La spesa ecologica al supermercato: si puo’ fare

di Redazione 9

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Una delle possibili alternative per vivere in maniera piu’ consapevole e senza sprechi è quella di acquistare i prodotti, prestando attenzione ad ogni particolare, che possa nuocere a noi e all’ambiente. Infatti anche un gesto comune, come fare la spesa al supermercato puo’ trasformarsi in un modo per evitare il consumo di prodotti e materiali inquinanti, basta saperlo e volerlo. Mentre attraversiamo le corsie del nostro supermercato di fiducia, non riempiamo il carrello velocemente ma soffermiamoci per ogni prodotto, che ci occorre, a leggere la provenienza, la composizione, guardiamone la freschezza, l’imballaggio e la conservazione. Iniziamo dal banco frutta e verdura, guardiamo sempre la provenienza, prediligiamo la frutta e la la verdura di stagione, magari non imballata in involucri di plastica. Le buste preconfezionate, tanto vendute, con insalata, spinaci e altre verdure, gia’ lavate e tagliate, andrebbero evitate, non solo per l’impatto della busta in plastica (derivata dal petrolio), ma perche’ dalle indagini microbiologiche effettuate, contengono un numero di batteri elevatissimo.

Al banco frigorifero, quando scegliamo il latte, prediligiamo quello contenuto in bottiglie di vetro, che preserva meglio la freschezza e l’integrita’ dell’alimento e, inoltre è recuperabile come vuoto. Lo yogurt, che è largamente consumato, nella maggior parte dei casi è contenuto in vasetti di plastica, ricoperti da una chiusura in stagnola, bene, il costo del prodotto tiene conto anche di quello del materiale della confezione, il petrolio da cui deriva la plastica e il carburante per il trasporto dalla fabbrica al distributore. Anche in questo caso sarebbe preferibile acquistare lo yogurt contenuto in vasetti di vetro oppure farlo a casa con una yogurtiera.


Anche la pasta, i biscotti ed altri panificati vanno scelti in base alle materie prime e sono da preferire quelli contenuti in involucri di carta o cartone. L’acqua imbottigliata in contenitori di plastica (PVC o PET) trasparente o colorata, le cui etichette sono di plastica lucida, e i cui imballaggi sono del medesimo materiale non andrebbe acquistata, scegliendo invece quella in bottiglie di vetro, la cui composizione e il cui gusto viene mantenuto inalterato, perche’ il vetro mantiene la temperatura costante, preserva le proprieta’ organolettiche ed è inoltre recuperabile.

Quando si acquistano prodotti alimentari da cucinare si devono prediligere alimenti freschi, non surgelati o congelati, all’interno di sacchetti di alluminio e plastica, a grande impatto inquinante e trattati con prodotti conservanti. Anche il succo di frutta, che la maggior parte di noi acquista nei contenitori in tetrapak, è venduto in bottiglie di vetro, si forse è meno pratico ma senza dubbio puo’ essere una valida alternativa, soprattutto nei comuni in cui la raccolta differenziata non è ancora cosi’ attenta e ben organizzata. Infine il sacchetto della spesa o shopper, tra un po’ fortunatamente non sara’ piu’ utilizzato, deve essere sostituito da sacchetti in carta oppure da borse per la spesa in tela, in iuta o in fibra naturale. Sembrano attenzioni di poco conto, ma se fatte da piu’ persone fanno di una scelta consapevole, un favore al nostro pianeta, tante piccole gocce faranno pur qualcosa..

Commenti (9)

  1. Bell’articolo, ma vi siete dimenticare di dire una cosa: ci vuole coscienza ecologica su questo tema

    1. È vero, prima di tutto ci vuole la consapevolezza!
      Dalla consapevolezza scaturisce l’amore, il sapersi e volersi prendere cura di se stessi.
      Da ciò scaturisce il prendersi cura e il rispettare anche gli altri e tutto il resto (ambiente, comunità, posto in cui si vive ecc.)
      Perché noi siamo una collettività, viviamo su un pianeta che ci nutre: se sta male l’ambiente (inquinamento ed esaurimento di aria, acqua, suolo fertile, risorse ecc.) stiamo male tutti.
      Allora la spesa sostenibile, consapevole, sana, diventa uno strumento potentissimo con il quale possiamo esprimere la nostra volontà più forte: vogliamo vivere, stare in salute e nel benessere, nel senso di stare bene qui, ora e l’uno con l’altro!

      Ho scritto un articolo anche io sullo stesso tema, ovviamente è diverso perché ogni autore si sofferma su aspetti diversi… 🙂 Spesa ecologica, economica e sana.

  2. ahimè la coscienza ecologica appartiene a pochi italiani 🙁 a volte reputo assurdo come si possa ancora pensare che le risorse non finiscano, che se si butta una carta a terra è perchè “tanto lo fanno tutti, io non faro’ la differenza”, che prendere l’auto anche per girare intorno all’isolato sia normale… potrei farti mille esempi… quindi aggiungo alla tua osservazione che ci vuole coscienza ecologica non solo su questo tema, ma su tutto… dalla raccolta differenziata alla spesa ecologica, dallo spreco dell’acqua al riciclaggio… purtroppo se non si sviluppa una coscienza ecologica non ci sarà futuro, ma in pochi sembrano averlo capito e ancora in meno hanno realizzato la gravità dei problemi che l’uomo ha provocato alla Terra, prima del suo arrivo, INCONTAMINATA e con migliaia di specie animali in più, nonchè uno scudo per proteggersi dal sole, che ora abbiamo bucato. Ecco se uno andasse a casa dei signori G8 a fare danni, levare i vetri, far sciogliere il ghiaccio e allagare tutto, creare un aria irrespirabile, chissà come reagirebbero… forse capirebbero realmente cosa stanno facendo alla terra. La coscienza ecologica deve partire dal basso, ok, ma solo istituzioni, multinazionali, imprese e governi possono fare davvero tanto. Se solo lo volessero…

  3. La questione, secondo me, riguarda il concetto si SENSIBILIZZAZIONE, è necessaria. Il motivo per cui scrivo su questo blog e che mi anima è quello di parlare per far conoscere, per far sapere. Leggere un commento che dice ..ci vorrebbe un po’ di coscienza mi delude….Perche’ dietro il ci vorrebbe non leggo l’entusiasmo di voler cambiare le cose. E’ vero soprattutto in alcune regioni non si fa molto per recuperare l’ambiente , ma quando i cittadini si toglieranno i paraocchi e diranno:fammi informare, fammi sapere, che cosa c’è intorno a me? Spero di continuare ad approfondire il tema della spesa ecologica e dell’acquisto consapevole, almeno sara’ un modo per parlarne di piu’. Anzi chi ha suggerimenti, son bene accetti. Io so cosa cosa vuol dire vivere in una regione senza coscienza ecologica!

  4. “Io so cosa cosa vuol dire vivere in una regione senza coscienza ecologica!” Purtroppo pure io. Non riesco a trasmettere a nessuno la sensibilità verso l’ambiente. Non riesco a comunicare: mi sembrano così presi da loro stessi, da non potersi fare “piccoli” verso questi problemi. Odio vivere con gente così stupida.

  5. penso viviate entrambi al sud, come me… si è terribile la mancanza di sensibilità ai temi ambientali 🙁 ma i nostri piccoli gesti dobbiamo farli comunque…

  6. certo che si può fare una spesa ecologica anche nel supermercato tradizionale, basta fare un po’ di attenzione. e comunque ultimamente sono molti i supermercati ecologici con particolare attenzione all’ambiente che stanno aprendo in italia.

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