 113.000 ettari di boschi, con un’emissione di 4,8 milioni di tonnellate di anidride carbonica, pari a quanto emette in un anno l’intera città di Milano.
  2. Cibo: delle oltre 7.000 specie che l’uomo ha coltivato attraverso i secoli, oggi 150 specie di piante compongono la dieta della maggioranza della popolazione del mondo. Di queste solo 12 forniscono oltre il 70% dei prodotti alimentari, 4 specie (riso, mais, frumento e patate) costituiscono oltre il 50% dell’approvvigionamento di cibo e 30 colture forniscono il 90% del fabbisogno calorico della popolazione umana. Circa un terzo del cibo proviene da piante impollinate da oltre 100.000 specie di impollinatori selvatici, tra cui pipistrelli, api, mosche, farfalle, coleotteri e uccelli. A livello globale, consumiamo 48 milioni di tonnellate di pesce, di cui solo il 45% proviene dall’acquacoltura. Inoltre, l’80% delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo trae fonti di nutrimento e reddito dai prodotti forestali, come frutta, noci, erbe, spezie, resine.
  3. Medicine: l’80% della popolazione mondiale utilizza prodotti medicinali naturali e dei 150 farmaci più prescritti negli Stati Uniti, 118 derivano da fonti naturali (74% da piante, 18% da funghi, 5% da batteri, 3% da serpenti). 9 dei 10 più utilizzati derivano da prodotti vegetali naturali. La penicillina, derivata da una muffa, è un caso storico eclatante. Ma la natura detiene i segreti per lo sviluppo di molti nuovi tipi di antidolorifici, prodotti farmaceutici e diagnostici. La rana ornitorinco, ormai estinta, avrebbe potuto fornire una cura alle ulcere gastroduodenali (25 milioni di persone colpite solo negli Stati Uniti), 700 specie di molluschi della famiglia Conidae producono sostanze potenzialmente in grado di sostituire farmaci come la morfina. Le oltre 1.000 specie di gimnosperme potrebbero essere utili nella cura di Alzheimer, epilessia e depressione.
  4. Acqua: per i bisogni essenziali, bere e cucinare, sono necessari 5 litri al giorno di acqua pro-capite. Per una qualità di vita ragionevole e un buon livello sanitario fino a 80 litri al giorno. Inoltre, l’acqua è necessaria per l’acquacoltura, l’agricoltura, la generazione di energia, l’industria, il trasporto, il turismo… e anche gli ecosistemi naturali hanno enormi esigenze idriche. Il volume di acqua presente sulla Terra è stimato in circa 1,4 miliardi di chilometri cubi, di cui il 97,5% sono acque marine e solo il restante 2,5% è acqua dolce (di cui più dei due terzi in ghiacciai e nevi perenni). Ma nella nostra vita quotidiana i consumi di acqua sono altissimi. Per produrre un foglio di carta A4 ne occorrono 10 litri, per una tazzina di caffè 140, 2.000 litri per una t-shirt, 2.400 litri per un hamburger e 8.000 litri per un paio di scarpe di cuoio.
  5. Materie prime: la superficie forestale italiana è di 10.467.533 ettari, le sugherete ne coprono circa 99.000 con una produzione annua di sughero pari a 11.000 tonnellate (che costituisce il 3,1% delle produzioni mondiali). Sono attive circa 6.200 cave, il 70% delle quali concentrate in 8 regioni soltanto. La produzione mineraria annuale è di oltre 20 milioni di tonnellate e interessa 88 province sulle 103 totali. L’imponente prelievo di materie prime causa l’alterazione degli equilibri ambientali e può comportare lo sconvolgimento dell’idrogeologia, della vegetazione e degli ecosistemi interessati da tale attività.
[Fonte: www.wwf.it]

Commenti (2)

  1. cique motivi proprio validi!!

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